Analizziamo con Fisiorunning l'effetto dell'eccessivo peso sul corpo di un runner. E come questo sia correlabile agli infortuni
Oggigiorno molte persone si avvicinano alla corsa come attivit¨¤ fisica per buttare gi¨´ qualche chilo. In effetti il running permette in breve tempo di bruciare elevate quantit¨¤ di energia. I nutrizionisti lo promuovono come compendio ai piani alimentari. Ed ¨¨ utilizzato come crosstraining dalla maggior parte degli sport per mantenere un peso e una forma ideale.?
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PESO E CORSA
¡ª ?Il timore generale ¨¨ comunque che il peso eccessivo possa gravare strutturalmente sull'atleta caricandone articolazioni, ossa, legamenti e tendini. Provocando o facilitando infortuni. Spesso la corsa viene sconsigliata, a volte in maniera assoluta, a chi ha qualche chilo di troppo. Verrebbe da pensare che il maggior carico ponderale sul nostro corpo possa lesionarlo. Ma vediamo cosa succede nello specifico. A livello biomeccanico, un runner sovrappeso, tende ad avere maggiore pronazione, extrarotazione di tibia e intrarotazione del femore. Oltre che un aumento della lordosi lombare. Si potrebbe quindi pensare che queste tendenze posturali generino pi¨´ facilmente infortuni in queste zone? In realt¨¤ statisticamente non ¨¨ cos¨¬. Uno studio su 84 runner ha indicato che negli individui sovrappeso le forze d'impatto al suolo, i tempi di raggiungimento dell'impatto massimale e la velocit¨¤ di carico verticale erano tutti molto pi¨´ bassi che nei runner normopeso. In effetti i runner sovrappeso sembrano adattare i loro modelli di corsa al fine di attenuare il carico strutturale. E i sistemi di difesa dall'impatto si iperattivano per ridurre la gravosit¨¤ del carico tissutale.?
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GLI STUDI SCIENTIFICI SUL TEMA
¡ª ?Quindi il sovraccarico ponderale pu¨° far bene alla corsa? Facciamo chiarezza analizzando diversi studi scientifici. Uno studio svedese di quest'anno ha evidenziato che la correlazione tra l'essere sovrappeso e un precedente infortunio legato alla corsa sono ad alto rischio di recidiva. Invece in uno studio danese del 2020 su 2612 runner principianti e amatoriali ha scoperto che i runner in sovrappeso o obesi hanno una percentuale inferiore del 13% di lesioni al ginocchio legate alla corsa rispetto ai normopeso.?
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Hanno per¨° maggior rischio di farsi male alla parte inferiore della gamba con patologie quali sindrome da stress tibiali?e fratture da stress tibiali. ? come se sovraccaricassero maggiormente la tibia per scaricare il ginocchio. In uno studio olandese pi¨´ datato (2009) si sono valutati 848 individui che per problemi di peso hanno iniziato a correre. Si ¨¨ visto che il 25% hanno subito un infortunio dopo solo una settimana di allenamento. Contro il 15% del campione normopeso.?
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COME CORRERE SE SI ¨¨ SOVRAPPESO?
¡ª ?Ricapitolando i runner sovrappeso principianti sono pi¨´ a rischio d'infortunio, ma gli amatori sovrappeso sono meno a rischio di lesione rispetto ai normopeso. I runner sovrappeso sono maggiormente a rischio di sovraccarico tibiale ma meno a rischio di lesioni al ginocchio. I runner sovrappeso che si sono gi¨¤ fatti male rischiano maggiormente di ricaderci. La corsa, associata ad una sana e controllata alimentazione, pu¨° aiutare a regolare il carico ponderale e diventa quindi una pedina fondamentale per la salute. In Fisiorunning, durante il questionario all'atleta, notiamo sempre la riduzione del peso da quando l'atleta ha iniziato a correre. In parallelo ¨¨ fondamentale la gradualit¨¤ dell'approccio alla corsa; soprattutto in chi inizia a correre. Magari iniziando con camminate veloci alternate a brevi tratti di corsa. Per dare tempo ai tessuti di adattarsi ai carichi triplicati della corsa, mentre avviene il calo ponderale. Iniziare a correre per pochi chilometri, ma spesso (almeno 3/4 volte la settimana) incrementando i carichi sia di distanza che di velocit¨¤ in maniera graduale.
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Effettuare esercizi di rinforzo, soprattutto sulle gambe e core; con potenziamento ,andature e reattivit¨¤ dei piedi. Oltre a non dimenticarsi il lavoro di elasticit¨¤,?flessibilit¨¤ e stretching in particolar modo sulla zona tibiale. Non tralasciate mai il riscaldamento precorsa. Dove avrete costruito una vostra routine di esercizi. Soprattutto sulle zone pi¨´ fragili per evitare recidive. Ascoltate sempre il vostro corpo e i segnali che vi manda. Al minino dolore valutate l'accaduto e agite di conseguenza con la riduzione dei carichi, esercizi correttivi e riabilitativi assieme a trattamenti mirati.
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