Roberto Zanda, il sopravvissuto della Yukon Artic: "Senza gambe e senza mani, ma ora torno a correre"

Oggi, grazie alle protesi fornite gratuitamente dall’azienda torinese Officina Ortopedica Maria Adelaide, Massiccione è tornato nella sua Sardegna e si è ripreso la sua vita. E, ovviamente, ha ripreso ad allenarsi e a fare programmi: "Sto già pianificando la mia prossima gara, sarà ad aprile 2019. ? la Namib Race, 250 chilometri nel deserto più antico e forse più bello del mondo. Laggiù ritroverò il mio ambiente, il mio deserto, con i suoi silenzi, le notti stellate, e ritroverò me stesso anche se parti di me non ci sono più ma ho tanto di più nella testa che prima non avevo".?Un ritorno alla vita senza rinnegare niente del passato: "Non ho rimpianti per quello che è successo, per i miei arti persi né per quello che è andato storto nei ghiacci canadesi. Ai miei arti voglio bene, sono quello che sono grazie a tutto quello che hanno fatto loro. Ma so anche che il giorno in cui non li sentirò più vorrà dire che saranno stati loro ad avermi dato il vero addio".