La prima maratona ¨¨ sempre una grandissima emozione, ma porta con s¨¦ insicurezze e dubbi. Vediamo quali e come superarli
La prima maratona ¨¨ un ricordo indelebile. Ma tutti coloro che ne hanno gi¨¤ corsa almeno una conoscono benissimo le sensazioni controverse del periodo appena prima della gara. "Riuscir¨° a finire? Mi verr¨¤ quel doloretto che sento ogni tanto? Dovr¨° camminare? Arriver¨° distrutto? E se poi quando arriva il muro non so cosa fare? E se non mi sono allenato abbastanza?". Sono tutti dubbi normali e molto sensati, perch¨¦ sono tutte situazioni che si possono presentare! Una maratona ¨¨ molto lunga e, purtroppo, possono accadere moltissime cose poco piacevoli, ma sono poco controllabili.
Pu¨° sucedere di tutto, ma...
¡ª ?La prima grande risposta ai dubbi ¨¨ proprio questa: siccome in una maratona pu¨° accadere di tutto indipendentemente da noi, ¨¨ totalmente inutile farsi prendere dall'ansia. Se alcune situazioni sono gestibili e controllabili, altre non lo sono affatto. Ad esempio l'infortunio. Durante una corsa di 42km ¨¨ possibile che ci succeda qualcosa che ci impedisce di correre o ci rallenta. Dai crampi, agli strappi muscolari, ad una banale storta. O una caduta dovuta magari non a noi. Non possiamo prevedere il futuro e, anche quando siamo in piena forma, queste situazioni sono all'ordine del giorno. Per cui non esiste una risposta a tutto.
Il traguardo
¡ª ?Sulla domanda regina, "riuscir¨° ad arrivare", le risposte sono tante. Se ci siamo allenati adeguatamente, se non pretendiamo l'impossibile e se ci dosiamo adeguatamente in gara, ¨¨ molto probabile arrivare in fondo, fatto salvo gli imprevisti incontrollabili di cui abbiamo appena scritto. Se ¨¨ la prima maratona e l'obiettivo ¨¨ arrivare, il consiglio numero uno ¨¨ di dosare il passo, magari tenendo 5'' al km di margine in modo da essere pi¨´ lenti, ma meno "impiccati". Se mantenete il cuore in un range aerobico come pulsazioni, se l'allenamento ¨¨ stato adeguato, avrete la quasi certezza di arrivare. Magari con tre o quattro minuti extra, ma arriverete.?
La fatica
¡ª ?Alla domanda: "arriver¨° sfatto" oppure "sar¨¤ faticoso", la risposta ¨¨: probabilmente s¨¬. Ma durante i lunghi avete gi¨¤ sperimentato la fatica e lo avete fatto senza alcun traguardo ad accogliervi, per cui dovreste saper gestire la sensazione di sfinimento. Essere consapevoli che probabilmente vi sentirete sfiniti vi permetter¨¤ di gestire la fatica al meglio. Cos¨¬ come sapere che presto o tardi il "muro" arriver¨¤. La maratona si dice che cominci dopo il 30esimo chilometro ed ¨¨ vero. La maratona inizia quando arriva il muro, l¨¬ sta la vera sfida. Se il muro non esistesse, correre la maratona regalerebbe probabilmente meno emozioni, per cui siate grati al muro. Prendetelo come un dato di fatto, un confine che dovete superare, non come un nemico. Usate strategia e aspettatelo invece di farvi sorprendere. Accoglietelo come un ospite, non gradito, ma inevitabile. E affrontatelo. No panic.
L'allenamento
¡ª ?In ultimo, l'allenamento. Ci sono diversi pensieri riguardo a questo. Io penso che sia molto importante, soprattutto all'inizio, che nell'allenamento per la maratona siano presenti i lunghi, almeno 4 o 5. A livello di allenamento muscolare sicuramente il corpo deve adattarsi gradualmente ai 42km, ma sono ancora pi¨´ importanti a livello mentale. La sicurezza di aver gi¨¤ sperimentato le lunghe distanze ci rende sereni. Ovviamente non ¨¨ una garanzia di riuscita, ma avere nelle gambe allenamenti superiori ai 30km fa bene a corpo e mente. E anche il lunghissimo superiore a 34 ¨¨ importante alle prime esperienze, perch¨¦ tiene l'umore tranquillo. Per cui programmate i lunghi con consapevolezza e non avrete questo dubbio. L'allenamento ¨¨ ovviamente composto da molti altri stimoli, ma i lunghi tengono a bada le ansie.
? RIPRODUZIONE RISERVATA