Smart #3 Brabus, la prova in pista del Suv elettrico da 428 cavalli

C’era una volta la compatta sportiva. Un tipo di vettura in grado di coniugare dimensioni compatte, spazio per una piccola famiglia con relativi bagagli, un look all’occorrenza discreto e uno scatto sufficiente a mettere in imbarazzo sportive ben più costose e raffinate. Parlando di vetture con motori tradizionali, è evidente come questo tipo di automobile sia in una fase ascendente già da diversi anni: ne esistono ormai pochissime in commercio. Se l’attenzione si sposta invece sulle auto elettriche, stiamo assistendo all’inizio di una nuova era della hot hatch. La Smart #3, nella variante Brabus, è fra le ultime proposte in questa storia dell’auto ancora da scrivere. Ed ha l’ambizione di lasciare il segno. ? una vettura inedita, eppure può contare su un heritage che ha già oltre due decenni alle spalle.?

collaborazione storica

Risale infatti al 2001 la prima collaborazione ufficiale fra Smart e il tuner di Dusseldorf specializzato nella modifica di Mercedes. Questo sodalizio ha portato alla nascita di un piccolo cult nei quartieri più altolocati delle grandi città italiane: quello della Smart Fortwo Brabus, che ha coniugato la spensieratezza e la facilità della piccola citycar con l’esclusività di una vettura di lusso. Oggi questo trattamento viene applicato alla nuova generazione di Smart e, anche se completamente elettriche e ben lontane dalla due posti divenuta celebre in Italia, ne conservano i tratti distintivi.

la filosofia brabus

“Se devi chiedere quanto costa, non te lo puoi permettere”, questo è il motto dell’azienda fondata nel 1977 da Klaus Brackmann e Bodo Buschmann. I due tuner sono noti specialmente per aver trasformato vetture sobrie ed eleganti come Mercedes Classe S o Maybach in esuberanti hot rod con l’aggiunta di piccoli dettagli, ma in grado di fare la differenza.?Il trattamento riservato alla Smart #3 non poteva essere diverso. La Brabus accentua ulteriormente la vocazione sportiva del Suv-coupé allargandone i cerchi, ora da 20 pollici, aggiungendo una feritoia sul paraurti. Il resto del gioco lo fa la gamma dei colori, meno eleganti e più corsaioli, come l’arancio, o il rosso a contrasto con il nero. Nonostante gli interventi siano pochi la Brabus risulta, già a un primo sguardo, più piantata a terra rispetto alla variante a trazione posteriore.

dettagli esclusivi

Anche negli interni sono pochi i dettagli che la distinguono dalla Smart #3, ma sufficienti a far capire che si tratta di una versione molto più potente. Il più importante è il logo Brabus cucito in rosso sui sedili dalla forma sportiva, in parte rivestito in microfibra traforata che disegna, con effetto tridimensionale, una trama pixelata di colore rosso. Si ritrova lo stesso colore nelle cuciture su portiere e volante (la cui corona è parzialmente rivestita in microfibra) e nelle cinture di sicurezza.?

abitacolo tecnologico

Non ci sono altre sostanziali differenze con la Smart #3 che presenta, di per sé, un abitacolo moderno e tecnologico con forti richiami al mondo Mercedes (il design è curato dalla casa della Stella a tre punte). Due i display fisici a bordo: il primo è il quadro strumenti digitale da 9,2 pollici e l’altro è quello centrale da 12,8 pollici, che integra un sistema di infotainment rapido, moderno e aggiornabile over the air. Sulla Brabus è di serie anche un head up display da 10,25 pollici che fornisce le informazioni più utili durante la guida.

scatto da supercar

Una cura, quella di Brabus, che non riguarda esclusivamente l’estetica. Se la Smart #3 è dotata di un motore sincrono a magneti permanenti sull’asse posteriore da 272 cavalli, la Brabus ne monta anche uno sull’asse anteriore da 156 cavalli, per una potenza totale di 428 cavalli. Con la trazione integrale elettrica, secondo la casa, la Smart accelera da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, uno scatto degno di una supercar. La velocità massima è autolimitata a 180 km/h.

batteria e autonomia

I motori sono alimentati da una batteria Nmc (nichel-manganese-cobalto) dalla capienza di 66 Kwh che può essere caricata fino a 150 kW in corrente continua e fino a 22 kW in corrente alternata. Smart dichiara che, con questa motorizzazione, la?#3 può percorrere 415 km con una ricarica e, con la giusta colonnina, la Brabus può essere ricaricata dal 10 all’80% in meno di trenta minuti. Lo schema delle sospensioni è quello giusto per assicurare a questo Suv-coupé un comportamento dinamico di alto livello: all’anteriore troviamo un MacPherson, mentre le ruote posteriori sono gestite da uno schema mutilink.

come va in pista

Per saggiare le doti dinamiche della Smart #3 Brabus siamo stati impegnati in alcune sessioni in pista sul tracciato Aci di Lainate, dove abbiamo anche testato la Brabus in una prova di slalom fra coni. Fra i cordoli si apprezzano la stabilità nei cambi direzione repentini e la sincerità dello sterzo che contribuisce a infondere sicurezza nella guida. In staccata si apprezzano la potenza e la resistenza dei freni, di cui solo le pinze anteriori sono ventilate.?

come va in pista/2

Se sulla Smart #3 a trazione posteriore si nota un comportamento sovrasterzante, la Smart #3 Brabus è più neutra e composta. Tuttavia, nei tratti molto stretti, forzando eccessivamente l’angolo di curva e accelerando si tende a trovare il sottosterzo leggermente in anticipo rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, a causa dell’elevata coppia istantanea dei motori elettrici. ? nella guida pulita che si apprezza l’agilità della #3 a discapito del peso elevato, caratteristica tipica delle auto elettriche.

Piace e non piace

Piace: Il look distintivo della variante Brabus, lo scatto da supercar;

Non piace: solo due modalità di frenata rigenerativa.