Il pi¨´ comune ¨¨ l¡¯epatocarcinoma, per il quale esistono numerose opzioni terapeutiche
Il fegato ¨¨ spesso sede di tumori. A volte si tratta di neoplasie che hanno origine proprio in tale organo (tumori primitivi), altre di neoplasie che nascono in altre aree del corpo e che poi metastatizzano (tumori secondari). In quest¡¯ultima categoria, in Italia sono molto diffusi quelli che si sviluppano a partire da cellule cancerogene dell¡¯intestino. Infatti, il solo tumore al colon rappresenta circa il 20% di tutti i tumori maligni e met¨¤ delle persone che ne soffrono ¨¨ vittima di metastasi epatiche. Anche se ¨¨ sempre pi¨´ frequente il colangiocarcinoma, la neoplasia primitiva del fegato decisamente pi¨´ comune rimane l¡¯epatocarcinoma.
EPATOCARCINOMA: STANNO ¡°CAMBIANDO¡± LE CAUSE
¡ª ?Nel mondo l¡¯epatocarcinoma ¨¨ il quinto tumore pi¨´ diffuso. Fino a qualche tempo fa era soprattutto la conseguenza di infezioni virali. Nel mondo occidentale, la recente disponibilit¨¤ di una vaccinazione contro l¡¯epatite B e di cure efficaci contro l¡¯epatite C ha ridotto notevolmente l¡¯incidenza di tali malattie, che dunque solo di rado oggi sono alla base dell¡¯epatocarcinoma. Attualmente la principale causa di questo tumore ¨¨ la sindrome metabolica, una condizione tipica delle societ¨¤ dell¡¯Occidente e che comprende vari problemi, tra cui ipercolesterolemia, diabete, sovrappeso e ipertensione. ? difficile diagnosticare in fase precoce l¡¯epatocarcinoma, perch¨¦ i sintomi tipici (dolore e sensazione di ingrossamento del fegato, ittero, alterazione dei valori del sangue che indicano la funzionalit¨¤ dell¡¯organo) si manifestano tardivamente. Per chi ¨¨ predisposto, come i malati di epatite, ¨¨ previsto un monitoraggio che consiste nell¡¯esecuzione di un¡¯ecografia addominale e nel dosaggio dell¡¯alfafetoproteina (un marcatore di questo tumore) ogni sei mesi. ¡°Sarebbe auspicabile che tale monitoraggio fosse esteso a chi soffre di sindrome metabolica. Anche alla luce dei tanti trattamenti a disposizione, prima ¨¨ diagnosticato l¡¯epatocarcinoma maggiori sono le possibilit¨¤ di guarigione¡± osserva il professor Luca Aldrighetti, primario di Chirurgia Epatobiliare all¡¯Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e professore di chirurgia all¡¯Universit¨¤ Vita-Salute San Raffaele del capoluogo lombardo.
EPATOCARCINOMA: TANTE LE CURE DISPONIBILI
¡ª ?Se l¡¯ecografia addominale e il dosaggio dell¡¯alfafetoproteina eseguiti nell¡¯ambito di uno screening o per la comparsa dei sintomi tipici dell¡¯epatocarcinoma hanno un esito sospetto, per l¡¯eventuale diagnosi di questo tumore ¨¨ necessario sottoporsi a esami pi¨´ raffinati, quali tac o risonanza magnetica. Una volta accertata la presenza di un epatocarcinoma, i trattamenti a cui far ricorso sono diversi. Si pu¨° optare per la chirurgia, asportando la parte di organo malata o anche l¡¯intero organo (trapianto di fegato), per la chemioterapia o per la radioterapia classiche. Inoltre, in alcuni casi ¨¨ indicata l¡¯ablazione con microonde, tecnica con cui ¨¨ possibile distruggere il nodulo tumorale con il paziente in sedazione, mentre in altri ¨¨ preferibile la radioembolizzazione, una sorta di radioterapia ¡°interna¡±; infine, un¡¯altra opzione di cura ¨¨ l¡¯immunoterapia. ¡°Combinando in sequenza le diverse terapie, oggi l¡¯epatocarcinoma ¨¨ una malattia curabile o realmente cronicizzabile, senza ricadute significative sulla qualit¨¤ della vita. Anche per l¡¯ampio ventaglio di cure a disposizione, la gestione dei pazienti con questo tumore richiede un team multidisciplinare. Gli specialisti di diverse discipline che ruotano attorno al paziente rappresentano ormai il gold standard del percorso di cura in caso di tumori. Al San Raffaele, all¡¯interno del Comprehensive Cancer Center (che ha iniziato da tempo il suo percorso di accreditamento), le competenze cliniche e di ricerca sono al servizio dei pazienti per offrire loro il miglior percorso personalizzato¡± sottolinea il professor Aldrighetti.
EPATOCARCINOMA: LA SOPRAVVIVENZA ? ALTA, MA ATTENZIONE ALLE RECIDIVE
¡ª ?Attualmente la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di epatocarcinoma ¨¨ di circa il 70%. Purtroppo, per¨°, ¨¨ elevata anche la possibilit¨¤ di recidive, soprattutto se non si interviene per eliminare la condizione di base predisponente, ossia la sindrome metabolica. Questo tumore non d¨¤ spesso origine a metastasi, ma quando ci¨° si verifica i ¡°bersagli¡± preferiti sono il polmone,?le ossa e l¡¯encefalo. ¡°Per prevenire l¡¯epatocarcinoma ¨¨ fondamentale seguire stili di vita che non favoriscano i problemi tipici della sindrome metabolica¡± raccomanda il professor Aldrighetti. Di conseguenza, ¨¨ importante soprattutto seguire un¡¯alimentazione varia, equilibrata e non ipercalorica ed evitare la sedentariet¨¤, praticando regolarmente un¡¯attivit¨¤ fisica commisurata all¡¯et¨¤ e alle condizioni di salute.
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