Problemi con i denti del giudizio? Perché fanno male e quando bisogna toglierli

Paolo Appendino, primario di Odontostomatologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino, spiega le problematiche legate al dente del giudizio e come comportarsi

Il dente del giudizio tocca a tutti: qualcuno è più fortunato e non sente dolore, altri?invece lo sono meno, e in quel caso possono svilupparsi anche altri problemi, fino a quando non?diventa necessario estrarlo per risolvere la sintomatologia. Il dottor Paolo Appendino, primario di Odontostomatologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino, ha spiegato a Gazzetta Active quali sono le dinamiche che portano questo dente a dare dolore e fastidio.

Perché il dente del giudizio fa male

“Il motivo principale per cui si toglie il dente del giudizio è fondamentalmente il dolore: fa male perché - a causa della mancanza di spazio nelle arcate – non riesce a sbucare in maniera corretta e di conseguenza la mucosa si infiamma e provoca dolore. Il dente può uscire in maniera parziale e la gengiva circostante si infiamma, portando quindi a una pericoronarite o addirittura a dei veri e propri ascessi. In casi più gravi il dente, non riuscendo ad uscire, dà origine a una cisti oppure crescendo storto impatta sul dente posto davanti rovinandolo". Uno dei rischi principali è rappresentato dalle possibili infezioni portate dal dente del giudizio, come spiega Appendino: “Può?dare ascessi e infezioni, che possono poi diffondersi tramite il sangue anche ad altri organi. Se il dente inizia a far male il paziente deve immediatamente recarsi dal dentista e iniziare una eventuale terapia antibiotica, anche perché quando il dente è infiammato o c’è un’infezione non si può estrarre. L’estrazione va programmata solo dopo la fase acuta. Inoltre, è richiesta anche una panoramica dentaria e in alcuni casi anche una TAC prima di intervenire in sicurezza”.

togliere il dente del giudizio

Il dottor Appendino poi prosegue spiegando le dinamiche che portano alla rimozione del dente del giudizio: "L'estrazione del dente può avere un decorso fastidioso perché spesso bisogna liberarlo dall'osso che lo trattiene e tale manovra può provocare tumefazione e dolore, che vengono però normalmente controllati con una terapia antinfiammatoria. La flora batterica del cavo orale, inoltre, può infettare la ferita e pertanto è spesso opportuno eseguire sia una profilassi che una successiva terapia antibiotica".

quando intervenire

Quelle proposte dal dottore fino a questo momento sono indicazioni terapeutiche, indiscutibili e?sempre da seguire. Vi sono poi anche delle indicazioni “profilattiche”, di prevenzione, che invece vanno seguite in base al caso specifico. A volte, come spiega Appendino, si può togliere il dente prima che questo inizi a fare male: “Se il dentista capisce che quel dente può portare dei problemi, anche se in quel momento non dà ancora dolore, può decidere comunque di toglierlo. Spesso capita quando il paziente ha già dei denti molto affollati o deve mettere un apparecchio ortodontico, oppure quando lo specialista valuta che il dente possa rovinare quello adiacente".

graffi e alitosi

Le problematiche possono essere diverse: “Se il dente non esce correttamente rischia di traumatizzare le mucose orali, e nel lungo periodo può dare delle alterazioni della mucosa che a loro volta possono portare altre patologie. Ciò riguarda soprattutto i denti del giudizio superiori, che tendono ad uscire verso la guancia ulcerandola. Per quanto riguarda i problemi di alito, sono comunque legati nella gran parte dei casi a problemi di igiene orale o – in misura minore – a problemi digestivi. Va detto che il dente del giudizio non è sempre semplice da pulire, quindi può contribuire in maniera più importante all’alitosi e rischia di cariare il dente davanti. Qui rientriamo in quelle indicazioni profilattiche di cui parliamo prima: si può valutare di intervenire sul dente prima che faccia danni”.

se il dente del giudizio non esce

Non tutti i denti del giudizio però spuntano, e non a tutti: “A volte non escono perché sono orientati fin dalla giovane età in orizzontale, o comunque non nell’asse corretto e quindi crescono andando ad impattare sul dente davanti. Altre volte invece non escono perché, nonostante siano orientati correttamente, la mandibola è così piccola da non dare abbastanza spazio. Di base questo dente non fa male, perché il dolore è portato dal suo venire fuori attraverso la gengiva, ma permane comunque il rischio di problematiche future ed è corretto pertanto un monitoraggio radiografico nel tempo” conclude il dottor Appendino.