Dalla diagnosi a esami e fattori di rischio, il professor?Riccardo Rosati chiarisce alcune nozioni su una patologia non sempre semplice da individuare
Nella maggior parte dei casi, il tumore allo stomaco (adenocarcinoma gastrico) ha origine dal rivestimento interno dell¡¯organo, vale a dire dalla mucosa. A seconda della posizione, si ¨¨ soliti distinguerlo in prossimale e distale: nel primo caso ¨¨ pi¨´ vicino all¡¯esofago, mentre nel secondo ¨¨ pi¨´ vicino al duodeno, il primo tratto dell¡¯intestino tenue.
il tumore allo stomaco e il gene cdh1
¡ª ?Il principale fattore di rischio per il tumore allo stomaco ¨¨ l¡¯infezione da Helicobacter pylori, batterio che pu¨° colonizzare la mucosa gastrica, trasformando le cellule dell¡¯epitelio (il rivestimento pi¨´ superficiale) e favorendo cos¨¬ lo sviluppo della neoplasia. Oltre al fumo, un altro importante fattore di rischio del tumore allo stomaco ¨¨ la familiarit¨¤ legata ad alterazioni genetiche, in particolare quando interessano il gene CDH1 e, pi¨´ raramente, il CTNNA1. La familiarit¨¤ impone una valutazione genetica e, laddove presenti mutazioni, pu¨° addirittura motivare un intervento di gastrectomia totale profilattica, cio¨¨ in assenza di malattia conclamata, come avviene per le mutazioni dei pi¨´ noti geni BRCA 1 e BRCA2, che sono coinvolti nella comparsa del tumore alla mammella e al pancreas.
Tumore allo stomaco: sintomi iniziali
¡ª ?Come nel caso di molte altre neoplasie, anche in quello dell¡¯adenocarcinoma gastrico i sintomi d¡¯esordio sono abbastanza subdoli. Infatti, inizialmente tende a manifestarsi con problemi di digestione rallentata, dolore o peso epigastrico e un senso di malessere generale. Invece, nelle fasi pi¨´ avanzate della malattia i sintomi dipendono principalmente dalla parte dell¡¯organo in cui si trova la neoplasia. ¡°I pi¨´ frequenti sono la disfagia, se il tumore interessa la parte del viscere pi¨´ vicina all¡¯esofago, il gonfiore e il senso di ripienezza dello stomaco dovuto a un cattivo transito verso il duodeno se interessa la porzione pi¨´ distale. ? quasi sempre presente la stanchezza, spesso conseguente all¡¯anemia che si accompagna alla patologia¡± precisa il professor Riccardo Rosati, primario di Chirurgia Gastroenterologica all¡¯Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.
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la diagnosi
¡ª ?In caso di sintomi sospetti, il primo accertamento a cui sottoporsi ¨¨ una gastroscopia, che permette non solo eventualmente di diagnosticare la malattia, ma anche di ottenere un campione istologico, utile per valutare la terapia migliore. ¡°Questo esame andrebbe svolto dalle persone che presentano fattori di rischio per l¡¯adenocarcinoma gastrico (nota infezione da Helicobacter pylori o familiarit¨¤) oppure che avvertono sintomi che, seppur aspecifici, potrebbero essere causati da tale neoplasia¡± sottolinea il professor Rosati. Una volta ottenuta la diagnosi, per capire la diffusione locale o a distanza di questa patologia devono essere eseguiti esami quali l¡¯ecoendoscopia (specie per le forme iniziali, perch¨¦ d¨¤ la possibilit¨¤ di valutare bene la penetrazione del tumore nella parete e nei linfonodi a distanza), la tac al torace e all¡¯addome con mezzo di contrasto (che consente di valutare anche il coinvolgimento di altri organi), la laparoscopia esplorativa (che permette di osservare anche la cavit¨¤ peritoneale, spesso sede di diffusione della malattia) e, pi¨´ raramente, la pet.
il tumore allo stomaco e le cure
¡ª ?Nella scelta del trattamento del tumore allo stomaco gioca un ruolo fondamentale lo stadio della malattia. ¡°? sempre importante rivolgersi a una struttura ad alto volume di trattamento di questa patologia, dove sono a disposizione team multidisciplinari di specialisti in grado di valutare la situazione di ogni paziente da ogni punto di vista. Nei centri ad alto volume, come il Cancer Center del San Raffaele (che ha avviato da tempo il suo percorso di accreditamento), l¡¯attitudine allo studio di questa malattia consente l¡¯applicazione di terapie innovative¡± fa notare il professor Rosati. In genere, se il tumore interessa solo la mucosa ed ¨¨ quindi allo stadio iniziale, la cura potrebbe consistere in un trattamento endoscopico (mucosectomia o dissezione sottomucosa), che permette di salvare l¡¯organo. Se invece la malattia ¨¨ in uno stadio ancora iniziale ma non limitato alla sola tonaca mucosa si rende indispensabile un intervento di gastrectomia (parziale o totale) abbinato alla rimozione delle linfoghiandole (linfadenectomia): questi interventi oggi si possono eseguire in centri specializzati con tecniche mininvasive. Invece, le neoplasie localmente avanzate necessitano di strategie di trattamento integrate, che di solito consistono nella chemioterapia perioperatoria, cio¨¨ svolta sia prima sia (possibilmente) dopo l¡¯operazione. Oggi si esplora anche la possibilit¨¤ di trattamento delle neoplasie ¡°oligometastatiche¡±, cio¨¨ con una diffusione metastatica molto limitata che, in casi selezionati con una buona risposta alla chemioterapia, possono poi essere trattate con un intervento volto a rimuovere sia il tumore primitivo sia la metastasi. In questo ambito, se la malattia ¨¨ estesa a porzioni limitate di peritoneo, si possono eseguire interventi complessi in cui l¡¯atto chirurgico ¨¨ associato a una chemioterapia intraperitoneale ipertermica.
le metastasi sono frequenti
¡ª ?Il tumore allo stomaco ¨¨ una neoplasia aggressiva. Negli stadi iniziali la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ¨¨ comunque buona (superiore all¡¯80%), ma pi¨´ lo stadio ¨¨ avanzato pi¨´ questa percentuale si abbassa. Considerando tutti gli stadi, nel mondo occidentale, dove queste malattie sono diagnosticate in uno stadio pi¨´ avanzato rispetto ai Paesi orientali, tale valore ¨¨ inferiore al 40%. Le persone con adenocarcinoma gastrico sviluppano spesso metastasi, alcune sincrone alla malattia primaria, altre che compaiono a distanza durante il follow up dopo il trattamento. Oltre al peritoneo e ai linfonodi, le sedi pi¨´ frequenti sono il fegato e le ossa. ¡°Alla luce di questo quadro, assume ancora pi¨´ importanza la prevenzione. Il primo passo consiste nell¡¯identificazione dei soggetti a rischio per familiarit¨¤ o per infezione da Helicobacter pylori, che va eradicato con terapie specifiche. Inoltre, ¨¨ importante non trascurare sintomi quali dispepsia e malessere generale, in presenza dei quali ¨¨ opportuno sottoporsi a una gastroscopia¡± conclude il professor Rosati.
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