La gara si ¨¨ svolta il 23 novembre come sempre tra le montagne emiliane, al confine con la Toscana, e si articola in quattro distanze diverse: la pi¨´ lunga ¨¨ un'ultra maratona da 90 km
Palazzuolo sul Senio ¨¨ un piccolo comune seduto in una delle vallette che dalla Romagna si infilano fra gli Appennini, e solitamente lĄŻultimo sabato di novembre (o il penultimo come quest'anno), da qualche anno, si popola di una variegato battaglione di trail runner spinti fin l¨¤, dove ¨¨ gi¨¤ Toscana ma non se ne accorge nessuno, dai motivi pi¨´ diversi.
Ci sono gli agonisti sfegatati alla ricerca degli ultimi premi dellĄŻanno, gli appassionati di Appenini pronti a immergersi nelle foreste dallĄŻabito tardo autunnale, quelli che non si rassegnano allĄŻidea che non ¨¨ pi¨´ ora di correre sui monti e i patiti del fango, che spesso su quei sentieri trovano pane per i loro denti. Ad accoglierli, con un calore che contrasta piacevolmente con il clima spesso rigido, i volontari della Leopodistica, che coniugano in modo egregio passione e professionalit¨¤, riuscendo ad accontentare agonisti e Ą°tapascioniĄą in occasione dell'ormai celebre "Trail del cinghiale". QuestĄŻanno, mentre il nord Italia era sottĄŻacqua, sabato 23 novembre i poco meno di 1000 iscritti, divisi sulle quattro gare da 15, 30, 60 e 90 km, hanno potuto contare su un meteo piuttosto clemente, che ha risparmiato la pioggia e ha ridotto al minimo il fango, di cui comunque nessuno dei partecipanti avrebbe voluto fare del tutto a meno.
Dario Pedrotti
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