Allenamento
Parti forte nel triathlon: lavora sulla tecnica del nuoto
Gennaio ¨¨ il mese perfetto per dedicarsi al miglioramento della tecnica del nuoto per partire alla grande nelle prime gare di triathlon di primavera. Dopo aver riconosciuto gli errori pi¨´ grossolani e le difficolt¨¤ pi¨´ evidenti della prima frazione, ¨¨ fondamentale concentrarsi su esercizi specifici, anche con il supporto di attrezzi, nelle prime settimane dell'anno.
BRACCIATA CORRETTA
¡ª ?Fondamentale effettuare il corretto movimento delle braccia per avere una efficace propulsione e una meccanica del gesto economica ed efficiente. In questo caso, l'utilizzo di palette non troppo grandi (10-15% pi¨´ ampie della superficie della mano) rappresenta un valido supporto per impostare il corretto posizionamento della mano lungo tutta le fasi della bracciata.
FREQUENZA
¡ª ?Spesso i triatleti nuotato a una frequenza troppo bassa. Per aumentare il ritmo della bracciata, si possono fare degli esercizi con una fascia elastica alle caviglie che limiti la gambata: questo porta a una incremento naturale della frequenza della bracciata. Inoltre, pu¨° essere utile canticchiare nella propria testa una canzone a ritmo piuttosto elevato: in questo caso, la musica sar¨¤ il nostro metronomo.
GAMBE
¡ª ?Anche se ciclismo e corsa coinvolgono in maniera prevalente la parte bassa del corpo, anche in acqua ¨¨ necessario allenare le gambe, sia per avere una maggiore propulsione, sia per garantire un corretto assetto. Allenarsi con la tavoletta porta dei vistosi benefici anche a core e fianchi, ma per un esercizio ancora pi¨´ inteso, ¨¨ meglio allenare la gambata in posizione verticale.
EQUILIBRIO
¡ª ?Parlavamo di assetto in acqua. Il corpo del nuotatore ¨¨ una sorta di bilico da giardino: quando le gambe scendono, la testa sale e viceversa, il perfetto equilibrio si ha quando i ¡°pesi¡± sono perfettamente bilanciati. Spesso i triatleti hanno le gambe affondate: la muta favorisce il galleggiamento, ma per avere una posizione adeguata e naturale, si pu¨° esasperare l'abbassamento del capo, portando il mento quasi a contatto con il petto. In questo caso, l'utilizzo di un boccaglio frontale potr¨¤ aiutare a mantenere la posizione escludendo la fase di rotazione dovuta alla respirazione.
NON SOLO NUOTO
¡ª ?Non dimentichiamoci che il nuoto pu¨° avere anche la funzione di recupero attivo dopo sedute intense di ciclismo o corsa. In questo caso, l'utilizzo del pull-buoy per una nuotata lenta, a ritmo aerobico, pu¨° aiutare a scaricare le gambe. Lo stesso si pu¨° fare utilizzando le pinne come ausilio al galleggiamento e alla propulsione anzich¨¦ per lavorare sulla forza e sulla spinta di gambe.
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