l'allarme
Pandemia da aviaria? I virologi: "? fortemente possibile". Il caso dell'uomo infettato
Mentre il mondo si interroga ancora sulle possibili conseguenze a lungo termine del COVID-19, un'altra minaccia zoonotica incombe: l'influenza aviaria H5N1?nei bovini da latte. Studi condotti negli USA hanno infatti rilevato la presenza del virus in un numero significativo di campioni di latte prelevati dai negozi, almeno 1 su 5. E sebbene la pastorizzazione elimini il rischio di contagio, gli esperti sottolineano che la diffusione del virus tra i mammiferi, in particolare i bovini, rappresenta un'evoluzione preoccupante. A lungo andare, c'¨¨ il potenziale per scatenare una nuova pandemia.
Pandemia da Aviaria? i dati da tenere in considerazione
¡ª ?Leana S. Wen, professoressa del Milken Institute School of Public Health della George Washington University ed esperta di salute pubblica, ribadisce che la trasmissione dell'H5N1 dagli uccelli ai mammiferi ¨¨ un fenomeno noto, ma la sua recente comparsa tra i bovini su scala cos¨¬ ampia rappresenta un fatto inedito. A destare preoccupazione soprattutto la modalit¨¤ di contagio tra i bovini e il potenziale di trasmissione asintomatica. Inoltre, la scarsa collaborazione da parte di alcune aziende agricole nel seguire le linee guida per il test e l'isolamento dei capi infetti amplifica il rischio di una diffusione incontrollata.
I sintomi nell'uomo contagiato dall'aviaria in Texas
¡ª ?Intanto ¨¨ stato accertato un primo caso di uomo contagiato dall'aviaria. Si tratta di un lavoratore di un'azienda lattiero-casearia in Texas. Il suo caso ¨¨ stato spiegato dagli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta, del Texas Department of State Health Services e del Texas Tech University Bioterrorism Response Laboratory di Lubbock, del Texas Department of State Health Services di Austin. L'uomo "alla fine di marzo 2024 ha manifestato arrossamento e fastidio all'occhio destro. Sono stati notati emorragia sottocongiuntivale e drenaggio sieroso. Il lavoratore non ha riferito alcun contatto con uccelli selvatici, pollame o altri animali malati o morti, ma ha parlato di un'esposizione diretta e ravvicinata con mucche da latte che sembravano stare bene e con altre che invece mostravano gli stessi segni di malattia delle vacche di altri allevamenti, nella stessa area del Texas settentrionale, con infezione confermata da virus Hpai A(H5N1)". L'uomo ha detto che quando lavorava con gli animali indossava i guanti, ma non aveva protezioni respiratorie od oculari. Il respiro ¨¨ risultato normale, la saturazione al 97% e i polmoni puliti, non ha avuto n¨¦ febbre n¨¦ sintomi respiratori e neanche alterazioni della vista o degli altri sensi, sempre secondo quanto riferito dagli esperti. Il paziente ¨¨ stato sottoposto a tampone con prelievi di campioni congiuntivali e nasofaringei ed entrambi sono risultati "presuntivi per il virus dell'influenza A e A(H5)". L'uomo ¨¨ stato isolato e curato con l'antivirale oseltamivir orale (75mg 2 volte al giorno per 5 giorni). In pratica l'unico sintomo ¨¨ stato un fastidio a entrambi gli occhi a causa di una ""emorragia subcongiuntivale in tutti e due gli occhi, senza compromissione della vista. Nei giorni successivi il lavoratore ha riportato la risoluzione della congiuntivite, senza sintomi respiratori, e i contatti familiari sono rimasti in buona salute". Gli esperti che lo hanno esaminato hanno anche diffuso la foto dei suoi occhi con la congiuntivite a causa dell'aviaria.
cosa si rischia?
¡ª ?Al momento non sono stati documentati casi di trasmissione uomo-uomo durante l'epidemia di aviaria iniziata nell¡¯autunno del 2021, ma la possibilit¨¤ rimane concreta.?Secondo Arnaldo Caruso, presidente della Societ¨¤ italiana di virologia (Siv-Isv), la presenza del ceppo altamente patogeno di virus H5N1 nel latte pastorizzato suggerisce un potenziale rischio per la salute umana. Questo virus influenzale, trasmissibile per via aerea, ha una grande capacit¨¤ di diffusione; inoltre, la sua presenza tra le anatre selvatiche e la sua capacit¨¤ di mutare aumentano il rischio di trasmissione all'uomo.?Nella comunit¨¤ scientifica "la preoccupazione ¨¨ grande", spiega l'esperto ad?Adnkronos. "Il passaggio dell'aviaria nei mammiferi e la circolazione in questi animali ¨¨ un passo avanti verso l'uomo", avverte. Il prossimo salto di specie potrebbe avvenire?con l'uomo come potenziale serbatoio e diffusore del virus?e ci¨° purtroppo "¨¨ inevitabile". Anzi, "chiss¨¤ quante volte l'uomo ¨¨ gi¨¤ stato infettato, magari senza presentare sintomi importanti", ha aggiunto il presidente Siv-Isv. La verit¨¤ ¨¨ che "non ¨¨ detto che una trasmissione uomo-uomo non sia gi¨¤ possibile o che quantomeno qualche ceppo non si sia gi¨¤ stabilizzato nell'uomo".
cosa fare ora?
¡ª ?Per affrontare al meglio la minaccia di una pandemia da influenza aviaria, gli esperti indicano diverse soluzioni chiave:
- sorveglianza rafforzata:?monitoraggio attento di uccelli, mammiferi e alimenti derivati, inclusi latte e carne, per identificare precocemente focolai e tracciare l'evoluzione del virus. Controlli a campione anche sull'uomo per individuare eventuali infezioni asintomatiche;
- sviluppo di vaccini:?creazione rapida di vaccini efficaci contro il virus H5N1 e altri ceppi aviari con potenziale zoonotico. I vaccini dovrebbero essere mirati non solo al ceppo attuale, ma anche a varianti in mutazione;
- ricerca e monitoraggio:?investire in studi per comprendere meglio la biologia del virus, le sue modalit¨¤ di trasmissione e l'evoluzione genetica. Monitorare la circolazione del virus a livello globale per identificare potenziali minacce;
- collaborazione internazionale: cooperazione tra nazioni, organizzazioni sanitarie e istituti di ricerca per condividere informazioni, sviluppare strategie di prevenzione comuni e coordinare la risposta a focolai;
- comunicazione efficace:?informare il pubblico sui rischi dell'influenza aviaria, sulle misure preventive e sui piani di emergenza. Promuovere comportamenti sani e responsabili per ridurre la diffusione del virus.
Quanto al consumo di latte, nessun problema per l'uomo, perch¨¦ la pastorizzazione uccide virus e batteri. Semaforo verde anche per yogurt e formaggio a base di latte pastorizzato. Infine, nessun frammento di virus dell'influenza aviaria ¨¨ stato trovato ad oggi nel latte artificiale.
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