Nel paddock si d¨¤ per certo che a giorni il team principal sar¨¤ allontanato. Si va verso una diarchia in stile McLaren?
Pare proprio che siamo agli sgoccioli, e che domani potrebbe essere lĄŻultimo giorno di Christian Horner in Red Bull. La fine di unĄŻera prima ancora di iniziare la stagione numero venti della scuderia e per lĄŻuomo che lĄŻha creata. Ma che ora sembra non essere pi¨´ degno di restare al suo posto, nonostante la primogenitura, nonostante i successi. LĄŻesito dellĄŻinchiesta interna per i presunti Ą°comportamenti inadeguatiĄą di Horner nei confronti di una dipendente non sono ancora stati resi noti. Ma ¨¨ ovvio che, trattandosi della squadra campione e dominatrice, il tema abbia tenuto banco come e pi¨´ dei tempi in pista.?
DUE ANIME
ĄŞ ?E radio-paddock dice che siamo allĄŻepilogo. TantĄŻ¨¨ che non si discuteva nemmeno tanto dellĄŻeventualit¨¤ o meno del suo allontanamento, quanto di come saranno gli assetti del team. Questione del resto cruciale, siamo a meno di una settimana dal ritorno sulla pista di Sakhir per il primo Gp della stagione pi¨´ lunga di sempre. E dunque tanti ieri parlavano di quanto sar¨¤ destabilizzante, per il team e per tutti, non vedere pi¨´ il sorriso sardonico di Chris Horner al muretto della Red Bull. Un sorriso che peraltro ieri il team principal non sfoggiava, come era prevedibile. Cos¨Ź come non indossava la camicia dĄŻordinanza del team. Particolare tuttavia non pi¨´ rilevante di tanto, visto che anche in passato ai test non si era presentato in divisa. Ovvio per¨° che nellĄŻattuale situazione di precariet¨¤ ogni minimo particolare venga analizzato, anche solo per avere qualche presagio della Red Bull che sar¨¤. Per capire quale sar¨¤ lĄŻesito del processo di assestamento dopo una sola stagione senza il patron Dieter Mateschitz, scomparso nel 2022. Dire che dentro il team ci siano due anime ¨¨ semplificare le cose. Ricordare le prese di posizione piuttosto dure di Horner dopo le ultime uscite politically uncorrect di Helmut Marko (?Perez ¨¨ sudamericano, fatica a concentrarsi?) ¨¨ gi¨¤ qualcosa di pi¨´ concreto. Cos¨Ź come le altrettanto ferme dichiarazioni di Max Verstappen in difesa del suo mentore Marko nel momento in cui il suo futuro sembrava incerto a met¨¤ 2023. Quando il Ą°consigliereĄą, cos¨Ź ¨¨ denominato, si era detto favorevole alla vendita dellĄŻallora AlphaTauri. Eventualit¨¤ alla quale Horner si ¨¨ sempre detto contrario. Ora la seconda squadra, col nome di Racing Bulls, ¨¨ motivo di altre possibili, probabili, controversie, perch¨Ś ¨¨ stata dotata di auto che somigliano in tutto e per tutto alle RB19, le Red Bull del 2023. Gi¨¤ ieri in Bahrain hanno bussato forte coi tempi (specie Daniel Ricciardo), con i malumori degli altri team che montano.?
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CHI METTE LA FACCIA?
ĄŞ ?E poi dentro la Red Bul si ¨¨ agitata anche unĄŻaltra, pi¨´ importante, questione: quella dei motori. In tre anni si ¨¨ passati dalle power unit Honda a quelle marchiate in proprio seppur sempre con supervisione e know-how dei giapponesi, per poi accasarsi in pectore con Ford, che entrer¨¤ dal 2026. Un accordo che avrebbe potuto essere con Porsche, come caldeggiato dagli austro-tedeschi, cio¨¨ da Marko, dallĄŻa.d. Oliver Mintzlaff e da Mark Mateschitz, e per contro avversato da Horner che lĄŻavrebbe avuta vinta in virt¨´ dei buoni rapporti con lĄŻaltra parte della propriet¨¤, quella thailandese della famiglia Yoovidhya che detenendo il 51% ha lĄŻultima parola. Ora, se davvero sullo sfondo dellĄŻallontanamento di Horner cĄŻ¨¨ anche solo una parte di questi retroscena lo si capir¨¤ dalle scelte per sostituirlo. Pare assodato che non ci sar¨¤ un unico team principal, ma piuttosto uno schema tipo McLaren, dunque una figura tecnica al muretto, il pi¨´ quotato ¨¨ Jonathan Wheatley, o entrambi, con un a.d. a metterci la faccia. Ed ¨¨ questo il punto: chi sar¨¤ lo Zak Brown della Red Bull?
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