Sport multidirezionali: perché sono importanti per prevenire gli infortuni?

La scelta dello sport per un ragazzo o una ragazza è sempre un crocevia importante per un corretto sviluppo psicofisico in età adolescenziale. Non è importante soltanto quale attività praticare, ma anche quante. Da un lato, è importante stare attenti a non sovraccaricare troppo il fisico, ma allo stesso tempo è bene non imporre un solo sport in età troppo giovane. I motivi sono ben spiegati da uno studio dell’Università dell’Indiana, che espone sia l’importanza degli sport multidirezionali nella crescita dei ragazzi, sia la necessità di non specializzarsi troppo presto su una sola attività.

Sport multidirezionali: cosa sono?

Quando si parla di sport multidirezionali, si intendono tutte le attività che prevedono un movimento orientato in più direzioni, come ad esempio il calcio o il basket. Sono quindi differenti dagli sport unidirezionali come corsa, sci di fondo o ciclismo. Lo studio spiega come gli sport multidirezionali, praticati in giovane età, aiutino a prevenire possibili lesioni ossee in futuro. Valutando tutta una serie di immagini ad alta risoluzione, i ricercatori hanno scoperto che gli atleti che da giovani hanno praticato sia sport multidirezionali che unidirezionali avevano una forza ossea dal 10 al 20% superiore rispetto a chi ha praticato esclusivamente sport unidirezionali.

Specializzarsi in un solo sport? attenzione

Una volta valutata l’importanza degli sport multidirezionali nella prevenzione delle lesioni ossee, entra in gioco un altro tema fondamentale. A che età sarebbe opportuno specializzarsi in un solo sport? Anche qui lo studio americano si pone in maniera molto prudente. Sarebbe bene, infatti, evitare di praticare esclusivamente una sola attività fino ai 14-15 anni di età: “Il nostro obiettivo è garantire maggiore sicurezza alle persone, facendo in modo che abbiano ossa migliori e più forti man mano che crescono. Specializzarsi in un solo sport quando si è troppo giovani porta a maggiori probabilità di infortunarsi in futuro” afferma il professor Stuart Warden, a capo della ricerca. Questo, chiaramente, non significa impedire a un ragazzo di praticare uno specifico sport unidirezionale, se vuole: tutt’altro, bisogna semplicemente affiancare – soprattutto se si praticano attività come la corsa – altre discipline multidirezionali che permettano uno sviluppo completo almeno fino ai 14-15 anni.

genitori e allenatori

Warden conclude la sua spiegazione con un appunto molto importante: “Chiunque lavori con un atleta giovane o una squadra giovanile, che si tratti di genitori o allenatori, dovrebbe pensarci due volte prima di spingerlo a specializzarsi troppo presto in una specifica area. Inoltre, per chi pratica già anche sport multidirezionali, è importante lasciare ai ragazzi del tempo libero per il riposo e il recupero durante l’anno”.