La malattia? interessa maggiormente gli uomini e comporta quasi sempre uno o pi¨´ interventi chirurgici. Ecco quelli pi¨´ efficaci
Novembre ¨¨ il mese della prevenzione urologica maschile. Per molti ci¨° coincide con controlli mirati alla prostata, ma ci sono tante altre patologie urologiche che non interessano questa ghiandola a cui prestare attenzione. Da tenere d¡¯occhio ¨¨ anche la vescica. Infatti, con 9,5 nuove diagnosi all¡¯anno in Italia ogni 100mila abitanti maschi, il tumore a quest¡¯organo ¨¨ il settimo per incidenza fra gli uomini.
il tumore alla vescica
¡ª ?Causato principalmente dall¡¯esposizione al fumo (anche passivo) o a certe sostanze (idrocarburi, metalli pesanti e coloranti) tipica di chi svolge determinate professioni, il tumore alla vescica si manifesta esclusivamente con macroematuria, ossia con una presenza evidente anche a occhio nudo di sangue nelle urine, che assumono una colorazione rosso vivo o simile a quella del t¨¨. ¡°Sebbene possibile, ¨¨ invece pi¨´ raro che questo tumore sia causa di dolori alla minzione senza macroematuria¡± aggiunge il dottor Ioannis Kartalas Goumas, responsabile dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Urologia dell¡¯Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (Pv). ? fondamentale non trascurare questi sintomi, approfondendo la situazione con un urologo. Secondo i dati Airtum (Associazione Italiana Registro Tumori) nel 2021 fra gli uomini sono stati stimati 4.800 decessi dovuti a tale neoplasia, che salgono a 6.100 se si considerano anche le donne. Per ridurre i rischi connessi alla malattia ¨¨ essenziale una diagnosi precoce, che permette di iniziare prima le cure. Infatti, per le forme localizzate a livello vescicale la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi ¨¨ di circa il 70%. Tale valore per¨° scende al 40% per le forme con invasione locale oltre la vescica, per arrivare appena all¡¯8% per quelle con metastasi in altre sedi.
trattamenti e interventi
¡ª ?Quasi sempre dopo la diagnosi di tumore alla vescica ¨¨ necessario sottoporsi a una resezione transuretrale della vescica, intervento che si ¨¨ soliti indicare con la sigla Turv e che prevede un¡¯anestesia spinale. Il chirurgo opera in endoscopia, introducendo dall¡¯uretra uno strumento microchirurgico che permette l¡¯asportazione della massa tumorale. L¡¯intervento richiede il posizionamento di un catetere, che va tenuto per tutta la degenza in ospedale, che di solito ¨¨ di 2-3 giorni. Una volta dimessi l¡¯assenza di ferite chirurgiche esterne consente di riprendere da subito le normali attivit¨¤ quotidiane. In base all¡¯esito dell¡¯esame istologico sulla massa tumorale rimossa si decide come procedere. Forme superficiali che non infiltrano il muscolo necessitano solo dell¡¯instillazione di sostanze chemioterapiche attraverso un catetere vescicale con una frequenza settimanale o di un¡¯immunoterapia locale. Per tumori molto avanzati e con metastasi in altre sedi il trattamento pi¨´ indicato ¨¨ la chemioterapia. In presenza di tumori infiltranti, ma senza metastasi in altre sedi raramente ¨¨ possibile conservare la vescica (quando lo ¨¨ bisogna sottoporsi a chemioterapia sistemica e radioterapia). Nella maggior parte dei casi ¨¨ invece necessaria una cistectomia radicale. ¡°Oltre alla rimozione della vescica, negli uomini questa operazione prevede anche quella della prostata e nelle donne quella dell¡¯utero¡± spiega il dottor Goumas.
ricostruzione dell'apparato urinario
¡ª ?Con la cistectomia radicale si pone il problema della derivazione urinaria, ossia di come raccogliere ed espellere l¡¯urina in assenza di vescica. Due sono le possibilit¨¤: la derivazione eterotopica e quella ortotopica. Con la prima si fa in modo che gli ureteri, cio¨¨ i canali dove giunge l¡¯urina proveniente dai reni, dirigano tale liquido nella zona dell¡¯ombelico, dove esternamente ¨¨ posizionato un sacchetto di raccolta (urostomia). Prevede invece un intervento pi¨´ complesso la derivazione ortotopica, soluzione possibile solo per persone con tumori non troppo estesi e che non soffrono di altre patologie. In questi casi viene creata una nuova vescica usando un¡¯ansa intestinale, collegandola sia agli ureteri sia all¡¯uretra. Dopo un intervento del genere pu¨° manifestarsi incontinenza. Per limitare i problemi ¨¨ importante imparare a svuotare la vescica anche con pressioni addominali manuali. ¡°La cistectomia radicale ¨¨ un intervento a cui il paziente va ¡®preparato¡¯ non solo dal punto di vista medico ma anche da quello psicologico, perch¨¦ la riabilitazione ¨¨ molto lunga¡± conclude il dottor Goumas.
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