Maserati MC20 Cielo: la coupé italiana allo scoperto. La prova

La casa del Tridente rientra di slancio anche nel segmento delle roadster con una vettura scoperta tecnologica, piacevole su strada e grintosa quando si affonda il gas. Il motore V6 da 630 Cv fa sognare anche quando gira al minimo

Maserati ha una storia molto lunga e ricca di curiosi aneddoti che hanno reso questo marchio celebre in tutto il mondo. Il Tridente è simbolo di performance ed eleganza, raffinatezza stilistica e sportività su strada: pochi costruttori sono riusciti a fondere così bene questi concetti ma, senza ombra di dubbio, Maserati è tra i principali esponenti di questa filosofia automobilistica. Dopo l’exploit della favolosa (e anche vincente) MC12 nei primi anni 2000, nell’ultimo decennio l’azienda modenese è rimasta un po’ dietro le quinte con pochi modelli in gamma e uno sviluppo ridotto quasi al minimo. Il 2020 però è stato anno di rinascita con l’innovativa ed esclusiva MC20, una supercar completamente nuova nelle forme, nel telaio e nel motore. Insomma, la casa italiana è ripartita proprio da qui, con un modello che mancava da tempo per riportare allo splendore il celebre marchio italiano. A fianco della versione coupé è arrivata anche la spider, la MC20 Cielo che, oltre a portare con sé interessanti aggiornamenti per il modello 2023, mostra contenuti tecnologici da prima della classe di segmento. ? giunto il momento di provarla: in Sicilia, sulle colorate strade che circondano Noto per vivere fino in fondo l’esperienza Cielo.

Come è fatta esternamente

Riuscire a creare una roadster sulla base di una coupé riuscitissima e stilisticamente bilanciata come la MC20 è stata una vera sfida per i designer di Maserati che, con un accurato lavoro di matita e studio delle forme, sono riusciti a centrare l’obiettivo. La parte bassa della scocca, caratterizzata da elementi più taglienti e sportiveggianti, è in comune con la versione a tetto fisso mentre i volumi alti sono stati completamente ridisegnati per accogliere la superficie vetrata retrattile, che nasconde tecnologie e soluzioni tecniche innovative. La cornice del parabrezza è stata rinforzata, ma anche con il cielo in vista crea continuità con la zona posteriore. Le forme più massicce del guscio a protezione del motore creano un effetto più muscoloso ma, al tempo stesso, le due pinne alle spalle dei poggiatesta slanciano il profilo laterale, ancora più dinamico e armonioso, senza quindi sbilanciare il design ricercato della MC20. Come sulla coupé, queste linee sinuose non sono sporcate da elementi aerodinamici vistosi: i flussi d’aria sono sapientemente gestiti da passaggi nascosti sotto alla scocca: infatti, anche la versione Cielo presenta piccole aperture di sfogo in grado di garantire il carico verticale necessario ad esaltare le doti dinamiche di questa supercar. Questa novità, inoltre, introduce due nuovi set di cerchi: il primo, più elegante, si fa notare per le razze a doppia XX, a indicare il 20 in numero romano, e la M di Maserati; il secondo, invece, esprime tutto il carattere racing di questa vettura con quattro cerchi da 20” in carbonio che garantiscono una riduzione di peso di 30 kg.

Come è fatta dentro

Come un vestito da sera con lo spacco sulla gamba, le portiere con apertura verso l’alto a farfalla, che mettono in mostra parte del telaio e della grossa ruota anteriore, creano un effetto seducente ed elegante. L’abitacolo è minimale e ordinato, infatti le forme della plancia e del tunnel centrale sono pulite, anche se non mancano elementi in fibra di carbonio dal puro richiamo racing. Sulla MC20 Cielo debutta un nuovo volante, leggermente più massiccio e caratterizzato da una cornice in Alcantara e carbonio, ma per il 2023 arrivano anche la frenata automatica d'emergenza, il riconoscimento dei segnali stradali e il sistema Surround View 360° che, attraverso quattro telecamere aggiuntive, supporta il guidatore nelle manovre di parcheggio. Le novità aggiuntive riguardano il selettore delle mappature posizionato tra i due sedili: tramite una rotella dotata di un piccolo schermo touch è possibile modificare le impostazioni anche in marcia e personalizzare la rigidità dell’assetto giocando con il display. A bordo della MC20 si viene abbracciati dalle sedute a guscio, personalizzabili nei rivestimenti, e caratterizzate da ampie regolazioni che permettono di far star comodi anche i guidatori più alti. Il risultato è un ambiente premium, ricercato e confortevole anche sulle lunghe trasferte ma, al tempo stesso, valorizzato da dettagli da vera supersportiva che permettono di godersi la guida tra le curve.

Da coupé a roadster in 12 secondi

A differenza di molte concorrenti, Maserati ha sviluppato la sua spider puntando su un tetto rigido caratterizzato da un’ampia superficie vetrata (oltre mezzo metro quadrato, il più grande del segmento) per far godere la vista del cielo anche quando la testa è al riparo. Grazie a un particolare meccanismo elettrico, e quindi non elettroidraulico come su tanti altri modelli, apertura e chiusura avvengono in soli 12 secondi e fino a una velocità massima di 50 km/h. Tramite il display centrale da 10,25”, dedicato anche alle funzionalità dell’infotainment, si può gestire il movimento del tetto rigido e un’altra particolare funzionalità che rende veramente unica questa roadster italiana. Il vetro, infatti, sfrutta la tecnologia Pdlc (Polymer Dispersed Liquid Crystal, cristalli liquidi dispersi in polimeri) che, tramite un semplice tasto digitale, è in grado di cambiare istantaneamente la luminosità all’interno dell’abitacolo, così che gli occupanti possano ripararsi dalla luce o ammirare il cielo fuori senza dover per forza aprire il tetto rigido. Una soluzione tecnica veramente particolare ed esaltante per essere immersi da testa a piedi nel mondo MC20 Cielo.

Telaio e motore

Che sia coupé, Cielo o elettrica (se e quando arriverà il powertrain a zero emissioni), la MC20 si sviluppa su un telaio monoscocca in fibra di carbonio. Con la variazione dell’intreccio delle fibre e lo spessore degli strati, i tecnici sono così riusciti a lavorare su un unico progetto, che quindi si fa per tre e permette anche un concreto risparmio di peso dalla trasformazione da una versione all’altra. Sotto al cofano posteriore, in posizione centrale, è stato confermato il V6 3.0 litri Nettuno: niente elettrificazione o altri sistemi “green”, ma solo un doppio biturbo per valorizzare il carattere di questo propulsore che porta con sé tecnologie derivate dalla Formula 1 per ottimizzare le prestazioni. Il risultato è un a potenza massima di 630 Cv con una coppia di 730 Nm, valori che le permettono di raggiungere una potenza specifica di 210 Cv/litro e di sfondare il muro dei 300 km/h.

Come va/1

Nei suoi geni, la Cielo ha l’indole pistaiola e della ricerca delle prestazioni, esattamente come la coupé. Sulla roadster, però, Maserati ha voluto esaltare un’altra sequenza di Dna della MC20: il piacere di guida e l’indole da Gran Turismo. Appena saliti a bordo, infatti, si viene immersi in un mondo tutto da scoprire, così vicini a terra e altrettanto al cielo. Avviato il motore, il sound di scarico cupo del V6 si fa sentire con decisione e, senza essere arrogante o prepotente, in modalità GT è sempre presente come un terzo passeggero. In questa mappatura, le sospensioni sono più morbide, ma è veramente incredibile come questa supercar riesca a digerire con così tanta disinvoltura le asperità dell’asfalto che passano sotto alle ruote senza sbilanciare l’assetto della vettura o infastidire gli occupanti. Lo sterzo è sempre precisissimo e anche andando a passeggio con il vento che passa a pochi centimetri dalla testa, si è avvolti da un’onda di sensazioni e da un’armonia di emozioni penetrante.

Come va/2

L’erogazione è molto corposa, ma la ricca coppia non viene mai scaricata con rabbia… a meno che non la si istighi. In modalità Sport l’assetto si irrigidisce e il motore acquista ancora più voce: come in una finale di Champions League, il V6 allunga e urla a squarcia gola in stile ultras, mentre il turbo fischia a più non posso. Curva dopo curva, la MC20 Cielo rimane sempre composta e trasmette un grande senso di controllo che invoglia ad alzare il ritmo, a vedere fin dove ci si può spingere e a infilare una marcia dopo l’altra. In strada bisogna trattenersi per non esagerare, ma grazie ai controlli sempre pronti e ben settati a seconda della modalità inserita, ci si può concedere anche qualche virgolona nera sull’asfalto senza entrare nella soglia di rischio. Con il tetto chiuso, grazie alla trasparenza del vetro, si ritrovano le stesse sensazioni: dentro l’abitacolo il ruggito del motore rimbomba con ancora più grinta e il parabrezza rastremato, che permette di avere nel campo visivo anche ai due passaruota anteriori, fa sentire a bordo di una sportiva degli anni ’60, rafforzando la magia MC20 Cielo.

Maserati MC20 Cielo in conclusione

Maserati è tornata alla grande con la MC20 e la versione Cielo valorizza ancora di più questo progetto ad alte prestazioni. Una supercar azzeccatissima e lo dimostrano anche i primi ordini alla pari con la coupé, a differenza del mondo spider che in genere incide per il 35% delle vendite: nonostante i 65 kg di peso in più sulla bilancia, dal punto di vista dinamico si avvicina tantissimo alla versione chiusa, ma con le sue caratteristiche tecniche riesce a far vivere ancora più a fondo l’esperienza di guida e a rendere piacevole su strada una vettura che nasce per conquistare il cuore degli amanti della pista. Il prezzo è esclusivo, si parte da 260.000 euro ma, oltre ai tanti optional per esaltare lo spirito della MC20 Cielo, il programma Fuoriserie permette di personalizzare il modello con il supporto dei tecnici del Tridente. In più, Maserati ha dato vita anche alla Launch Edition PrimaSerie, disponibile in soli 100 esemplari (tutti esauriti) valorizzati da dettagli esclusivi e dalla tinta Acquamarina, una colorazione tri-strato che interagisce con la luce e valorizza le forme della MC20. Il listino dei colori di base, invece, è composto da tinte con nomi quali "Bianco audace", "Giallo genio", "Rosso vincente", "Blu infinito" e "Grigio mistero".

Pregi e difetti

Ecco cosa ci è piaciuto e cosa meno dell'ultima arrivata nella famiglia delle supercar del Tridente:

• Piace: design affilato nonostante i volumi più massicci; il vento tra i capelli esalta le emozioni a bordo di questa supercar; in modalità GT l’assetto è veramente confortevole, paragonabile a una sportiva da tutti i giorni.
• Non piace: la gestione digitale del tetto rigido è un po’ distraente in marcia.