Un aumento della cadenza riduce gli infortuni: ¨¨ una convinzione comune tra i runner. Ma da un recente studio non sembrerebbe. Analizziamolo con Fisiorunning
La correlazione tra le dinamiche di corsa e le lesioni da sovraccarico sui runner ¨¨ da anni oggetto di studio da parte di diverse universit¨¤. L'ambizione ¨¨ quella di comprendere se un dato modo di correre possa portare o meno all'aumentare i rischi d'infortunio. Ad ora la convinzione generale ¨¨ che se aumento i passi di corsa al minuto (cadenza) miglioro le mie performance e riduco la probabilit¨¤ di farmi male. Questo vale per chi corre da tempo. Ma chi inizia a correre come deve comportarsi? Scopriamolo in questo studio.
Infortuni running: lo studio scientifico
¡ª ?Diverse universit¨¤ americane hanno sviluppato questo studio, con un alto livello di evidenza scientifica, su 827 reclute che iniziavano l'Accademia Militare. Prima della formazione fisica militare sono stati misurati la cadenza, il tempo di contatto al suolo?e la lunghezza della falcata durante la corsa per ogni cadetto. A questo punto hanno documentato tutti gli infortuni accorsi durante le 9 settimane di preparazione ottenendo risultati interessanti. Il 18,1% ha subito una lesione muscoloscheletrica che lo ha fermato almeno per tre giorni. I cadetti con una lunghezza del passo minore avevano il 45% di probabilit¨¤ in pi¨´ di farsi male rispetto a quelli con falcata pi¨´ ampia. Inoltre quelli che avevano Tempi di contatto al suolo maggiori rischiavano 2,15 volte in pi¨´ di lesionarsi rispetto a quelli con Tcs pi¨´ rapidi. Invece sia il modello d'appoggio del piede?che la cadenza non influivano sugli infortuni.?
la discussione
¡ª ?Dobbiamo considerare che questo ¨¨ uno dei primi studi effettuati su novizi della corsa cercandone una correlazione con gli infortuni. Questo non vuol dire che il presente elimina tutti gli studi passati. Anzi evidenzia la multivariabilit¨¤ dell'insorgenza degli infortuni nei runner. La cadenza ¨¨ appurato che se aumentata migliora le performance e riduce gli infortuni negli atleti di lunga data. Probabilmente in un novizio non c'¨¨ ancora stato il tempo di sviluppare ancora le dinamiche motorie ideali. ? verosimile che questo avvenga naturalmente e fisiologicamente nel tempo e allenandosi. ? un processo di adattamento biologico alla corsa che necessita di gradualit¨¤. Altro dato importante dello studio ¨¨ che sia la lunghezza del passo che la reattivit¨¤ del piede (tempo di contatto al suolo) invece influiscono, e di molto, sul rischio di farsi male. Andrebbe quindi rivisto il concetto di aumentare (solo) la cadenza per ridurre gli infortuni, quando questo per¨° peggiora la falcata.?
Ridurre gli infortuni correndo: i consiglio di fisiorunning
¡ª ?? per questo che in Fisiorunning consigliamo sempre di allenare la cadenza?e in parallelo stimolare un allungamento della falcata con lavori specifici. Sopratutto potenziando la forza di caviglia in sincronia con la reattivit¨¤ del piede al suolo. Fondamentale per gestire un aumento della cadenza senza ridurre la lunghezza del passo. Non dovranno mancare nella routine del runner tutti gli esercizi per i piedi che comprendono salti, esplosivit¨¤, balzi e andature. Oltre a stimolare una maggiore ampiezza grazie a esercizi di elasticit¨¤ e di velocit¨¤. Come affondi e allunghi.?
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