Negli ultimi vent'anni le vittime della strada sono dimezzate, ma pedoni e ciclisti continuano ad essere i pi¨´ a rischio di morte o lesioni gravi. Ancora lontanissimo l'obiettivo decessi zero
Il recente incidente che ha causato la morte, a Milano, di una ciclista di 39 anni travolta e uccisa da una betoniera all'incrocio tra corso di Porta Vittoria e via Francesco Sforza, ha riportato sulle prime pagine il tema della sicurezza stradale di chi si sposta in bicicletta nelle grandi citt¨¤. Ma per inquadrare bene il tema non basta guardare solo a ci¨° che succede in citt¨¤, come dimostra la dinamica dell'incidente che ha strappato la vita al campione di ciclismo Davide Rebellin, morto a fine novembre 2022 nei pressi di una rotatoria a Montebello Vicentino, paese di appena 6.500 anime in provincia di Vicenza. O anche l'incidente che nel 2017 ha causato la morte di Michele Scarponi (vinse il Giro d'Italia nel 2011), investito da un furgone. Risalendo indietro nelle cronache ricordiamo anche il motociclista Nicky Hayden, deceduto, sempre nel 2017, a Misano Adriatico mentre circolava in bicicletta. Venne investito da un'auto.?
In Italia, in bici, si muore ovunque e i dati dell'Istat lo dimostrano: negli ultimi vent'anni le vittime annue della strada sono scese da circa 7.000 nel 2001 a poco meno di 3.000 nel 2021 (i dati 2022 sono attesi per inizio estate). Una riduzione complessiva del 59,5% per i morti e del 45,2% per i feriti, ma sono numeri complessivi, che nascondono profonde differenze tra le sorti di chi ha un incidente in auto, ciclomotore, motociclo, autocarro, in bici e monopattino o a piedi.
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IN BICI SI MUORE DI PIU'
¡ª ?Se in vent'anni la mortalit¨¤ a causa di incidente stradale ¨¨ scesa di quasi il 60% per gli occupanti delle automobili, anche grazie all'uso di tecnologie sempre pi¨´ sofisticate, lo stesso non si pu¨° dire per chi circola in bicicletta: per i ciclisti la riduzione della mortalit¨¤ ¨¨ stata di molto inferiore (-37,4%).
Ai progressi fatti per tutelare gli automobilisti, quindi, non corrispondono altrettanti sforzi e risultati nella tutela dei ciclisti, che nel 2021 mantengono un indice di mortalit¨¤ e uno di lesivit¨¤ molto elevati. L'indice di mortalit¨¤ e di lesivit¨¤ indicano quanti morti e feriti ci sono mediamente per 100 incidenti.?
Nel 2021 l'indice di mortalit¨¤ dei ciclisti ¨¨ stato di 1,2 mentre quello di lesivit¨¤ ¨¨ stato di 94,1. Per gli incidenti in auto i due valori sono, rispettivamente, pari a 0,7 e 61,5 e ci¨° vuol dire che, per incidente stradale, in bici si muore quasi il doppio che in auto e ci si fa male oltre il 50% delle volte in pi¨´.
QUANTI MORTI IN BICI
¡ª ?I numeri Istat ci dicono che, nel 2021, sono 229 i ciclisti morti in incidente stradale e 18.037 i feriti. I ciclisti morti in ambito urbano sono stati 141. Le regioni con pi¨´ ciclisti morti nel 2021 sono state Emilia Romagna (41) e Lombardia (37) e rispetto al 2010 il tasso di mortalit¨¤ dei ciclisti ¨¨ aumentato in Liguria, Trentino Alto Adige, Umbria, Campania e Sicilia.
FIAB: PIU' BICI PER MENO INCIDENTI
¡ª ?In occasione della presentazione del Rapporto sull¡¯incidentalit¨¤ stradale 2022, avvenuta a gennaio 2023, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) ha ribadito la sua opinione storica: in Italia si muore in strada soprattutto per distrazione e comportamenti sbagliati.
Raffaele Di Marcello, consigliere nazionale Fiab, ha dichiarato: "Sono i comportamenti delle persone a causare gli incidenti e non, come spesso si legge sulla cronaca, auto impazzite o strade killer. Non ¨¨ pericoloso andare a piedi o in bicicletta, ¨¨ pericoloso guidare un mezzo senza la consapevolezza della sua potenziale pericolosit¨¤. Se non si agisce sulla mentalit¨¤ degli utenti della strada, prima ancora che sull¡¯adozione di misure passive di protezione, spesso poco utili, non si riuscir¨¤ a fermare l¡¯escalation di vittime".
Fiab, seguire l'esempio inglese
¡ª ?Secondo la Fiab ¨¨ necessario adottare la strategia "Safety in numbers", nata nel Regno Unito, che prevede un aumento delle bici circolanti in strada per diminuire gli incidenti: "All¡¯aumentare del numero dei ciclisti i conducenti di automobili diventano pi¨´ consapevoli della presenza dei ciclisti e migliorano la loro capacit¨¤ di anticiparne la presenza nel traffico".
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