Chirurgia

A Bergamo un intervento da record: asportato un tumore di otto chili

Roberto De Filippis

Alla delicata operazione ¨¨ stata sottoposta una donna, che aveva un liposarcoma addominale: ecco la spiegazione del professor Stefano Olmi

? stato un intervento da record quello eseguito al Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo. Infatti, il professor Stefano Olmi, direttore dell¡¯Unit¨¤ di Chirurgia Generale e Oncologica dell¡¯ospedale e associato all¡¯Universit¨¤ Vita-Salute San Raffaele di Milano, e il suo team hanno asportato dall¡¯addome di una donna di 55 anni un tumore di ben otto chili. L¡¯operazione non soltanto ha avuto successo, ma non ha nemmeno richiesto trasfusioni di sangue.

l'asportazione del tumore

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Il calvario della paziente inizia nel 2020, quando nota una protuberanza all¡¯altezza dello stomaco. La donna ritiene per¨° superflui accertamenti, imputando questo cambiamento nel suo aspetto fisico a una dieta particolarmente drastica, che l¡¯ha portata a buttare gi¨´ parecchi chili. ? soltanto a seguito della comparsa di una seconda protuberanza (questa volta sul lato destro dell¡¯addome) e dell¡¯insorgenza di sintomi quali dolore e tensione addominali, incontinenza urinaria e reflusso gastroesofageo che si decide a indagare a fondo la questione. Dopo diversi accertamenti, le diagnosticano un liposarcoma addominale. La massa tumorale rilevata ¨¨ di enormi dimensioni (50x25 centimetri) e le schiaccia, oltre ai vasi sanguigni, anche lo stomaco, il fegato, i reni e la vescica.

UN INTERVENTO NECESSARIO

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Il liposarcoma ¨¨ un raro tumore maligno che interessa il tessuto adiposo. Tende a svilupparsi principalmente nelle zone del corpo dove si trovano i maggiori depositi di grasso, quali le gambe e, come nel caso della donna operata al Policlinico San Marco, l¡¯addome. ¡°Il liposarcoma ¨¨ un tumore che raramente d¨¤ luogo a metastasi. Tuttavia, si contraddistingue per una crescita locale che pu¨° arrivare a compromettere il corretto funzionamento degli organi vicini, sottoposti ventiquattro ore su ventiquattro a compressione da parte della neoplasia stessa¡± spiega il professor Olmi. Alla luce delle condizioni della paziente, l¡¯unica soluzione possibile consiste nell¡¯intervento chirurgico nonostante, visto il quadro clinico, il rischio operatorio sia particolarmente elevato. Infatti, date le dimensioni del tumore potrebbero subire seri danni non soltanto gli organi vitali schiacciati, ma anche l¡¯aorta.

UN BREVE RICOVERO

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L¡¯intervento ¨¨ eseguito con la massima tempestivit¨¤, cos¨¬ da ripristinare il prima possibile le normali funzioni fisiologiche su cui il tumore esercitava un effetto negativo. ¡°Siamo riusciti ad asportare per intero la massa tumorale tramite un¡¯incisione all¡¯altezza dell¡¯addome. Per farlo, non ¨¨ stato necessario ricorrere a trasfusioni. L¡¯intervento ¨¨ stato comunque particolarmente delicato. Grazie a un ottimo lavoro di squadra, che ha visto coinvolto l¡¯intero team chirurgico, anestesiologico e infermieristico, siamo riusciti a portare a termine l¡¯operazione in circa due ore¡± prosegue il professor Olmi. Dopo l¡¯intervento la paziente rimane ricoverata al Policlinico San Marco per quattro giorni, quindi viene dimessa in buone condizioni di salute.