Il missile di Monaco rivoluziona la famiglia delle carenate tedesche: componenti racing per il motore che tocca i 212 Cv, ciclistica aggiornata e aerodinamica da MotoGP. Ecco cosa cambia rispetto alla S 1000 RR e come va questa novit¨¤ da 33.800 euro
La casa di Monaco ha un forte legame con le corse, in particolare a quattro ruote. Una storia fatta di successi e importanti traguardi, come le numerose stagioni nel massimo campionato di Formula 1. Una storia che pu¨° essere sintetizzata in una lettera. La M, che sta per Motorsport. Oggi, come in passato, la divisione pi¨´ estrema del marchio si occupa delle vetture ad alte prestazioni e, per la prima volta nella storia di Bmw Motorrad, debutta un modello con questa sigla. La M 1000 RR. Scompare, o meglio, viene sostituita la serie ¡°HP¡±, nata nel 2005, cos¨¬ da uniformare i mezzi bavaresi (a due e quattro ruote) pi¨´ esclusivi e potenti a listino: questa novit¨¤, basata sulla superbike S 1000 RR, si presenta come una moto completamente nuova, riprogettata in numerose componenti per tirare fuori tutto il potenziale dalla carenata quattro cilindri dell¡¯elica. Dopo il lancio ufficiale a fine 2020, finalmente siamo riusciti a provarla tra i cordoli, a Vallelunga con il supporto di Dunlop.
Bmw M 1000 RR vista da fuori
¡ª ?Le linee e le forme generali sono in comune con la sorella S 1000 RR. La grande differenza si trova all¡¯anteriore: infatti, per tenere testa alla concorrenza e rendere ancora pi¨´ aggressivo il muso della superbike, i tecnici di Monaco hanno introdotto le appendici aerodinamiche. Non sono integrate nei fianchetti come su molte concorrenti ma, mantenendo un design chiuso (in stile MotoGP), si presentano come vere e proprie estrusioni della carena. Gli studi in galleria del vento hanno permesso di raggiungere una deportanza di 16,3 kg a 300 km/h. Questa soluzione non riduce la velocit¨¤ massima, ma migliora il feeling con l¡¯avantreno e, in diversi frangenti, riduce l¡¯intervento dei sistemi elettronici. Inoltre, il parabrezza originale ¨¨ molto pi¨´ alto e bombato della versione standard: una scelta azzeccata che, oltre a ottimizzare i flussi che passano sopra al pilota, permette di chiudersi facilmente in carena, per aiutare anche i motociclisti pi¨´ alti a non prendere troppa aria sul casco. Infatti, la triangolazione sella-pedane-manubrio fa sentire a proprio agio fin da subito chi supera il metro e ottanta. Alla guida si pu¨° apprezzare tanto spazio per arretrare fino al tampone, e il rivestimento della sella firmata M sport ha un buon grip che sostiene sia in frenata che in percorrenza, senza per¨° limitare lo scivolamento del sedere nei cambi di direzione.
Bmw M 1000 RR: motore elettrizzante
¡ª ?Il quattro cilindri in linea ¨¨ stato oggetto di grande sviluppo per questo modello e, senza aumentare la cilindrata (sempre di 999 cc), ¨¨ stata raggiunta l¡¯incredibile quota di 212 Cv a 14.500 giri/min, ben 5 Cv in pi¨´ della S 1000 RR a un picco di 1.000 giri/min superiore. Inoltre sale anche il limitatore, portato a 15.100 giri/min, cos¨¬ da avere pi¨´ margine nel mondiale delle derivate di serie, dove la M 1000 RR ¨¨ portata in pista da Michael Van der Mark e Tom Sykes. Come anticipato, questo risultato ¨¨ frutto di tante novit¨¤, che per¨° non si vedono. Dentro al blocco si nascondono pistoni forgiati Mahle a due fasce elastiche pi¨´ leggeri (ciascuno) di 12 g, una camera di combustione adattata, bielle Pankl in titanio pi¨´ lunghe e meno pesanti, valvole in titanio, condotti lavorati, bilancieri a dito pi¨´ sottili e una fasatura pi¨´ spinta del sistema Bmw ShiftCam per l¡¯apertura, la chiusura e l¡¯alzata delle valvole.
Prestazioni accessibili
¡ª ?Elaborazioni completamente in ottica racing che, sorprendentemente, in sella non spaventano. Infatti, se una moto da corsa potrebbe far pensare ad un¡¯erogazione esplosiva e irruente, fin dai bassi il motore della M 1000 RR ¨¨ elettrico, prende giri con linearit¨¤ e spinge forte con un urlo mozzafiato. La risposta del gas ¨¨ cos¨¬ tonda che concede di affrontare una curva anche con una marcia pi¨´ alta, che ¨¨ sinonimo di moto molto permissiva. L¡¯allungo ¨¨ incredibile, anche se vicino alla zona rossa si perde un po¡¯ di spinta con lo scarico originale (in titanio), che ricordiamo permette di rispettare l¡¯omologazione Euro5. Sicuramente un impianto racing valorizza gli ultimi 1.000 giri/min, ma riuscire a sfruttare al massimo questo motore in configurazione stradale ¨¨ mestiere dei piloti.
Bmw M 1000 RR, ciclistica intuitiva
¡ª ?In carena si spara una marcia dopo l¡¯altra. Il cambio elettronico ¨¨ rapidissimo negli innesti e in scalata ¨¨ preciso anche quando si strapazza un po¡¯ di pi¨´ la leva. Con questa superbike targata, persino sul tracciato romano che non ha grandi rettilinei, la soglia dei 270 km/h la si infrange senza troppo impegno. In frenata si pu¨° sfruttare al massimo il potenziale dell¡¯impianto sviluppato ¡°in casa¡± con la collaborazione di Nissin. Infatti, le pinze radiali anteriori in blu sono firmate ¡°M¡±, come sulle auto bavaresi. I freni hanno un buon mordente e concedono staccate all¡¯ultimo metro senza che si affatichino.
Precisione e facilit¨¤ di guida
¡ª ?L¡¯assetto rimane ben composto e in inserimento la moto ¨¨ svelta, precisa, stabile. Sembra non ci sia mai un limite e in percorrenza ¨¨ una lama che segue la traiettoria impostata con grande precisione. Nei cambi di direzione ¨¨ leggera, rapidissima come una moto di categoria inferiore, e la si fa voltare in un fazzoletto senza impegno. Le gomme Dunlop D213 GP Pro montate per questo test trasmettono un buon sostegno e anche con la mescola M4 (la pi¨´ duratura), si ha un ottimo grip per divertirsi senza ritrovarsi sulle tele dopo qualche turno. Infatti, per valorizzare gli aggiornamenti sulla ciclistica che riguardano geometrie del telaio e forcellone, la M 1000 RR esce di serie con i cerchi in fibra di carbonio: una vera chicca a cui per¨° bisogna fare attenzione, perch¨¦ in caso di cambio gomme richiedono un trattamento molto pi¨´ attento rispetto a un cerchio in alluminio o in magnesio.
Bmw M 1000 RR, elettronica da sbk
¡ª ?A differenza della gran parte della concorrenza, che sulle versioni top di gamma monta sospensioni elettroniche semi attive, la M 1000 RR ¨¨ rimasta legata alle tradizionali regolazioni manuali, sinonimo ancora oggi di moto racing. Un pacchetto completamente regolabile con all¡¯anteriore una forcella a steli rovesciati da 45 mm firmata Marzocchi e al posteriore un monoammortizzatore con cinematismo progressivo Full Floater Pro. Tramite il quadro Tft a color da 6,5¡± (arricchito da un¡¯animazione di avvio M), quindi, l¡¯utente deve ¡°solo¡± gestire i sistemi di assistenza alla guida. Scriviamo ¡°solo¡± perch¨¦ i controlli sono tantissimi per cucirsi la moto addosso e avere il massimo feeling in ogni circostanza.
Pacchetto completo
¡ª ?Grazie alla piattaforma inerziale a 6 assi di ultima generazione e alle impostazioni in centralina, l¡¯intervento dell¡¯elettronica ¨¨ pi¨´ preciso. In configurazione Race Pro, dedicata ai cordoli, la risposta dell¡¯acceleratore non ¨¨ mai brusca e, nonostante una manopola morbida da azionare, si ha un buon feeling. In uscita di curva, il Traction Control e l¡¯anti impennata aiutano a scaricare a terra tutta la potenza in sicurezza. Si pu¨° provare, forzare e trovare il proprio ritmo senza rischiare. In una scala da -7 (pi¨´ libero) a +7 (dedicato a condizioni di scarso grip), siamo stati nel mezzo: una taratura che permette di andare molto forte e di affondare il gas abbastanza presto, anche se quando si prende la mano i tagli di potenza risultano un po¡¯ bruschi nei rapporti pi¨´ bassi. Fortunatamente, l¡¯utente ha tanti step da provare di volta in volta, cos¨¬ da migliorare la propria guida e godersi una giornata tra i cordoli nel massimo della tranquillit¨¤.
Bmw M 1000 RR, in conclusione
¡ª ?La novit¨¤ del marchio bavarese sorprende: ¨¨ una moto veloce, estremamente veloce. Ma anche estremamente intuitiva. Grazie alle modifiche dei tecnici, il range di performance di questa superbike ¨¨ pi¨´ ampio, e non solo verso l¡¯alto. Infatti, se il pilota professionista pu¨° avvantaggiarsi di un pacchetto al top, l¡¯amatore trova tutto pi¨´ a portata di mano: una ciclistica comunicativa e reattiva, un motore fluido e infinito, un¡¯elettronica affinata e personalizzabile. Questo risultato inaspettato d¨¤ ancora pi¨´ valore alla M 1000 RR, che punta a tenere alto il nome di Bmw in un segmento agguerritissimo, dove il dettaglio fa la differenza. Come si pu¨° immaginare, il prezzo rispecchia l¡¯esclusivit¨¤ di questo progetto: parliamo di 33.800 euro, ma per averla ancora pi¨´ completa bisogna aggiungere il pacchetto M Competition, mettendo sul banco altri 4.700 euro: questo upgrade comprende la sella monoposto, il Gps con Lap-trigger, numerosi componenti in fibra di carbonio e ricavati dal pieno.
Bmw M 1000 RR: pregi e difetti
¡ª ? Piace: il motore ha una spinta incredibile, ed ¨¨ ancora pi¨´ fluido e lineare del quattro cilindri della S 1000 RR; la seduta accoglie tutti i motociclisti e il cupolino alto ripara molto bene dall¡¯aria; assetto stabile e preciso come una lama, nei cambi di direzione si riesce ad essere velocissimi senza forzare.
Non piace: cambiare mappa ¨¨ troppo macchinoso, rannicchiati in carena il pulsante Mode ¨¨ poco agibile e bisogna tirare la frizione per confermare il riding mode desiderato; con tarature intermedie il traction control ¨¨ un po¡¯ brusco nei tagli di potenza.
Bmw M 1000 RR: scheda tecnica
¡ª ?Motore: quattro cilindri in linea; 999 cc; fasatura Dohc variabile con sistema Bmw CamShift; quattro valvole in titanio per cilindro; alesaggio x corsa 80 x 49,7 mm; potenza massima 212 Cv a 14.500 giri/min; coppia massima 113 Nm a 11.000 giri/min.
Cambio: 6 rapporti con sistema Quick Shift.
Trasmissione: a catena, rapporto finale 17/46.
Ciclistica: telaio in alluminio; forcellone bibraccio in alluminio.
Sospensioni: anteriore forcella Marzocchi a steli rovesciati da 45 mm completamente regolabile (escursione ruota 120 mm); posteriore monoammortizzatore completamente regolabile (escursione ruota 118 mm).
Freni: anteriore doppio disco da 320 mm con pinze radiali a quattro pistoncini; posteriore disco singolo da 220 mm con pinza a due pistoncini.
Pneumatici: anteriore 120/70 ZR 17 ¨C 3,50¡±; posteriore 200/55 ZR 17 ¨C 6.00¡±.
Dimensioni: lunghezza 2.073 mm; larghezza 848 mm; interasse 1.457 mm; altezza sella 832 mm; angolo canotto di sterzo 23,6¡ã; capacit¨¤ serbatoio carburante 16,2 litri.
Prestazioni: velocit¨¤ massima 306 km/h; accelerazione 0-100 km/h in 3,1 secondi.
Consumi: 6,5 litri/100 km.
Emissioni CO2: 151 g/km.
Peso: 192 kg (in ordine di marcia).
Prezzo: da 33.800 euro (chiavi in mano).
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Bmw M 1000 RR: abbigliamento
¡ª ?Casco: Kyt NX-R, colore Race D.
Tuta: Ixon Jackal.
Guanti: Ixon RS Circuit-R.
Stivali: Tcx Rt-Race.
Sottotuta: Six2 integrale leggero.
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