L¡¯autopalpazione ¨¨ importante perch¨¦ consente di anticipare la diagnosi nell¡¯intervallo tra un controllo e l¡¯altro
Tra tutti quelli che colpiscono le donne in Italia, il tumore al seno ¨¨ il pi¨´ diffuso, tanto da rappresentare circa il 30% dei casi complessivi. Nel 2020 ci sono state circa 50mila nuove diagnosi. ? una malattia comune fra le donne soprattutto dopo i 40 anni, ma pu¨° colpire anche le pi¨´ giovani, mentre meno spesso interessa gli uomini. Fortunatamente, grazie a scrupolosi programmi di screening oggi ¨¨ pi¨´ facile individuarla nelle fasi iniziali. In questi stadi, le possibilit¨¤ di successo delle terapie sono molto pi¨´ elevate.
TUMORE AL SENO: ATTENZIONE A SOVRAPPESO E SEDENTARIET?
¡ª ?A favorire lo sviluppo del tumore al seno sono diversi fattori, alcuni modificabili e altri no. Fra questi ultimi, oltre al sesso femminile vi sono la familiarit¨¤, la predisposizione genetica e l¡¯et¨¤ superiore ai 40 anni. Si possono invece cambiare stili di vita poco sani, quali una dieta povera di frutta e verdura e ricca di grassi, con il conseguente sovrappeso, la sedentariet¨¤, il fumo e l¡¯alcol. ¡°Modificare queste cattive abitudini significa eliminare quei fattori di rischio da cui dipende oltre il 20% dei tumori al seno¡± sottolinea la dottoressa Veronica Girardi, responsabile del Servizio di Senologia dell'Istituto S. Anna di Brescia, certificato Eusoma. Oltre che allo stile di vita ¨¨ importante far attenzione alle modificazioni che avvengono all¡¯interno del seno, quali noduli, addensamenti mammari o ascellari e cambiamenti di consistenza, che possono comparire a qualsiasi et¨¤. Potrebbero costituire segni di tumore al seno anche cambiamenti della cute (ispessimenti, arrossamenti, retrazioni) e dell¡¯aspetto del capezzolo o dell¡¯areola. ¡°Anche la comparsa di secrezioni spontanee da un solo capezzolo merita un approfondimento¡± aggiunge l¡¯esperta. Per conoscere la propria conformazione ed eventuali cambiamenti, una buona abitudine consiste nel praticare fin da giovani l¡¯autopalpazione delle mammelle almeno una volta alla settimana. Solo in rari casi la presenza di dolore al seno indica una lesione maligna.
TUMORE AL SENO: LO SCREENING ? FONDAMENTALE
¡ª ?Per anticipare la scoperta di tumore al seno ¨¨ importante seguire il programma del Servizio Sanitario Nazionale, che dai 45 ai 50 anni prevede di effettuare?una mammografia all¡¯anno, mentre la cadenza del controllo diventa biennale dai 50 ai 75 anni. In caso di modificazioni cliniche tra un controllo e l¡¯altro, non bisogna esitare a chiedere un parere medico. In base allo stato di salute della donna e alla presenza di precedenti tumori in famiglia, la prima mammografia si consiglia dai 40 anni. ? inoltre importante distinguere familiarit¨¤ e predisposizione genetica: meno del 5% dei tumori ¨¨ legato a mutazioni genetiche (per esempio BRCA1 e BRCA2), che sono indagate in presenza di multipli casi familiari in et¨¤ giovanile e comunque prima della menopausa, in casi di tumore ovarico o di tumore della mammella maschile. In presenza di mutazione accertata, il monitoraggio deve partire dai 25 anni e prevede una risonanza magnetica annuale. ¡°Se la mammografia ¨¨ sospetta, l¡¯ecografia ¨¨ l¡¯esame di approfondimento pi¨´ spesso eseguito; ¨¨ utile anche come guida di prelievi e nel caso di sintomi in donne prima dei 40 anni¡± spiega la dottoressa Girardi.
LE CURE PER IL TUMORE AL SENO
¡ª ?A seconda del tipo di tumore al seno, per il trattamento ci si attiene alle linee guida europee e alla valutazione multidisciplinare del team di specialisti. A volte ¨¨ indicata l¡¯asportazione della massa tumorale attraverso un intervento chirurgico, mentre in altri casi cure mediche quali la chemioterapia, l¡¯ormonoterapia e le terapie biologiche e la radioterapia, diversamente combinate e associate. Pi¨´ ¨¨ avanzata la malattia, maggiori sono le possibilit¨¤ che il tumore si diffonda nei linfonodi dell¡¯ascella della mammella malata. ¡°? parte essenziale della stadiazione lo studio dell¡¯ascella. In passato prevedeva lo svuotamento completo mentre oggi, quando indicato, si analizza con la tecnica del linfonodo ascellare sentinella, che riduce tempi di degenza e possibili complicanze¡± conclude la dottoressa Girardi.
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