Arena Games: così il triathlon strizza l'occhio agli eSports

Abbiamo trovato il naturale anello di congiunzione tra lo sport reale e quello virtuale, il mondo degli esport. Si tratta degli Arena Games Triathlon, che hanno appena celebrato la tappa elvetica, e uniscono sudore e watt all'ausilio di dispositivi smart, l'adrenalina del duello spalla a spalla con la virtualità della traccia in tempo reale su un monitor. In qualche modo però, anche questo è triathlon vero e proprio: 200 metri di nuoto in vasca da 25 metri, 4 km di ciclismo sui rulli, 1 km di corsa sul tapis roulant, una gara letteralmente da divorare, con il cuore in gola e con l'ossigeno che scarseggia.?

dentro gli arena games

L'adrenalina per la vittoria è la stessa, che sia scatenata da un traguardo nel cuore di una città oppure da una grafica apparsa sullo schermo: per la conferma, basta chiedere al vincitore dell'appuntamento di Sursee Henri Schoeman. “? incredibile, il pubblico presente ci ha letteralmente spinto oltre i nostri limiti, gareggiare nell'arena è elettrizzante", ha detto il sudafricano al rientro dopo due anni. "? la mia prima vittoria dopo gli infortuni e le varie battute d'arresto, per quello che sono così entusiasta della mia prestazione e sto tornando ad amare la vita in questo momento”. Alle spalle del bronzo olimpico di Rio 2016, si sono piazzati il francese Maxime Hueber-Moosbrugger e il padrone di casa Simon Westermann, quarto posto per l'azzurro Nicolò Strada, terzo agli Arena Games di Londra lo scorso anno.

DUE GENERAZIONI

Due generazioni di ungheresi a confronto sul podio femminile: Zsanett Bragmayer, 28 anni, è riuscita a imporsi con un rassicurante vantaggio sulla britannica Olivia Mathias e sulla 15enne sua connazionale Fanni Szalai. Certo, il mondo virtuale è di casa per gli adolescenti, ma per affermarsi in questa disciplina non bastano click o tap rapidi: sono necessari gambe, testa e cuore.