Gabriele Rosa, tra i tecnici pi¨´ vincenti della storia dell¡¯atletica, ricorda i maratoneti keniani: "Sono morti entrambi a 24 anni, ma hanno segnato un¡¯epoca"
Due fuoriclasse della corsa, uniti da un tragico destino. A Samuel Wanjiru e Kelvin Kiptum ¨¨ bastato poco tempo per cambiare il mondo della maratona. "Sono morti entrambi a 24 anni in circostanze tragiche, ma resteranno nella storia per motivi diversi" spiega a Gazzetta Active Gabriele Rosa, tra i tecnici pi¨´ vincenti della storia dell¡¯atletica. "Il primo ¨¨ ancora oggi il pi¨´ giovane vincitore di una maratona olimpica, quella di Pechino nel 2008. Il secondo ¨¨ l¡¯attuale recordman della distanza in 2h00¡¯35" e a breve avrebbe infranto il muro delle due ore".
un tragico destino
¡ª ?Wanjiru e Kiptum sono stati due dei migliori talenti dell¡¯atletica keniana, dimostrando infinite potenzialit¨¤ nella loro breve carriera. "Con le loro morti, il Kenya ha pagato un tributo drammatico. Kiptum ¨¨ deceduto in un incidente stradale?nella foresta di Kaptagat, non lontano da Eldoret. Samuel mor¨¬ nel 2011 in circostanze misteriose, in seguito a una caduta dal balcone di casa. Ancora oggi, non si conosce la verit¨¤". I due campioni hanno avuto un percorso sportivo differente: "Wanjiru part¨¬ da giovane per andare in Giappone, si costru¨¬ lontano da casa. Di solito, l¨¬ offrono stipendi importanti ad atleti keniani per farli gareggiare". Negli anni, arriv¨° a battere il record dei 10.000 juniores (26¡¯41"75, che resiste ancora oggi) e il primato di Tergat nella mezza maratona (59¡¯16"). Kiptum ¨¨ partito invece correndo su strada e ha fatto buoni tempi sulla mezza, esplodendo nel passaggio alla maratona".
dopo kipchoge
¡ª ?"Dal punto di vista dei risultati, va detto che Eliud Kipchoge ¨¨ stato il migliore sulla distanza". Per lui, 3 record del mondo in successione, 2 ori olimpici e un notevole abbassamento dei tempi. "Eliud ¨¨ un ex pistard, nel 2003 vinse l¡¯oro nei 5.000 ai Mondiali di Saint-Denis, centrando un bronzo e un argento olimpico sulla stessa distanza ad Atene 2004 e Pechino 2008. ? stato un ottimo atleta in pista, ma ¨¨ con il passaggio alla corsa di lunga distanza che si ¨¨ consacrato. Dopo Rio e Tokyo, ora ha grandi possibilit¨¤ di centrare una tripletta ai Giochi a quasi 40 anni".
il ricordo di wanjiru e kiptum
¡ª ?"Eliud ¨¨ un campione straordinario - precisa Rosa - ma credo che non sia il miglior maratoneta keniano. Ritengo Wanjiru e Kiptum superiori sotto diversi aspetti. Prima di Samuel, l¡¯idea diffusa era che la maratona non fosse adatta ad atleti giovani, ma lui ha trionfato a Pechino con tanto di primato olimpico, in una giornata da oltre 30 gradi. Kelvin se n¡¯¨¨ andato invece da recordman, era il pi¨´ veloce. Verr¨¤ ricordato per sempre". Per entrambi, restano tanti punti interrogativi sui possibili risultati del futuro: "Sammy non aveva fatto tempi incredibili (il suo primato era di 2h05¡¯10", ndr) perch¨¦ non c¡¯erano ancora fattori come le scarpe attuali, ma era arrivato primo in tutte le maratone corse tranne quella di Londra del 2008. Kiptum ha vinto le 3 gare a cui aveva partecipato (Valencia, Londra e Chicago, ndr) e il 2024 sarebbe stato il suo anno. Questo dramma gli ha negato l¡¯oro a Parigi e la possibilit¨¤ di correre sotto le due ore a Rotterdam".
simboli di un'epoca
¡ª ?"Wanjiru - continua Rosa - era un nostro atleta, abbiamo anche dedicato a lui il training camp di Kaptagat. Samuel si allenava per¨° soprattutto nei suoi territori, nella zona del Monte Kenya. Kiptum ¨¨ nato invece vicino al nostro training camp e spesso lavorava con i ragazzi del gruppo. Viaggiava sui 280-290 km a settimana, mentre Wanjiru ne faceva 220-230. In entrambi i casi, parliamo di allenamenti molto veloci". Il discorso arriva ad analizzare la diversa interpretazione dei 42,195 km: "Dopo una buona prima met¨¤ di gara, Kiptum cominciava a spingere da solo, visto che le lepri non erano pi¨´ in grado di portarlo avanti. Cos¨¬, arrivava a correre i secondi 21 km a una velocit¨¤ clamorosa e regolare, intorno ai 2¡¯50" al km". Per Wanjiru, l¡¯impostazione era del tutto diversa: "Puntava sulla variazione e non sul ritmo. A met¨¤ maratona, iniziava a fare accelerazioni di 4-500 metri, ma anche di 1 km, staccando tutti fino al traguardo. Stroncava gli avversari con passaggi notevoli, aveva sdoganato un nuovo modo di correre. Sono stati gli atleti pi¨´ forti del loro periodo, a modo loro hanno rivoluzionato un mondo". Quello della maratona.
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