L'esperto ci spiega come praticare attivit¨¤ fisica nel caso in cui si soffra di reflusso gastroesofageo e quale sport scegliere
Parlare di reflusso gastroesofageo ¨¨ ormai allĄŻordine del giorno. Si tratta di una delle patologie pi¨´ diffuse, seppur con intensit¨¤ e modalit¨¤ diverse tra una persona e lĄŻaltra, ma in concomitanza con il Meeting Internazionale sulla malattia da reflusso gastroesofageo del 2017, a Milano, si ¨¨ stimato che pi¨´ di 15 milioni di italiani ne soffrono. Si tratta di una condizione che in alcuni casi pu¨° diventare anche abbastanza invalidante, come spiega a Gazzetta Active il dottor Rodolfo Rocca, primario dellĄŻospedale Mauriziano di Torino: Ą°Il reflusso gastroesofageo determina dei sintomi che possono essere sia di tipo non solo esofageo ma anche extraesofageo, che possono essere ugualmente invalidanti, come la sensazione di corpo estraneo al giugulo, la distonia, le faringiti e le laringitiĄą. Chiaramente, per chi fa sport, la situazione rischia di peggiorare e di condizionare lĄŻattivit¨¤ fisica stessa. Ecco cosa ne pensa il dottor Rocca.
Le sollecitazioni dovute allĄŻattivit¨¤ sportiva possono peggiorare il reflusso gastroesofageo?
"S¨Ź. Ci sono diversi studi, soprattutto per quanto riguarda i runner, che hanno evidenziato come una corsa intensa aumenti il reflusso. Questo ¨¨ legato allĄŻaumento della pressione intraddominale, alle variazioni che avvengono allĄŻinterno dellĄŻesofago e alla diminuzione, quindi, del suo potere di cleaning. Questo pu¨° essere applicato anche ad altri sport, ad esempio il sollevamento pesi, il nuoto, il ciclismo. Anzi, ¨¨ stato visto anche che il reflusso aumenta in modo proporzionale allĄŻaumentare dellĄŻintensit¨¤".
Cosa pu¨° fare chi pratica questo tipo di sport per migliorare la situazione?
"Ci sono delle regole di buon senso, che si basano su un corretto regime alimentare che segua anche le tempistiche corrette, quindi mangiare almeno 2 ore prima dellĄŻattivit¨¤ sportiva e non troppo a ridosso dellĄŻallenamento. Ovviamente anche il fumo pu¨° portare a un peggioramento del reflusso. Anzi, ¨¨ stato dimostrato che nei soggetti che smettono di fumare si ¨¨ ridotta la percentuale di episodi di reflusso".
Quali sport si sente di consigliare? E quali invece sarebbero da evitare?
"UnĄŻattivit¨¤ fisica moderata e costante migliora il reflusso, mentre come detto vanno evitati quegli sport troppo intensi e stressanti per lĄŻorganismo: tanto maggiore ¨¨ lĄŻaumento della pressione allĄŻinterno dellĄŻaddome, tanto pi¨´ aumenta la possibilit¨¤ di episodi di reflusso. Pensiamo ad esempio al sollevamento pesi, o agli sport 'da palestra' in generale, ma qui siamo gi¨¤ oltre la semplice attivit¨¤ amatoriale e al di l¨¤ di questi non ¨¨ sconsigliato uno sport in particolare, ci¨° che incide ¨¨ lĄŻintensit¨¤".
A livello di alimentazione quali sono le norme da seguire?
"I dati sono molto controversi, non sono univoci, perch¨Ś ci sono delle ricerche che hanno seguito metodi diversi e hanno portato a risultati diversi. Sono stati fatti degli studi che riflettono di pi¨´ la fisiopatologia piuttosto che i dati epidemiologiche. Ci sono degli studi di popolazione con oltre 20000 soggetti che ridimensionano lĄŻincidenza del caff¨¨, dei cibi grassi e piccanti nello svilupparsi del reflusso. Per contro, invece, ¨¨ stato visto con gli studi di fisiopatologia che alcune sostanze come menta e cioccolato riducono la capacit¨¤ dello sfintere esofageo inferiore di creare una barriera tra lĄŻesofago e lo stomaco, peggiorando quindi il reflusso. Questa discrepanza fa s¨Ź che non vi sia unĄŻunivocit¨¤ dei dati. Spesso si vedono dei suggerimenti prestampati che consigliano di evitare una quantit¨¤ enorme di alimenti, questo non corrisponde alla realt¨¤ e alla letteratura scientifica pi¨´ recente. Bisogna usare il buon senso: bere un bicchiere di vino o una tazza di caff¨¨ ¨¨ ben diverso dallĄŻabusarne, ma mi sembra eccessivo eliminare del tutto alcuni cibi potenzialmente pi¨´ acidi".
E allora come si pu¨° agire?
"La grande vastit¨¤ di cause che determinano il reflusso gastroesofageo rende pi¨´ difficile determinare delle condizioni generali. Per ogni paziente bisogna capire il tipo di reflusso, lĄŻentit¨¤ e il tipo di danno anatomico specifico del paziente: ad esempio se ha unĄŻernia iatale o se ha unĄŻesofagite associata. Bisogna costruire una diagnosi e un percorso specifico per ogni paziente, valutando caso per caso con il proprio medico di base e il proprio gastroenterologo, adattando la terapia in maniera specifica alla persona".
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