Trenta chilometri abbondanti, conditi da 1400 metri di dislivello, non sono una passeggiata, ma l¡¯idea di essere all¡¯ultimo giro aiuta a trovare le energie necessarie. ? qui che si trovano i tratti pi¨´ fangosi, perch¨¦ sulla prima parte di questo anello sono gi¨¤ passati i concorrenti di tutte le altre distanze, e alcune discese richiedono grandi doti di equilibrio. Per molti ¨¨ su questo anello che torna la notte, e correre con la frontale accesa ¨¨ allo stesso tempo pi¨´ suggestivo e pi¨´ faticoso. L¡¯ultima salita del tracciato si annuncia con le luci di quelli davanti, che appaiono lass¨´ in alto dando una rappresentazione pi¨´ che mai efficace di quanto si dovr¨¤ ancora salire e dopo 85 chilometri di gara ¨¨ una dura prova per il morale. Cos¨¬ come lo ¨¨ l¡¯ultima discesa, durante la quale non si riesce a scorgere neanche una luce del paese sottostante, fino a poco pi¨´ di un chilometro dall¡¯arrivo.
Che manchi ormai davvero poco ¨¨ chiaro a tutti, ma quella foresta oscura e tutta la fatica accumulata, risvegliano la paura di aver sbagliato strada, nonostante l¡¯impeccabile segnaletica posata dagli organizzatori dica che non ¨¨ possibile. Poi, dalla fine del bosco alla linea del traguardo ci sono poche centinaia di metri di stradicciole del borgo, che bastano a mala pena per iniziare a gustarsi la soddisfazione per avercela fatta.
Dario Pedrotti
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