il quadro
Auto cinesi in Europa, quante sono veramente
Dazi o non dazi sulle auto cinesi, in particolare le elettriche? In Europa, dopo la scelta protezionistica fatta dagli Stati Uniti, il dibattito ¨¨ acceso e ci sono le elezioni che dal 6 al 9 giugno delineeranno la nuova maggioranza. Rimane l'inchiesta aperta dalla Commissione Ue lo scorso ottobre da utilizzare ufficialmente come base per decidere il da farsi. Prima dell'apertura delle urne, il 5 giugno, sono attesi annunci su eventuali tariffe provvisorie.?La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che l¡¯Europa adotter¨¤ un "approccio su misura" per le sue indagini e che eventuali dazi imposti saranno "corrispondenti al livello del danno". Diversi dirigenti dell'automotive pi¨´ che parlare di misure imposte per legge spronano a un'accelerazione nella competizione tecnologica, e quindi commerciale, con i costruttori del Paese asiatico.?
prezzi differenti
¡ª ?Se Pechino valuta contromisure eventuali, ad oggi le tasse per l'importazione di un'auto elettrica cinese in Europa sono al 10% mentre un'auto europea esportata in Cina paga dazio per il 15%. Invece nel nostro continente il costo medio che una persona deve pagare per comprare una vettura a batteria proveniente dal Paese asiatico rispetto a una equivalente europea ¨¨ inferiore dal 5 al 27%, a seconda del segmento di appartenenza, spiega uno studio della ong Transport & Environment. I prezzi inferiori valgono anche per marchi apparentemente occidentali ma di propriet¨¤ cinese. Stando alla societ¨¤ di consulenza Jato Dynamics il confronto dei prezzi ¨¨ ancora pi¨´ impietoso. A gennaio 2024 il prezzo medio di un'elettrica europea era di 66.928 euro, una giapponese 52.208 euro, una cinese 46.710 euro. In generale il volume di auto elettriche vendute in Europa ¨¨ passato dall'essere l'1,3% del totale delle immatricolazioni nel 2019 al 15,7% nel 2023 superando i due milioni di targhe nuove.
i numeri
¡ª ?Allargando il campo e guardando al totale delle auto vendute nel Vecchio continente lo scorso anno, a prescindere dal tipo di motorizzazione, il 24% proviene dall'Asia. Di queste il 54% arriva dal Giappone, il 36% dalla Corea del Sud e il 10% dalla Cina. Tradotto in numeri i marchi cinesi, presenti in Europa solo dal 2019, hanno venduto 321.300 unit¨¤ su un totale di 12,81 milioni di immatricolazioni: il 72% ¨¨ rappresentato da auto con il marchio MG. Scendendo ancora pi¨´ nel dettaglio, secondo i dati elaborati da Jato, si vede che non ¨¨ vero che tutte le auto cinesi presenti sulle nostre strade sono 100% a batteria. Questa ¨¨ la suddivisione percentuale per le due principali alimentazioni commercializzate: elettriche 39%, ibride plug-in 18%. E adesso stanno arrivando sul mercato le full hybrid. ? indubbio che la Cina vanti una superiorit¨¤ tecnologica e produttiva nel campo delle batterie.
poco tempo
¡ª ?Secondo la stima di Transport & Environment la fetta di mercato delle elettriche che le cinesi avranno, spinte dallo stop alle vetture termiche del 2035 e dai relativi incentivi, nel 2027 sar¨¤ di oltre il 20%. "La finestra si sta chiudendo. Dal mio punto di vista, abbiamo due o tre anni. Se non siamo veloci sar¨¤ davvero dura" ha detto Thomas Schmall, membro del consiglio di amministrazione di Volkswagen a Reuters.?"Oggi - ha proseguito - non sono pi¨´ le dimensioni a garantire la sopravvivenza, ma la velocit¨¤".?L'amministratore delegato Carlos Tavares ha affermato che le case automobilistiche "non hanno molto tempo" per adeguare le loro attivit¨¤ e dipendono dall'eliminazione del "caos normativo e delle burocrazie che abbiamo nel nostro cortile".
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