Mirco Targon e Alice Zanni, appassionati motociclisti veneti, hanno deciso di affrontare la pi¨´ leggendaria rotta dell'off-road con il mitico "cinquantino" di Pontedera. Dalla capitale francese alle coste del Senegal in sella ad uno dei ciclomotori pi¨´ diffusi negli anni Ottanta?
La mitica Parigi-Dakar degli anni Ottanta, quella che si disputava dalla capitale francese a quella del Senegal, ha rappresentato per tanti amanti dell¡¯enduro l¡¯autentico culmine della passione per il fuoristrada su due ruote, un percorso lungo e insidioso per uomini e mezzi, ma capace di regalare l¡¯immortalit¨¤ sportiva.
IN SELLA a un mito
¡ª ?La fama di quegli improbi 10.000 km ¨¨ giunta inalterata fino ai nostri giorni, ma c¡¯¨¨ chi ha deciso di affrontarli addirittura con il pi¨´ improbabile dei mezzi, il mitico Ciao, vendutissimo ciclomotore di casa Piaggio?prodotto per quasi quarant¡¯anni e ancora oggi ricordato per l¡¯estrema essenzialit¨¤ del suo design. Quanti di voi, solo leggendone il nome, hanno subito ricordato l¡¯ebbrezza giovanile del suo arcigno avviamento a pedale?
Coppia d'assalto
¡ª ?Gli ambiziosi ideatori di cotanta impresa sono Mirco Targon e Alice Zanni, coppia veneta dalla smodata passione per i viaggi in moto che, dopo essere usciti nell¡¯impresa di raggiungere Capo Nord con l¡¯intramontabile cinquantino di Pontedera, hanno deciso di alzare ulteriormente l¡¯asticella e ripercorrere con lo stesso veicolo anche il tragitto che ha reso celebri nomi come Cyril Neveu, Hubert Auriol, il super campionissimo Stephan Peterhansel e i nostri Edi Orioli, Franco Picco e l¡¯indimenticato Fabrizio Meoni.?Gli intrepidi Mirco e Alice, presenti sui principali social con l¡¯acronimo Miral, sono partiti il 31 Luglio da Parigi con i loro Ciao bardati di tutto punto dirigendosi verso il sud della Francia, dove si sono imbarcati per Tangeri. Appena approdati nel continente africano, si apprestano ora ad affrontare la vera sfida tra Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania e Senegal.
SULLA VIA PER DAKAR
¡ª ?Il loro percorso sar¨¤, ovviamente, pi¨´ costiero?rispetto a quello degli eroi della "vecchia" Dakar, evitando cos¨¬ le temibili dune sabbiose del Sahara e, con loro, anche il rischio di imbattersi in poco amichevoli trib¨´ locali, ma le insidie non mancheranno di certo grazie alle aride condizioni ambientali e agli oggettivi limiti tecnici dei loro mezzi, capaci di estrarre a malapena?un paio di Cv dai 50 cc scarsi dei rispettivi propulsori monocilidrici 2 tempi. Senza dimenticare la proverbiale rigidit¨¤ delle sospensioni originali, l¡¯anteriore ¨¨ a braccetti oscillanti, e che i serbatoi dei loro Ciao possono accogliere solo 2 litri di miscela, con conseguenti incognite in termini di autonomia, anche per la limitata presenza di distributori sull¡¯altra sponda del Mediterraneo.
nuove sfide
¡ª ?Mirco e Alice sono gi¨¤ stati in Africa in passato, ma in sella a ben pi¨´ consone Bmw Gs. Questa nuova e valorosa traversata proporr¨¤ loro delle sfide di tutt¡¯altro genere, ma, per loro stessa ammissione, il gusto del viaggio e dell¡¯avventura rappresenta l¡¯obiettivo principale che entrambi intendono perseguire e assaporare in questa loro roboante impresa. C¡¯¨¨ da scommettere che ne troveranno a bizzeffe di sfide da affrontare, ma siamo altrettanto certi che, una volta arrivati a Dakar, la loro soddisfazione per l'impresa compiuta sar¨¤ eterna. Proprio come quella di chi li preceduti in quei pioneristici anni Ottanta.
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