Sar¨¤ successo a tutti di fare una preparazione accurata, andare sempre forte in allenamento e poi bucare le gare. Perch¨¦ succede e a chi?
Abbiamo tutti quell¡¯amico di corsa, quello che fa degli allenamenti pazzeschi, difficili e tortuosi, che nelle ripetute toglie sempre 5 secondi alle previsioni, che nel lungo spacca il chilometro. E poi, in gara, regolarmente gli succede qualcosa di inaspettato. Un crampo mai avvertito prima, un problema gastrico, un calo energetico. Insomma, allenamenti strepitosi, ma gare deludenti.
Osservando tanti amatori, ho azzardato un nome per identificare questo problema che colpisce molti runner volenterosi e l¡¯ho chiamata ¡°la sindrome del perfezionista¡±. Sono persone solitamente molto attente e con moltissimo autocontrollo, che nel momento in cui si trovano di fronte a un compito da fare lo eseguono nel migliore dei modi.?
Nella testa del runner perfezionista
¡ª ?C¡¯¨¨ anche?una componente di autocompiacimento ed edonismo che si esprime nel fare il lavoro perfetto e ancor di pi¨´ quando lo si esegue meglio o pi¨´ velocemente del previsto. Avete presente quegli automobilisti che quando c¡¯¨¨ un autovelox sui 70km/h vanno a 50km/h? Come se ci fosse un premio per chi non solo rispetta i limiti, ma ne auto-impone di nuovi? Il ¡°perfezionista¡± funziona nello stesso modo: se la tabella recita 6x1000 a 4¡¯30¡¯¡¯/km li fanno a 4¡¯20¡¯¡¯/km per essere sicuri. Un po¡¯ primi della classe, insomma.?Ma questo comportamento perch¨¦ nella corsa non funziona? Vediamolo sotto due aspetti, mente e corpo. Iniziamo dal corpo, per¨°.
Gli errori del runner perfezionissta
¡ª ?Se un allenatore in tabella prescrive un certo lavoro, non sempre farlo pi¨´ velocemente ¨¨ un vantaggio. Soprattutto se parliamo di lavori di resistenza, i tempi sono spesso impartiti per migliorare le zone medie. Un allenamento tipico come i 3x3000 solitamente se si prepara la maratona prevede ritmi al medio o al massimo in Z4. Se per eccesso di zelo si interpreta il lavoro come un lavoro sui massimali e si fanno i 3000 a ritmo massimo, non solo non si ha il giusto stimolo, ma si caricano i muscoli di acido lattico. Insomma, spesso il troppo stroppia. Stessa cosa vale nei lunghi. Un lungo lento di adattamento aerobico se viene svolto a ritmi troppo intensi rischia di mandare il sistema in sovraccarico.?
Se il lavoro di rifinitura viene fatto male
¡ª ?Nella preparazione, la settimana prima della gara successivamente a un periodo di scarico, si inseriscono dei lavori di rifinitura a ritmo gara. Questi lavori servono per far girare le gambe al ritmo che useranno a breve nella competizione e ¡°registrarle¡± cos¨¬ su quella velocit¨¤. Uno degli errori tipici dei perfezionisti ¨¨ condurre questi allenamenti a velocit¨¤ superiori, pensando quindi di fare meglio del dovuto. In realt¨¤ in questo modo non solo non si effettua il lavoro di rifinitura, ma si rischia di arrivare alla gara stanchi. Vanificando cos¨¬ il lavoro fatto. Il risultato ¨¨ una gara sottotono.?
Nel meno c'¨¨ il pi¨´
¡ª ?Fare pi¨´ del dovuto o meglio del previsto sono due concetti che nell¡¯educazione dell¡¯italiano medio sono sinonimo di perfezione. Noi tendiamo culturalmente a uscire un po¡¯ dopo dall¡¯ufficio, a fare un lavoro che non ci compete, a finire il lavoro assegnato prima perch¨¦ nell¡¯educazione di base ci hanno insegnato che cos¨¬ verremo premiati. Per quanto riguarda la corsa, invece, funziona all¡¯inverso. Essere troppo perfezionisti e meticolosi non paga.?
La mente
¡ª ?Il secondo punto ¨¨ invece la mente. L¡¯ossessione verso il perfezionismo rientra tra le varie manie di controllo, come l¡¯ortoressia alimentare. E pu¨° essere fonte di ansia. L¡¯ansia da prestazione ¨¨ una delle componenti pi¨´ deleterie per un runner. Arrivare alla gara pieni di aspettative e molto tesi non permette di entrare nel ¡°flow¡± e ci fa restare attaccati alle sensazioni esterne impedendoci di concentrarci. Il consiglio ¨¨ quello di imparare a non esagerare in allenamento, a costo di non essere perfetti, ma di conservare energie fisiche e mentali per il giorno della gara.
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