Abbiamo raggiunto in moto la capitale ungherese per i festeggiamenti europei della casa di Milwaukee. Passione, fratellanza e divertimento hanno riempito un fine settimana che rester¨¤ indimenticabile per 100.000 appassionati del "Bar and Shield"
Harley-Davidson festeggia quest'anno il 120¡ã anniversario dalla sua fondazione e per celebrare degnamente la ricorrenza, come ormai da tradizione, ha organizzato un mega-raduno europeo dedicato ai suoi numerosi seguaci sparsi per il Vecchio Continente. Come accadde a Roma nel 2013 e a Praga nel 2018, tanto per citare i pi¨´ recenti, quest'anno ¨¨ stata Budapest ad avere l'onore e l'onere di ospitare il pi¨´ grande evento continentale di casa H-D e le aspettative, come prevedibile, non sono state deluse. Migliaia di harleysti in sella ad altrettante scintillanti motociclette hanno infatti pacificamente "invaso" la capitale ungherese per testimoniare la loro?passione?viscerale?nei confronti di un marchio che ha davvero scritto la storia del motociclismo. Ne ¨¨ passata di acqua sotto i ponti da quando William Harley e i fratelli Arthur, Walter e William Davidson diedero vita al costruttore americano partendo da uno sperduto garage nel Winsconsin. In tutti questi anni l'azienda ha avuto inevitabilmente i suoi alti e bassi, ma la maniacale devozione dei suoi tantissimi ammiratori, esplosa in tutta la sua forza negli Anni 50 e 60, ¨¨ arrivata praticamente inalterata fino ai nostri giorni. E quando siamo stati invitati a partecipare all'Harley-Davidson 120 Festival Budapest,?raggiungendo in moto l'epicentro dei festeggiamenti al Pusk¨¢s Ar¨¦na?Park, non c'¨¨ stato certo bisogno di pensarci due volte.
puntando le alpi
¡ª ?La spedizione alla volta della capitale ungherese ha avuto inizio da Quarto d'Altino, nel trevigiano, all'alba di gioved¨¬ 22 giugno. A comporre la carovana di rombanti bicilindriche americane ci sono rappresentanti di Harley-Davidson, della stampa internazionale e influencers. Diversi i modelli dell'attuale gamma messi a disposizione e a noi tocca subito una bellissima Street Glide ST nera e super accessoriata, con tanto di sospensioni posteriori Ohlins dai serbatoi in bella vista. Murska Sobota, ridente citt¨¤ slovena non distante dal confine con l'Ungheria, ¨¨ la meta finale della prima giornata e per arrivarci l'organizzazione ha in serbo un itinerario variegato e decisamente suggestivo, fortunatamente baciato dal sole per tutta la sua durata. Il primo tratto autostradale in direzione Udine ci d¨¤ l'opportunit¨¤ di "prendere le misure" alla moto e familiarizzare con il suo moderno sistema di infotainment e navigazione, ma anche di incrociare i primi appassionati del Bar & Shield in viaggio verso Budapest. Molti di loro appartengono a Hog, l'associazione ufficiale dei possessori di moto H-D, e sfoggiano con fierezza sulla schiena le coordinate del proprio chapter di appartenenza. Un fraterno cenno di approvazione ¨¨ sempre d'obbligo, ma dopo un centinaio di chilometri ¨¨ ora di abbandonare l'ormai noiosa autostrada e inerpicarsi sulle Alpi Giulie.
finalmente in slovenia
¡ª ?L'ascesa verso il Passo Sella Nevea ¨¨ tanto divertente quanto rilassante e ci permette di assaporare le doti dinamiche e la relativa maneggevolezza della Street Glide, piacevolmente reattiva,?nonostante la stazza non indifferente, grazie al suo V-twin da 1.923 cc e 103 Cv. Completato con soddisfazione anche il versante opposto, ¨¨ tempo di entrare in Slovenia e ammirare gli abbaglianti paesaggi della sua parte settentrionale prima di tornare a ondeggiare tra le curve del Passo della Moistrocca e raggiungere la rinomata localit¨¤ sciistica di Kranjska Gora. Dopo aver pranzato a Bled, sulle rive dell'omonimo e incantevole lago glaciale, passiamo su una comodissima Road Glide St?per riprendere il viaggio in direzione Marburgo. Affrontiamo un mix di autostrada e strade statali, sempre circondati da panorami mozzafiato e raccogliendo puntualmente la curiosit¨¤ e i saluti sorridenti da parte degli abitanti dei villaggi attraversati. Arriviamo a Murska Sobota nel tardissimo pomeriggio, stanchi e accaldati per i circa 500 km percorsi sotto al sole, ma molto soddisfatti dopo una memorabile giornata trascorsa in sella. Mancano per¨° ancora 300 km per raggiungere Budapest.
budapest all'orizzonte
¡ª ?Qualche timida richiesta di inserire pi¨´ misto nell'ultima frazione del nostro viaggio, ovviamente a scapito del dritto autostradale, ¨¨ stata cordialmente e comprensibilmente rintuzzata dal team di H-D. La voglia di godersi le moto ¨¨ tanta, ma i tempi sono stretti e l'obiettivo ¨¨ quello di arrivare a Budapest nel primo pomeriggio di venerd¨¬ 23 e quindi in tempo per due momenti clou del programma: l'attesissimo Custom Bike Show e un'intervista vis-¨¤-vis con Jochen Zeitz, presidente e Ceo di Harley-Davidson. La mattina di venerd¨¬ ci vengono consegnate le chiavi di una sfavillante Low Rider St, cruiser pi¨´ leggera ed essenziale dei lussuosi modelli touring cavalcati in precedenza, anche se equipaggiata con lo stesso propulsore?nerboruto?Milwaukee-Eight 117. Entriamo in Ungheria e riusciamo ad assaporare un po' di saliscendi collinari, poi arriva il momento di lanciarsi in autostrada, a passo sostenuto, concedendosi qualche breve pausa solo per le foto di rito e gli inevitabili rifornimenti. Man mano che ci avviciniamo alla meta anche la presenza di Harley-Davidson in strada si fa sempre pi¨´ densa, aiutandoci cos¨¬ ad entrare rapidamente nel clima di gran festa che ci attende.
passione ovunque
¡ª ?Budapest ¨¨ bardata di tutto punto per accogliere a dovere orde di adoratori della casa di Milwaukee, ma il fulcro dei festeggiamenti ¨¨ l'intera area della Pusk¨¢s Ar¨¦na, stadio calcistico inaugurato nel 2019 che ospita le partite casalinghe della nazionale ungherese. Sia dentro che fuori ¨¨ gi¨¤ un tripudio di scintillanti bicilindriche a stelle e strisce giunte da ogni dove, anche dall'altra parte dell'Atlantico, e il loro inconfondibile sound costituir¨¤ la colonna sonora perenne dell'evento. Il Custom Bike Show, rituale sfida tra customizzazioni, ¨¨ stato il massimo catalizzatore d'attenzione della giornata e ha riservato grandi gioie all'Italia, considerato il trionfo della Road Glide di Vallese Garage di propriet¨¤ di Marco Sonnino nella contesa per l'ambito titolo di "Best in Show". Tuttavia, passeggiando nei parcheggi, ¨¨ stato praticamente impossibile fare molti passi senza soffermarsi davanti a personalizzazioni comunque sorprendenti, tangibili testimonianze dell'infinita passione del popolo di Harley-Davidson per i propri mezzi a motore. E alcune erano davvero da strabuzzarsi gli occhi, esattamente come ci saremo aspettati.
la festa della?Pusk¨¢s Ar¨¦na
¡ª ?Nell'area dei festeggiamenti c'erano diversi stand delle sezioni Hog?oltre che di gadget, di accessori, di abbigliamento tecnico e non e cos¨¬ via, ma a raccogliere il maggior successo ¨¨ stato indubbiamente quello del merchandise ufficiale dell'evento. La lunga fila al suo ingresso si riveler¨¤ infatti inesauribile per tutta la durata della manifestazione. Altro punto nevralgico dell'evento ¨¨ stata l'area Expo, un enorme e fresco padiglione in cui campeggiano le nuove Cvo Street Glide e Cvo Road Glide limited edition, novit¨¤ principali della gamma 2023, insieme a numerosi modelli attuali, storici o particolarmente significativi della lunga storia di H-D. Abbondano i punti ristoro e le aree dedicate all'intrattenimento di vario genere, inclusi?5 palchi per la musica dal vivo, ma la programmata intervista con Mr. Zeitz (di cui vi daremo conto a breve) chiude il nostro palinsesto in attesa della giornata successiva, quella saliente di tutti i festeggiamenti e che raggiunger¨¤ il suo apice con la grande parata di migliaia di motociclette per le strade della deliziosa capitale magiara.
bill e Karen davidson in cattedra
¡ª ?Il primo appuntamento di sabato 24 ¨¨ per¨° "istituzionale" e non ¨¨ affatto di poco conto. Si tratta della conferenza stampa di Bill e Karen Davidson, discendenti diretti dei fondatori e figli del mitologico Willie G. Davidson, figura quasi venerata dagli amanti del marchio che a inizio Anni 80, in collaborazione con un gruppo di investitori, salv¨° letteralmente l'azienda dal baratro originato dalla sua sciagurata acquisizione da parte di Amf. Oggi i due fratelli sono a loro volta personaggi iconici nella storia del marchio, oltre che membri del consiglio direttivo: il primo ¨¨ anche curatore dell'Harley-Davidson Museum?di Milwaukee ed ¨¨ quindi per certi versi il "custode" della lunga storia del marchio; la seconda ¨¨ da anni responsabile del merchandise e del suo design, attivit¨¤ tutt'altro che di contorno nella multiforme galassia H-D. I due hanno sottolineato a pi¨´ riprese l'importanza della storia e della tradizione del costruttore americano, deliziando gli astanti con vari aneddoti e rilanciando le ambizioni per un futuro solo apparentemente minacciato dalla svolta elettrica e dal presunto disinnamoramento delle nuove generazioni: "? una questione che c'¨¨ sempre stata, anche negli anni passati - ha chiosato Bill - eppure siamo sempre qui, ancora oggi, sostenuti dalla passione di migliaia di appassionati. E ci saremo anche in futuro, anche se il nostro approccio potrebbe cambiare per adattarsi ai tempi. Ma c'¨¨ anche LiveWire che ci fa ben sperare per il futuro, anche alla luce dell'ottimo riscontro ricevuto fin qui dalla S2 Del Mar, che a me piace molto e che presto sar¨¤ pronta per le consegne."
una parata magica
¡ª ?E sono stati proprio Bill e Karen Davidson insieme a Zeitz e al presidente del locale chapter Hog ad aprire la parata per le vie di Budapest, momento topico del programma di giornata a cui hanno partecipato oltre 7.000 strepitanti motociclette. Ancora una volta il cielo ungherese si ¨¨ dimostrato benevolo nei confronti degli harleysti?d'Europa e la gioiosa sfilata ¨¨ cos¨¬ andata ad attraversare alcune delle vie pi¨´ belle e famose della citt¨¤ tra due ali di folla praticamente ininterrotte. Migliaia di persone si sono infatti riversate in centro per ammirare l'annunciato spettacolo, fotografando e "dando il 5" ai componenti dell'allegra carovana che hanno ricambiato l'affetto a suon di clacson e sgasate. Anche noi partecipiamo con piacere alla kermesse, ai comandi di una muscolosa Road Glide. Fortunatamente siamo nel gruppo di testa e al nostro fianco spunta a sorpresa un ospite d'eccezione: si tratta di Joan Pedrero, pilota spagnolo dalla lunga esperienza dakariana che da qualche tempo ¨¨ passato nel roster dei piloti ufficiali Harley-Davidson. La sua cavalcatura, gi¨¤ abbondantemente infangata da precedenti incursioni nella campagna ungherese, ¨¨ una Pan America di serie come quella cui ha gi¨¤ raccolto i primi importanti risultati nelle competizioni. I suoi spettacolari "numeri" con la Adventure americana? negli spazi comunque angusti lasciati dalla parata hanno mandato in visibilio la folla.
tanto rock e una moto in palio
¡ª ?Una volta ritornati alla Pusk¨¢s Ar¨¦na, le occasioni di intrattenimento non mancano grazie a un ricco men¨´ che include anche esibizioni di stuntman, trial e pure il famigerato Globe of Death. Il piatto forte ¨¨ rappresentato dai concerti di due rock band di livello internazionale, gli inglesi The Darkness e gli australiani Wolfmother, ambedue in piena forma e autori di performance pirotecniche che hanno riscosso la piena e chiassosa approvazione del pubblico. Nel mezzo delle loro esibizioni, sul palco principale si ¨¨ consumato un altro momento attesissimo: l'estrazione del vincitore della Heritage Classic 114 limited edition messa in palio dall'organizzazione. A fare da cerimonieri, ancora una volta, i sorridenti e applauditissimi Bill e Karen. Le regole erano semplici: una volta estratto il biglietto vincente, rivelato una cifra alla volta sui maxi-schermi, il vincitore avrebbe avuto un minuto di tempo per reclamare l'ambito premio segnalandosi tra il pubblico. Incredibilmente, Bill e Karen hanno dovuto effettuare ben 6 estrazioni prima di accogliere sul palco un vincitore! Nessuno dei primi 5 biglietti ¨¨ infatti stato rivendicato dagli astanti e il pensiero ¨¨ inevitabilmente volato agli harleysti assopiti qua e l¨¤ per gli effetti degli eccessivi festeggiamenti.?
"united we ride"
¡ª ?L'Harley-Davidson 120 Festival Budapest?¨¨ proseguito anche la domenica, ma il tempo si ¨¨ dimostrato il solito tiranno e per noi era gi¨¤ arrivato il momento di rientrare in Italia. Le sensazioni di soddisfazione e contentezza per aver partecipato a un evento cos¨¬ grande e ben riuscito dureranno a lungo, cos¨¬ come il ricordo della sfrenata dedizione del popolo Harley-Davidson per un marchio che da oltre un secolo non ha pi¨´ bisogno di presentazioni. Alla fine i numeri ufficiali riportano 100.000 presenze in rappresentanza di 80 paesi: sono davvero pochissime le case che possono avvicinare questo livello di lealt¨¤ e venerazione da parte di un pubblico cos¨¬ folto. Il motto "united we ride" che appariva quasi ovunque a Budapest non avrebbe potuto essere pi¨´ calzante. "? stato un viaggio emozionante ed ¨¨ stato bello condividere questa esperienza con voi e con cos¨¬ tanta gente - ci ha poi confermato Francesco Vanni, Managing Director di H-D per l'Italia che ha viaggiato con noi -?¨¨ un qualcosa che lascia sempre a bocca aperta! C'¨¨ stata una grande affluenza di italiani, era forse la lingua pi¨´ parlata al festival, e lo hanno notato anche Bill, Karen e Jochen". Ottima premessa in vista del prossimo maxi raduno continentale, il 30¡ã European Hog Rally che si terr¨¤ proprio in Italia, a Senigallia (An), dal 5 al 6 giugno 2024. Migliaia di discepoli ne avranno sicuramente gi¨¤ preso nota.?
? RIPRODUZIONE RISERVATA