Zanzare, api, vespe, zecche, ragni e insetti in generale rappresentano minacce per la salute che non andrebbero trascurate. Ecco cosa sapere secondo l'esperto
L¡¯estate ha poche ¡°controindicazioni¡±, specialmente se piace stare all¡¯aria aperta e non si soffre il caldo. Tra le pi¨´ fastidiose vi sono senza dubbio le punture d¡¯insetto. Se nella maggioranza dei casi rappresentano solo una seccatura, a volte possono avere ripercussioni pi¨´ serie. Perci¨°, ¨¨ importante non trascurarle, da un lato cercando di evitare di farsi pungere e dall¡¯altro curandole a dovere.
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le punture e il prurito
¡ª ?L¡¯aumento delle temperature che si ¨¨ verificato negli ultimi anni ha fatto s¨¬ che si debba fare i conti con le punture d¡¯insetto per periodi pi¨´ lunghi rispetto al passato. Se alle nostre latitudini oggi si possono trovare questi animali dall¡¯inizio della primavera fino all¡¯autunno, ¨¨ per¨° sempre in estate che sono presenti in quantit¨¤ superiori. In tale stagione si pu¨° essere vittima soprattutto di punture di zanzare, pappataci e tafani, che sono particolarmente attivi non solo di sera e di notte, ma anche al mattino presto e nel tardo pomeriggio. Se dopo essere stati punti da una zanzara bastano pochi minuti perch¨¦ si manifesti il pomfo, dopo una puntura di pappatacio o tafano possono passare anche tante ore prima di osservare la lesione sulla cute. In entrambi i casi, per¨°, il prurito ¨¨ pressoch¨¦ istantaneo. Pi¨´ pericolose, ma per fortuna meno frequenti, sono le punture di api, vespe e calabroni, che causano da subito un dolore e un prurito intensi. ¡°In questi casi pu¨° formarsi un pomfo di dimensioni considerevoli. Soprattutto se a pungere ¨¨ un¡¯ape c¡¯¨¨ la possibilit¨¤ che il pungiglione resti inserito nella pelle. Quando ci¨° si verifica, ¨¨ opportuno rimuoverlo delicatamente con delle pinzette e poi disinfettare la cute¡±, raccomanda il dottor Giorgio Serino, immunologo e allergologo all¡¯Irccs Policlinico San Donato e alla Casa di Cura la Madonnina di Milano.
le zecche e la malattia di lyme
¡ª ?Provocano prurito e dolore anche le punture di zecca, ma quando si ¨¨ vittima del morso di questi insetti la preoccupazione pi¨´ importante ¨¨ che possa trasmettere la borrelia, un batterio che pu¨° causare la malattia di Lyme, che anche a distanza di molti mesi pu¨° determinare serie lesioni al sistema nervoso centrale e al cuore. ¡°Dopo essere stati punti, se la zecca ¨¨ ancora attaccata alla cute va rimossa con una pinzetta, quindi bisogna consultare il medico per farsi prescrivere una profilassi antibiotica¡±, consiglia il dottor Serino. Abbastanza rare in Italia sono le punture di ragno, che diversamente da quelle degli altri insetti si contraddistinguono per lasciare non uno, ma due forellini sulla pelle. Tanti infatti sono i ¡°denti¡± tramite cui il ragno inocula il suo veleno. Le punture di tale animale sono molto dolorose e quelle di certe specie, come il ragno violino, possono provocare anche la necrosi dei tessuti, determinando la formazione di cicatrici e croste a lenta guarigione. Ancora meno frequenti sono anche i morsi di scorpione che, oltre a una lesione con raccolta di sangue nei tessuti, sono causa di dolore intenso e prolungato.
l'ammoniaca e gli effetti sul veleno
¡ª ?Per prevenire le punture di zanzare, pappataci, tafani e zecche in commercio si trovano ottimi repellenti chimici, che non causano alcun problema alla pelle. Di questi prodotti esistono anche linee pediatriche. ¡°Soprattutto i bambini, che giocando tendono a sudare molto, dovrebbero riapplicare questi prodotti ogni 1,5-2 ore¡±, prosegue il dottor Serino. Se si viene punti, entro 10-15 minuti ¨¨ utile eseguire delle frizioni con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca o con prodotti a base di questa sostanza, che inattiva parzialmente il veleno. Trascorso questo tempo, per curarsi ¨¨ opportuno utilizzare creme al cortisone, da applicare ogni 8-12 ore fino alla completa guarigione. Siccome il cortisone pu¨° provocare fotosensibilizzazione, se dopo l¡¯applicazione si pensa di esporsi al sole ¨¨ bene coprire la lesione con una benda. Qualora la lesione sia di grandi dimensioni e molto fastidiosa pu¨° essere opportuno usare anche farmaci cortisonici a basso dosaggio da prendere per bocca per 3-5 giorni. Inoltre, se il prurito ¨¨ particolarmente intenso ai cortisonici si pu¨° associare un antistaminico.
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allergie e adrenalina
¡ª ?Chi ¨¨ allergico al veleno degli imenotteri (api, vespe e calabroni) deve prestare particolari precauzioni, perch¨¦ non si pu¨° prevedere di essere punti da tali insetti. Quando ci¨° si verifica, queste persone non soltanto sono vittima di prurito, gonfiore e dolore intensi, a cui ¨¨ associata una sensazione di calore. Il rischio principale ¨¨ infatti quello di uno shock anafilattico, che provoca un abbassamento di pressione e mancanza di respiro che, a volte, possono anche far perdere i sensi. ¡°Se esiste il dubbio di essere portatori di tale allergia ¨¨ opportuno sottoporsi a un test sul sangue per dosare la quantit¨¤ di anticorpi allergici (IgE) nei confronti del veleno di tali insetti. Se le concentrazioni sono alte, una seconda puntura pu¨° avere conseguenze anche molto gravi¡± avverte il dottor Serino. Dopo aver osservato i risultati di questo test l¡¯allergologo pu¨° suggerire di portare sempre con s¨¦ un autoiniettore di adrenalina per attenuare i sintomi pi¨´ gravi dopo un¡¯eventuale puntura. Tali soggetti dovrebbero aver sempre con s¨¦ anche cortisonici e antistaminici in formulazione ¡°sublinguale¡±, che fanno effetto dopo pochi minuti.
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