Per molti ¨¨ chiaro quanto seguire un programma di allenamento equilibrato e studiato sia importante per progredire. Ma si pu¨° anche uscire dagli schemi...
Ve lo hanno detto fino alla nausea e avete capito che ¨¨ proprio cos¨¬: per allenarsi bene e progredire bisogna seguire un piano d'allenamento ben studiato da qualcuno di competente, meglio se personalizzato. Correre senza obiettivi o senza programmazione porta spesso al decadimento prestativo o, peggio, all'overtraining.
tabelle e corsa
¡ª ?Tutto assolutamente vero, ma penso che molti di voi si siano trovati almeno una volta nella condizione di non poterne pi¨´ delle tabelle. La necessit¨¤ di smetterla di rincorrere i numeri, o magari una condizione fisica non brillante, un periodo psicologicamente complicato sono solo alcune delle cause del senso di ribellione nei confronti di un piano rigido. Vi sembra strano? Ebbene no, ¨¨ assolutamente normale. E sano. Desiderare di ritrovare la libert¨¤ nella corsa, di riscoprire la bellezza di fare solo ci¨° che ci si sente di fare denotano in realt¨¤ amore per questa disciplina e prendersi una "vacanza" dalla tabella non ¨¨ affatto un male.
le motivazioni
¡ª ?Vediamo perch¨¦ si arriva a voler evadere per¨° e capiamo cosa si nasconde dietro. Molti runner hanno una attitudine molto perfezionista nella corsa, soprattutto quelli di lunga data. Questo perch¨¦ ¨¨ la corsa stessa, in quanto sport, a richiedere una mente ordinata e una volont¨¤ ferrea. Non ¨¨ la corsa a renderci "secchioni", ma piuttosto il fatto che bisogna essere un po' secchioni per mantenere la costanza nella corsa. Un perfezionista trova piacere nell'esecuzione perfetta e nel riconoscimento di questa perfezione, che sia il riconoscimento da parte del coach o quello dato dal risultato oggettivo (come un miglioramento cronometrico). Questa attitudine fa s¨¬ che si ricerchi spasmodicamente la regolarit¨¤, attribuendo al risultato di allenamenti e gare un valore importante. Allo stesso modo il perfezionista non ama il disordine e cio¨¨ non ama risultati imperfetti o scadenti, o comunque non all'altezza delle aspettative. Un periodo no o difficile vengono quindi interpretati come "imperfetti" e possono generare malcontento e frustrazione. Anche la mancanza di un obiettivo stimolante pu¨° essere una causa di poca motivazione verso una tabella.
le soluzioni
¡ª ?Cosa fare quindi? Innanzitutto se si ha un coach ¨¨ bene parlarne e modificare il piano in modo che sia pi¨´ libero. Una buona strategia ¨¨ impostare allenamenti che non prevedano particolari andature o velocit¨¤ schematiche, ma che rispondano maggiormente alla sensazione personale. Un allenamento perfetto in questo periodo ¨¨ il collinare, magari con l'indicazione di accelerare nei tratti in salita o di provare a migliorare falcata e tempo di contatto al suolo in discesa. In ogni caso,?meglio gli allenamenti con variazioni a tempo e durata flessibile.?
Se invece si segue un piano generalista, abbandonatelo per una o due settimane e correte solo a sensazione. Potete anche coprire lo schermo dell'orologio GPS, in modo da ascoltare solo le sensazioni senza vincoli cronometrici. Ritrovare il ritmo e il piacere di correre, il senso del gioco che questo sport ha intrinsecamente. Recuperate il bello di potervi muovere velocemente nello spazio, senza pensare a quanto e a che velocit¨¤ lo state facendo.?Questi stessi consigli valgono se rientrate da un infortunio. Non buttatevi a capofitto nella tabella, ma re-imparate a correre solo seguendo il vostro desiderio.
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