Il caso
Perch¨¦ gli incentivi Usa alle auto elettriche spaventano l¡¯Europa e minacciano la Cina
Lo schema di incentivi alle auto elettriche diventato legge negli Stati Uniti preoccupa l¡¯Ecofin, la plenaria dei ministri economici dei paesi UE. La misura ¨¨ parte del pi¨´ vasto Inflation Reduction Act of 2022 (Ira) varato dall¡¯amministrazione Biden per contrastare gli effetti dell¡¯inflazione e supportare l¡¯economia, e quindi anche la produzione industriale, americana. Un piano ¡°monstre¡± da 369 miliardi di dollari che consente agli Stati Uniti di fare un gigantesco passo in avanti verso il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dagli accordi di Parigi, che mira a stimolare lo sviluppo di tecnologie energetiche pulite che possono essere diffuse a livello globale. Tecnologie che includono quella dell¡¯auto elettrica, ma i bonus pubblici sono subordinati alla produzione dei veicoli interessati o negli Stati Uniti o in un paese con cui Washington abbia un trattato di libero scambio. E con l¡¯Unione Europea non ce l¡¯ha: sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip) tra Bruxelles e Washington ¨¨ in corso un negoziato dal 2013 mai giunto a conclusione. Senza partenariato le auto elettriche prodotte in Europa, o prodotte da marchi europei al di fuori del Nord America, non beneficiano degli incentivi, elemento che spinge i ministri economici europei a parlare di misure protezionistiche.
incentivi solo a "made in america"
¡ª ?Nel dettaglio, l¡¯Ira introduce un meccanismo di doppio incentivo (3.750 + 3.750 dollari) per veicoli elettrici, a patto che questi contengano una certa percentuale di materiali utilizzati nelle batterie e che tali materiali vengono estratti, trasformati, prodotti e/o assemblati negli Stati Uniti o in alcuni come il Canada, con cui Washington ha un trattato di libero scambio, il Free Trade Agreement (Fta). Per ottenere il primo bonus di 3.750 dollari una percentuale dei minerali contenuti nelle batterie del veicolo deve essere estratta o lavorata negli Stati Uniti o in un paese con cui gli Stati Uniti hanno un accordo di libero scambio, oppure ancora deve essere stata riciclata in Nord America. Tale percentuale sar¨¤ del 40% fino al 2024, per poi salire all¡¯80% dopo il 2026. I minerali interessati sono, tra gli altri, alluminio, cobalto, litio, nichel e grafite. Per beneficiare anche del secondo step di incentivo, per ulteriori 3.750 dollari, una certa percentuale del valore dei componenti della batteria in un veicolo elettrico deve essere prodotta o assemblata in Nord America. Le percentuali applicabili aumentano dal 50% prima del 2024 al 100% dopo il 2028.
auto cinese? niente bonus
¡ª ?? piuttosto evidente che il vincolo di produrre materiali e componenti o negli Stati Uniti o in un paese con cui Washington abbia un trattato di libero scambio limiti gli incentivi alle auto elettriche di fabbricazione americana, escludendo quelle che ¨C seppur assemblate negli States ¨C utilizzano per le batterie materiali e componenti prodotti altrove. Criteri che possono essere interpretati come barriere protezionistiche. Ad ulteriore conferma della volont¨¤ di limitare l¡¯incentivo statale alle sole auto elettriche Made in America ci sono ulteriori paletti:
- l¡¯assemblaggio finale del veicolo deve essere effettuato in Nord America;?
- dopo il 31 dicembre 2023, un veicolo potrebbe non beneficiare del credito se eventuali componenti contenuti nella sua batteria saranno ¡°fabbricati o assemblati da un'entit¨¤ estera di interesse¡±, un paese ostile per capirci meglio;?
- dopo il 2024, un veicolo elettrico non beneficer¨¤ del bonus se conterr¨¤ minerali ¡°estratti, trasformati o riciclati da un'entit¨¤ straniera di interesse¡±, comprese le societ¨¤ di propriet¨¤, controllate da o soggette alla giurisdizione del governo della Repubblica popolare cinese.?
L¡¯ultimo punto ¨¨ evidentemente una dichiarazione di ostilit¨¤ molto netta, una presa di coscienza dei rischi che l¡¯auto elettrica cinese possano comportare. Tanto quelli di natura commerciale quanto quelli legati alla sicurezza nazionale, temi mai affrontati in Europa.
le critiche della ue
¡ª ?Spiegato il contesto, arriviamo al punto: le preoccupazioni dei ministri economici dell¡¯Unione Europea espresse nella riunione dell¡¯Ecofin del 7 novembre. ¡°C'¨¨ preoccupazione rispetto all'Ira¡±, spiega il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ¡°Al momento abbiamo stabilito una task force (tra Ue e Usa, ndr) per affrontare questo tema¡±. In precedenza, il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton, era stato molto duro: ¡°Valuteremo ovviamente misure di ritorsione¡±. Sempre all¡¯Ecofin, critiche alle misure contenute nell¡¯Ira sono arrivate anche dal ministro delle finanze francese Bruno Le Maire: ¡°Ci aspettiamo che la Commissione europea avanzi proposte per una risposta forte a questa politica americana¡±, prudente l¡¯omologo tedesco Christian Lindner: ¡°Evitare una guerra commerciale. La via da seguire ¨¨ cercare il dialogo con l'amministrazione americana per trovare soluzioni comuni¡±.
? RIPRODUZIONE RISERVATA