I runner parlano spesso di piedi e tecnica di corsa, ma come funziona davvero? Ecco tutte le cose da sapere
La prima parte del corpo che va presa in considerazione in un runner ¨¨ il piede. Non ¨¨ certo la sola parte importante, ovviamente, ma ¨¨ la prima cosa da guardare, perch¨¦ ¨¨ il piede a raccontarci molto della corsa di quell'individuo. Alle volte si sente dire che bisogna?osservare come consumiamo le scarpe ed ¨¨ vero, ¨¨ molto importante, ma occupiamoci del primo step e cio¨¨ di ci¨° che sta dentro alle scarpe. Il piede appunto.?
il piede nella corsa
¡ª ?Il piede ¨¨ una parte complessa del nostro corpo, che per¨°,? a differenza delle mani, teniamo "nascosta" la maggior parte del tempo. Pensiamoci: conosciamo bene le mani dei nostri amici, le vediamo mentre gesticolano, spesso sono parte integrante della comunicazione. Comprendiamo dalle mani molte cose: il mestiere fatto, talvolta, il fumare di sigarette e molto altro. E dai piedi? In realt¨¤ anche, ma essendo sempre coperti, passano in secondo piano.
come funziona il piede
¡ª ?Vediamo invece come funziona il piede?e come possono essere diversi. Intanto il piede ¨¨ un sistema complesso, fatto da?26 ossa e dalle articolazioni che le connettono. Possiamo dividere il piede in tarso - la parte che connette il piede alla caviglia e ci¨° che sta al di sotto come il tallone - metatarso - la parte del centro piede - e le falangi, cio¨¨ le dita. Tutte queste ossa e articolazioni sorreggono il peso del corpo e permettono il movimento.?Durante la corsa il piede compie complessi movimenti per distribuire il peso, sostenerlo e spingere il corpo nel balzo. A ricoprire ossa, articolazioni e muscoli, la pelle, che in natura offre protezione al piede e che pu¨° presentare ispessimenti in alcune zone come il calcagno e il metatarso.?
diversi piedi, diversi appoggi
¡ª ?Ogni piede ha le sue specifiche caratteristiche, che vanno dalla lunghezza delle dita, alla forma, alle proporzioni del piede stesso. Una delle caratteristiche poco visibili, ma molto importanti da considerare nella corsa ¨¨ l'arco plantare, che pu¨° essere pi¨´ o meno arcuato. Si parla quindi di?arco basso, normale o alto, a seconda che il piede sia pi¨´ piatto o arcuato. Questa caratteristica pu¨° essere congenita e dipendere dalla forma del piede stesso, ma come abbiamo visto la parte mediale ¨¨ composta da ossa e articolazioni che possono essere pi¨´ o meno mobili.?L'arco del piede pu¨° infatti modificarsi nell'arco della vita. Ad esempio si pu¨° costatare nelle donne in gravidanza un appiattimento dell'arco e un conseguente allungamento del piede. Anche il sovrappeso pu¨° modificare la naturale forma dei piedi.?Nella corsa bisogna tenere conto di eventuali archi bassi o troppo alti perch¨¦ sono all'origine di un appoggio che pu¨° risultare instabile. E anche dell'iperpronazione della caviglia.?
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pronazione e supinazione
¡ª ?Parliamo quindi di pronazione e supinazione del piede. Si dice pronazione del piede il movimento che compie la caviglia in fase di appoggio, "cedendo" leggermente verso l'interno. Questo movimento, entro certi limiti ¨¨ normale ed ¨¨ responsabile dell'ammortizzazione del piede. Quando per¨° il cedimento ¨¨ esagerato si parla di iperpronazione e interviene negativamente sulla distribuzione dei pesi, rappresentando un problema che va limitato. Per supinazione, invece, si intende un appoggio sulla rima esterna del piede. La caviglia cio¨¨ cede verso l'esterno. Anche in questo caso quando la supinazione ¨¨ eccessiva possiamo avere dei problemi nella corsa. La supinazione per¨°, a differenza della pronazione, ¨¨ un movimento non naturale e senza particolare utilit¨¤. Tuttavia, se esistono scarpe per iperpronatori, ¨¨ difficile trovare supporti per supinatori. L'ipersupinazione pu¨° essere causata da un arco plantare troppo alto.
??bene quindi prendere in considerazione le differenti caratteristiche del piede e considerarle nella corsa, nella tecnica e nella scelta delle calzature.
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