tecnica?
Cadenza di corsa: esiste quella perfetta? Le risposte
Centottanta passi ogni 60 secondi. Questa ¨¨ la sentenza che decreta che la corsa perfetta ¨¨ fatta da 180 passi da compiere in un minuto. No, non ¨¨ un vezzo, ma una questione di economia di corsa. Si ¨¨ calcolato che intorno ai 180 passi al minuto il corpo umano riesce ad essere pi¨´ economico. Un equilibrio perfetto tra rapidit¨¤, ampiezza di falcata e tempo d'appoggio al suolo. Sulla base di questo studio, in qualsiasi manuale, articolo, forum si parla di cadenza perfetta quando questa va a 180. Anche gli orologi da corsa danno l'ok quando si ¨¨ a 180. Peccato che per molti questo numero sia un miraggio e per altri invece rappresenti una corsa economica, ma non efficace.
cadenza di corsa
¡ª ?Vediamo quindi quali altri parametri andare a verificare. Innanzitutto i 180 passi non tengono conto della velocit¨¤.?Si presuppone cio¨¨ che per modulare la velocit¨¤ si utilizzi l'ampiezza della falcata e dunque la spinta in avanti: pi¨´ si va veloce e pi¨´ la falcata si apre. Nella teoria questo ¨¨ verissimo, ma nella pratica non avviene. Vediamo infatti che, anche i pro, all'aumentare della velocit¨¤ spesso aumentano i passi al minuto, ma la falcata rimane simile. Ci sono persone che arrivano a 220 passi al minuto nei momenti di punta, mentre altre che fanno difficolt¨¤ a 175. Questo perch¨¦ avviene?
aspetti coordinativi
¡ª ?Innanzitutto c'¨¨ una componente individuale importante e cio¨¨ la rapidit¨¤ con cui ci si muove e la rapidit¨¤ di reazione. Alcune persone sono molto reattive, mentre altre nella rapidit¨¤ fanno fatica. La "destrezza" con cui si riesce a rendere un movimento preciso molto rapido ¨¨ una questione individuale, non solo di allenamento. Facciamo un test: chiedete a due persone di tamburellare le dita il pi¨´ velocemente possibile su una superficie. Vi renderete conto che non saranno sincronizzate, ma una andr¨¤ pi¨´ veloce dell'altra. Intervengono infatti aspetti coordinativi importanti, oltre che una certa abilit¨¤ nei movimenti fini. Allo stesso modo la cadenza di corsa ¨¨ figlia anche delle capacit¨¤ coordinative. Sicuramente un neofita avr¨¤ una cadenza pi¨´ lenta di un runner evoluto, anche soltanto perch¨¦ il gesto non ¨¨ ancora del tutto entrato nei suoi automatismi.
contatto con il suolo
¡ª ?In secondo luogo dobbiamo analizzare il tempo di contatto con il suolo. Infatti, pi¨´ il piede resta a terra e pi¨´ scarica le forze sul terreno, di fatto frenando. Pi¨´ questo tempo ¨¨ lungo e pi¨´ sar¨¤ complicato essere rapidi, ma parallelamente pi¨´ la cadenza ¨¨ lenta e pi¨´ si scarica peso a terra. Quindi, ¨¨ un cane che si morde la coda. Un'altra componente ¨¨ il peso del runner. Pi¨´ siamo pesanti e pi¨´ peso scaricheremo a terra, allungando il tempo d'appoggio e di conseguenza rallenteremo la nostra cadenza. ? infatti pi¨´ facile riscontrare una cadenza lenta in persone pi¨´ pesanti. Vale non solo per il sovrappeso, ma anche per gli individui alti, che di conseguenza hanno un peso maggiore.
consigli
¡ª ?Che fare quindi? Come regolarsi con questo dato? A mio avviso bisogna mantenere come faro il numero 180, ma poi ¨¨ necessario valutare tutte le variabili e non incaponirsi sul numero. ? ovvio che una cadenza a 160 ¨¨ troppo lenta e una a 210 ¨¨ troppo rapida, ma dobbiamo considerare dapprima la nostra base di partenza e poi cercare di migliorarci, trovando quella che per noi ¨¨ la corsa pi¨´ facile ed efficace.
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