La Commissione europea ha presentato il suo piano di aiuto all'industria automotive. Tra le proposte il cambio del sistema di calcolo delle multe per la CO2, fondi per batterie e IA. Anfia: "Non ¨¨ un piano d'azione". Uliano: "Insufficiente"

"Incentivi per passare a veicoli a emissioni zero" ma non solo provenienti dalla Ue che si propone in veste di regolatore del "traffico". Lo annuncia un comunicato della Commissione europea senza fornire ulteriori dettagli. Il passaggio fa parte del dialogo strategico sul futuro dell'industria automotive lanciato lo scorso gennaio da Ursula von der Leyen. Nel documento i cui contenuti sono stati resi noti il 5 marzo, che contiene le proposte di quello che l'Europa pu¨° fare per il segmento delle quattro ruote, si parla anche di batterie, multe per le emissioni di CO2, utilizzo dell'intelligenza artificiale, sostegno e formazione dei lavoratori dell'automotive. "Il piano d'azione odierno - recita la comunicazione della Commissione - ¨¨ accompagnato dalla comunicazione sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, che mette in evidenza gli esempi di migliori pratiche e incoraggia gli Stati membri ad adottare ulteriori azioni a favore delle flotte aziendali verdi, che rappresentano circa il 60% delle nuove immatricolazioni di autovetture".
incentivi
¡ª ?Nella proposta dell'esecutivo europeo un passaggio chiarisce da dove verranno i soldi: "Il piano d'azione comprende misure che forniranno incentivi per passare a veicoli a emissioni zero... La Commissione collaborer¨¤ attivamente con gli Stati membri per ottimizzare questi sistemi di incentivi per i consumatori". Altre indicazioni a riguardo non sono contenute. Tuttavia, secondo questa formulazione, all'Unione europea spetterebbe una doppia veste: finanziatore degli incentivi; e ruolo di coordinamento-supervisione.
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multe co2
¡ª ?Il punto che sta pi¨´ a cuore ai costruttori di auto riguarda le multe sulle emissioni di CO2. La norma prevede per il 2025 che tutto il venduto da un produttore in media non rilasci in atmosfera pi¨´ di 93,6 g/km di anidride carbonica per veicolo. Questo risultato attualmente si otterrebbe vendendo una quota importante di elettriche e di plug-in. Il mercato per¨° ¨¨ orientato diversamente. Il risultato ¨¨ che tutti i costruttori che hanno auto termiche in gamma sono oltre il limite prescritto dalle norme Cafe con multe che, secondo una stima, arriverebbero a 16 miliardi di euro complessivi. La sanzione di 95 euro per ogni grammo di sforamento moltiplicato per il numero di auto vendute. Su questo argomento la Commissione propone "proporr¨¤ una modifica mirata del regolamento sulle norme in materia di emissioni di CO2 per autovetture e furgoni questo mese". Una soluzione che, se adottata, "consentirebbe ai costruttori di automobili di conseguire i loro obiettivi di conformit¨¤ calcolando la media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027), consentendo loro di compensare eventuali carenze in uno o due anni con risultati in eccesso negli altri anni, mantenendo nel contempo l'ambizione generale sugli obiettivi per il 2025".

batterie guida autonoma
¡ª ?C'¨¨ un passaggio nel quale la Commissione invece propone di mettere mano al portafoglio comune e riguarda le batterie per le auto elettriche. "Metteremo a disposizione 1,8 miliardi di euro - spiega la nota - per creare una catena di approvvigionamento sicura e competitiva per le materie prime delle batterie, che contribuir¨¤ a sostenere la crescita dell'industria automobilistica europea". Altri soldi, in questo caso provenienti da un fondo pubblico-privato sarebbero per lo sviluppo della guida automatizzata, connessa "per circa un miliardo di euro sostenuti dal programma Orizzonte Europa nel periodo 2025-2027". Inoltre la Commissione promette "agli innovatori la libert¨¤ di testare e perfezionare le loro tecnologie per i veicoli autonomi".

occupazione
¡ª ?Nella transizione tecnologica sono gi¨¤ molti i posti di lavoro che stanno sparendo, altri scompariranno nel breve e medio periodo. A tale riguardo l'esecutivo europeo propone collaborazione "con le parti sociali e gli Stati membri per aumentare i finanziamenti del Fondo sociale europeo Plus (Fse+) per il settore automobilistico, sostenendo i lavoratori che desiderano riqualificarsi e cercare nuove opportunit¨¤ di lavoro".

revisione anticipata?
¡ª ?All'orizzonte rimangono due punti fermi che non sono stati toccati dal documento del 5 marzo. Ovvero: lo stop alla vendita delle auto con motore termico a partire dal 1¡ã gennaio 2035; il piano di avvicinamento a questo obiettivo che passa per la cosiddetta "clausola di revisione" prevista per il 2026, ovvero l'analisi della velocit¨¤ cui sta procedendo il piano per la decarbonizzazione della Ue come indicato in uno dei punti del programma Fit for 55. La Commissione accelerer¨¤ i lavori sulla preparazione della revisione del regolamento che anzich¨¦ nel 2026, avr¨¤ luogo nel "terzo e quarto trimestre del 2025", ha detto il commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas.?La revisione, promette Bruxelles, non toccher¨¤ il bando ai motori termici dal 2035 ma permetter¨¤ di sancire nero su bianco il principio di neutralit¨¤ tecnologica per i carburanti e di "aprire la strada a nuove o altre tecnologie" per il post-2035, quindi non solo agli e-fuels richiesti da Berlino che avranno ormai un futuro assicurato sul mercato. "Valuteremo quali altre tecnologie potrebbero avere un ruolo", ha assicurato il commissario,
piano insufficiente
¡ª ?Sono tante le critiche arrivate al piano Ue. Severo il commento di Anfia, l'associazione italiana della filiera automotive. Questo "non pu¨° essere chiamato Piano d'azione, mancando l'indicazione di date certe, azioni concrete rispetto a molte tematiche sollecitate e ben rappresentate da sindacati, costruttori di autoveicoli, componentisti e associazioni di settore, l'indicazione di chi si assume la responsabilit¨¤ della messa in campo di queste azioni e infine gli importi da allocare per i diversi aspetti del piano". Il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano giudica il piano "del tutto insufficiente e inadeguato rispetto alle esigenze di un comparto strategico che sta affrontando una transizione complessa e rischiosa".
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