Passare dalla maratona alle gare brevi ¨¨ difficile quanto molto utile per imparare a spingere sull'acceleratore. Ecco i consigli
Come affrontare un 5000 metri? "Parti forte e arrivi fortissimo". Cos¨¬ si dice tra l'old school della corsa su strada e non ¨¨ lontano dalla realt¨¤.?Per un maratoneta infatti quando si scende sotto la mezza maratona, la gara sembra corta. Peggio ancora sotto i 10.000 metri. Questo perch¨¦ il tipo di fatica che si fa in una gara "breve" ¨¨ completamente diverso rispetto a quella della maratona.
Differenze tra gare corte e gare lunghe
¡ª ?I battiti cardiaci sono alti fin da subito, il pubblico dei partecipanti ¨¨ agguerrito, anche la strategia cambia. Non "vince" pi¨´ chi riesce a mantenere il ritmo pi¨´ costante e la falcata pi¨´ rilassata, ma chi spinge fin da subito e riesce a stare al passo della fatica.?Uno dei concetti pi¨´ importanti nelle gare pi¨´ corte ¨¨ quello di fatica. Infatti sono gare che spesso si corrono in Z4 alta, in Z5 anche e a quelle intensit¨¤ il lattato si accumula nel sangue con tutto ci¨° che ne consegue: muscoli duri, senso di morsa allo stomaco, talvolta anche leggera nausea. A queste intensit¨¤ la reazione incondizionata del nostro corpo ¨¨ quella di rallentare. Tutto quello che ci viene in mente se non siamo abituati a quel genere di fatica ¨¨: "Fermati. Rallenta. Cosa fai? Non conosci questi ritmi, vai pi¨´ piano". In quei momenti tutto ci dice di rallentare. L'abilit¨¤ di chi invece conosce bene queste intensit¨¤ ¨¨ proprio quella di far uscire la mente dalla fatica. Non ascoltare questi messaggi, non proteggersi, ma continuare a correre.?Ovviamente per fare questo bisogna conoscere bene fin dove potersi spingere, ma anche avere il coraggio di osare un po' di pi¨´.
Ripetute al massimale
¡ª ?Il primo consiglio ¨¨ quindi quello di prepararsi inserendo un lavoro a settimana, o dieci giorni, di ripetute al massimale. La lunghezza pu¨° essere variabile a seconda della distanza da percorrere, ma vanno corse al massimo. In questo modo il corpo "fa amicizia" con quella brutta sensazione di soffocamento da lattato alto. Conoscere cos¨¬ i propri limiti e le reazioni del corpo ci aiuter¨¤, oltre che muscolarmente, anche psicologicamente nella gestione della fatica.
Attenzione al riscaldamento
¡ª ?Per quanto riguarda la gara il consiglio ¨¨ quello di curare bene il riscaldamento, in modo di partire gi¨¤ con il cuore "caldo". Il cuore, come tutti gli altri muscoli, va riscaldato. Partire a tutta velocit¨¤ da fermi, con la frequenza cardiaca a riposo, equivale come sforzo a partire per una ripetuta senza riscaldamento. Quindi prima della gara potete correte molto lentamente per qualche chilometro, ma poi sarebbe ideale procedere con 5-10' aerobici e qualche allungo finale. Questo vi permetter¨¤ di partire al meglio.
Il ritmo
¡ª ?Durante la gara invece vale la frase iniziale: cercate di partire subito a ritmo, senza perdere tempo, presumendo abbiate fatto un buon riscaldamento. Attenzione per¨° a non esagerare. In questo caso invece rischiate di dover rallentare, sapendo che per¨° se uscite troppo fuori giri per recuperare dovreste fermarvi, cosa che equivarrebbe a un "fallimento". Negli ultimi chilometri provate invece a dare un po' di pi¨´. Sappiate gi¨¤ da subito che il nostro corpo tende ad andare al risparmio in ogni caso, per cui facilmente avete qualche riserva da usare. Il trucco sta nel capire quanta ne avete e quindi quando eventualmente accelerare. Spingere troppo presto vorrebbe dire incontrare un muro, mentre accelerare al momento giusto ¨¨ la strategia vincente. Anche qui ¨¨ l'esperienza su voi stessi ad aiutarvi e in questo la maratona ¨¨ grande maestra.
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