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Il giorno di riposo in un piano di allenamento: ogni quanto va programmato? E cosa fare?
Uno dei temi principali che si trovano ad affrontare gli allenatori ¨¨ quello legato al giorno di riposo nel piano di allenamento: quando inserirlo durante la programmazione? Con che frequenza? E ancora: riposo completo o attivit¨¤ alternativa? Partiamo dal presupposto che nel mondo extra-professionistico, la questione del giorno di riposo ¨¨ un non-problema, dal momento che accade piuttosto raramente che chi pratica sport a livello amatoriale si alleni tutti i giorni della settimana: sette su sette. Tuttavia, ¨¨ bene affrontare l¡¯argomento per capire quali possano essere le dinamiche e i principi che muovono un preparatore durante la messa in atto della pianificazione.
Riposo nell'allenamento: a cosa serve
¡ª ?Innanzitutto, il riposo serve per permettere al fisico di realizzare un recupero quanto pi¨´ completo possibile. Gli effetti che si hanno riguardano diversi distretti e apparati: dalla muscolatura coinvolta durante l¡¯attivit¨¤ fisica, alle conseguenze ormonali, dalle risposte a livello cellulare fino alle conseguenze psicologiche legate all¡¯interruzione temporanea dell¡¯attivit¨¤ sportiva.
Proprio perch¨¦ il giorno di riposo ha la funzione di portare il fisico a una situazione iniziale, cio¨¨ di ristabilire le condizioni di partenza ¨¨ del tutto evidente che questo andrebbe fatto seguire ad un periodo di carico: cio¨¨ ad un periodo di lavoro intenso. Tuttavia, a discapito di quello che si potrebbe credere, sarebbe bene non riposare immediatamente il giorno successivo ad un allenamento o a una gara molto intensi. L¡¯ideale sarebbe, comunque, svolgere un allenamento leggero, cosiddetto di ¡°scarico¡±, il giorno dopo un evento molto impegnativo; per poi andare a riposare il giorno successivo. Questo perch¨¦ un allenamento in chiave defaticante consente di accelerare il processo di recupero, eliminando tutti i metaboliti che si sono generati a seguito dell¡¯attivit¨¤ sportiva intensa.
Cosa fare durante il giorno di riposo?
¡ª ?La domanda potr¨¤ sembrare anche assurda, eppure mira a mettere in guardia dal lasciarsi andare in attivit¨¤ differenti da quelle a cui siamo abituati, col pretesto che tanto verranno svolte in funzione di ¡°recupero¡±. Degli esempi ci permetteranno di comprendere meglio: se sono un podista che corre 4 o 5 volte a settimana e nel giorno di riposo vado a camminare in montagna per 3 ore, ¨¨ evidente che quello che definisco ¡°giorno di riposo¡± in realt¨¤ non lo ¨¨ pi¨´, in quanto lo stress che avr¨° dato al mio fisico sar¨¤ addirittura maggiore rispetto a quello che riceve durante a una giornata di allenamento standard. Allo stesso modo, se sono un corridore che svolge 4 o 5 uscite settimanali e nel giorno di riposo dalla corsa faccio un¡¯uscita in bici da 150km non posso dire di aver riposato. La cosa ideale, per quanto banale possa sembrare, ¨¨ quella di riposare. Massima attenzione al sonno, all¡¯alimentazione e alla fisioterapia. Le attivit¨¤ che sarebbe bene svolgere durante il giorno di riposo sarebbero lo stretching o un massaggio defaticante; meglio ancora l¡¯abbinamento di entrambi, magari sotto la guida dello stesso fisioterapista che ci fa svolgere dello stretching passivo.
Al di l¨¤ degli atleti professionisti, che possono arrivare ad avere dei giorni di riposo molto dilazionati nel tempo (alcuni atleti professionisti riposano ogni 21 o 30 giorni, altri ancora, invece, preferiscono svolgere sempre un minimo di attivit¨¤ arrivando a riposare completamente 2 o 3 volte all¡¯anno), per gli atleti amatoriali, anche per chi si allena molto, consiglierei comunque di inserire un giorno di riposo completo una volta a settimana. Questo, non tanto perch¨¦ l¡¯atleta amatoriale abbia meno capacit¨¤ in termini di recupero rispetto all¡¯atleta professionista, quanto pi¨´ perch¨¦ l¡¯amatore ha un impegno sociale molto maggiore rispetto al professionista. Tutto ci¨° fa s¨¬ che i livelli di fatica a cui va incontro l¡¯amatore provengono non solo dall¡¯attivit¨¤ sportiva e, inoltre, risultano pi¨´ continui nel tempo. Diversamente, il professionista pu¨° permettersi di avere un carico maggiore di lavoro e meno giorni di riposo completo, proprio perch¨¦ tra un allenamento e l¡¯altro l¡¯atleta professionista riposa, azzerando cos¨¬ le altre possibili fonti di fatica e stress. Detto in altri termini, il professionista pu¨° permettersi periodi cos¨¬ lunghi senza riposare poich¨¦ la sua ¡°macchina¡± ¨¨ talmente tanto allenata che le capacit¨¤ di recupero sono elevatissime e anche perch¨¦ la sua vita ¨¨ svolta in funzione dell¡¯allenamento e delle competizioni.
Se quello che abbiamo detto fino ad ora riguarda i periodi normali, in cui tutto va per il verso giusto, ¨¨ opportuno segnalare che ci sono dei casi in cui il riposo diventa una scelta pressoch¨¦ obbligatoria. A seguito di un periodo di sovrallenamento, in cui le prestazioni continuano a stagnare o peggio ancora a decrescere, l¡¯unico modo per interrompere questo esaurimento psico-fisico ¨¨ quello di far riposare il fisico e la mente.
Da quanto abbiamo detto fino a qui, dovr¨¤ risultare chiaro che anche il riposo, cos¨¬ come gli allenamenti intensi, va pianificato. Uno degli errori pi¨´ grossolani sarebbe quello di scegliere di riposare dall¡¯attivit¨¤ sportiva poich¨¦ sommersi dagli impegni. ? chiaro che questa condizione pu¨° succedere ma non dovrebbe essere la regola con cui scegliamo di pianificare le nostre giornate di recupero nel nostro planning di allenamenti settimanale.
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