Quando la salita finisce ci si trova davanti il Wei?see, con le sue acque azzurro ghiaccio, e attorno a lui un anfiteatro chiuso da alcune delle cime pi¨´ alte del gruppo, con il Grossglockner, le sue rocce e i suoi ghiacciai sullo sfondo. ? un posto favoloso, che gli 80 chilometri gi¨¤ percorsi, che si sono ormai conficcati in ogni cellula del tuo corpo e in ogni angolo della tua mente, fanno gustare in un modo tutto particolare, permettendo quasi di non vedere costruzioni e funivie che rovinano un po¡¯ la la bellezza di quei luoghi. Poi, dal ristoro della Rudolfsh¨¹tte si inizia a scendere su pietre smosse che richiedono ancora attenzione e freschezza, ma anche qui ¨¨ questione di tempismo, e questa volta saranno solo 61 i fortunati che riusciranno a passare prima che gli organizzatori fermino la gara per il pericolo di temporali.
Per tutti gli altri, la gara finisce l¨¬: niente discesa sulle pietre smosse, niente guadi degli ennesimi torrenti, niente vallata di pietre moreniche, niente salita alla magia del Kapruner T?rl, dove sentir bruciare per l¡¯ultima volta le gambe in salita, e niente ultima interminabile discesa, dove vorresti tanto avere ancor le gambe dei primi 20 chilometri, ma purtroppo non le hai pi¨´. Cos¨¬ ti devi far bastare quelle che ti sono rimaste, per guadagnarti la grande soddisfazione di essere riuscito ad arrivare in fondo ad una gara dura e bellissima, che non ti regala nulla, ma dove tutto quello che ti guadagni, vale la fatica che ti chiede.
Dario Pedrottihttps://www.facebook.com/dario.pedrotti.1
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