l'intervista
Crippa e il passaggio dai 10.000 alla maratona: lĄŻanalisi di Gabriele Rosa
Pochi giorni fa si ¨¨ messo in tasca un altro record?e ha allungato una serie da fenomeno. Con il quarto posto alla maratona di Siviglia, chiusa in 2h06.06, Yeman Crippa ha centrato lĄŻennesimo primato nazionale. Al momento, ¨¨ lĄŻuomo che detiene i migliori tempi italiani sui 3.000, 5.000, 10.000 metri piani, mezza maratona e maratona. Proprio il passaggio alla corsa di lunga distanza ¨¨ il tema di cui torna a parlare Gabriele Rosa, uno dei tecnici pi¨´ vincenti dellĄŻatletica mondiale: "Gi¨¤ un anno fa, a Milano, Crippa aveva fatto un debutto discreto sui 42,195 km. In quel momento, pensavo che avrebbe fatto i Mondiali in pista prima di passare alla maratona in maniera definitiva. Per vari motivi, la sua decisione ¨¨ stata diversa".
Il momento di Crippa
ĄŞ ?La prima considerazione del dottor Rosa riguarda le caratteristiche dell'azzurro: "Crippa ¨¨ un ottimo atleta e in una gara lunga?ha un margine maggiore per mostrare le proprie qualit¨¤, nonostante la presenza anche qui di grandi competitor. Rispetto a Milano, ha preparato meglio la gara di Siviglia e ha ottenuto un grande risultato anche perch¨Ś ormai ¨¨ decondizionato dai 10.000. Ha chiuso la sua seconda gara sulla lunga distanza in 2h06.06 e il miglioramento rispetto al 2h08.57 di Milano mostra una maturazione evidente. CĄŻ¨¨ da dire che i pi¨´ forti della corsa spagnola hanno avuto un paio di minuti di incremento grazie alle nuove scarpe, ma Yeman le usava gi¨¤ lĄŻanno scorso e non hanno influenzato la sua crescita". Il discorso tocca le prospettive del movimento azzurro: "In Spagna, anche Eyob Faniel (settimo in 2h07.07) e Daniele Meucci (undicesimo in 2h07.48) hanno ottenuto i loro primati personali ed ¨¨ un dato importante per il movimento, se consideriamo di avere a disposizione pure un atleta come Iliass Aouani (ex primatista italiano in 2h07.16). Analizzando i tempi dei migliori, la distanza di Yeman ¨¨ intorno ai 4 minuti, ma pensando alle Olimpiadi il vantaggio ¨¨ che ci sono tre atleti per nazione e si tratta di una gara a s¨Ś. Vince la tattica ed ¨¨ pi¨´ facile star dentro, soprattutto vista la sua velocit¨¤ nei finali. Tenendo da parte il discorso medaglie, oggi prematuro visto che mancano mesi ed entreranno in gioco molteplici fattori, penso per¨° che gi¨¤ a Parigi potr¨¤ fare un buon risultato".
in passato
ĄŞ ?Per spiegare il passaggio dalla corsa in pista ai 42,195 km, Rosa si serve di dati e confronti. Il primo salto indietro porta ad analizzare il caso del cecoslovacco Emil Zatopek, capace di centrare 3 ori alle Olimpiadi di Helsinki 1952, nei 5.000, nei 10.000 e nella maratona: "Fece unĄŻimpresa irripetibile. Non andava fortissimo sui 10.000 (28ĄŻ54"2 il personale) e non fu velocissimo in quella maratona (2h23ĄŻ03"), esordio per lui sulla distanza, ma vinse". In che modo? "La grande differenza rispetto a oggi stava negli allenamenti. Per Zatopek, erano molto vicine alle soglie e servivano sia per i 10.000 che per la maratona. Il suo era un motore adatto a performare in tutte le competizioni, nonostante tempi mai grandiosi".
Cosa cambia negli allenamenti
ĄŞ ?"Restando a periodi pi¨´ o meno recenti, diversi atleti hanno avuto qualche problema prima di riuscire a rendere al top in maratona. Soprattutto se si lavora in contemporanea sulle due specialit¨¤, il cambiamento non ¨¨ immediato. Quando ci si allena per i 10.000, si fa un lavoro sulle 6-7 mmol di lattato, dunque sopra la soglia. Allenandosi per i 42 km, bisogna riuscire a correre tra le 2 e le 4 mmol/l, perch¨Ś il problema ¨¨ il costo energetico della corsa. Pi¨´ il motore ¨¨ potente e pi¨´ si consuma, con relativa difficolt¨¤ nellĄŻabbassare i tempi".?Per lo switch, bisogna lavorare sui valori di soglia aerobica, tra le 2 e le 4?mmol/l. ? evidente come a certe andature il consumo sia maggiore".
ALCUNI esempi
ĄŞ ?Il dottor Rosa analizza le prestazioni di alcuni primatisti osservati da vicino nellĄŻultimo ventennio: "Nel ĄŻ97, Paul Tergat stabil¨Ź il record del mondo sui 10.000 (in 26ĄŻ27"85), ma al debutto in maratona nel 2001 chiuse in 2h08ĄŻ15". Nel ĄŻ98, lĄŻallora primatista dei 10.000 Haile Gebrselassie (26ĄŻ22"75) corse la prima maratona in 2h06ĄŻ35". Tempi non grandiosi se proiettati in pista. "Da citare ¨¨ anche Samuel Wanjiru, che nel 2005 stabil¨Ź il record juniores nei 10.000. Alla sua prima maratona, a Fukuoka, vinse in 2h06ĄŻ39". CĄŻ¨¨ poi lĄŻesempio di Kipchoge, oro olimpico a Rio e a Tokyo: "Nel 2007, Eliud fiss¨° il primato sui 10.000 in 26ĄŻ49"02. Sei anni dopo, alla sua prima maratona, vinse correndo in 2h05ĄŻ30". ?Nonostante le eccezioni, oggi ¨¨ proprio il campione keniano una delle dimostrazioni pi¨´ emblematiche del tempo necessario al cambiamento.?
? RIPRODUZIONE RISERVATA