Sono passati 30 anni dalla morte di uno dei pi¨´ grandi attori italiani, Ugo Tognazzi. Noi lo vogliamo ricordare cos¨¬, con alcuni dei mezzi a due e quattro ruote comparsi nei suoi film
¡°Buca, buca, buca con acqua¡¡±. Sono passati trent¡¯anni dalla morte di Ugo Tognazzi, indimenticabile in questa sequenza de Il federale in cui una Guzzi S del 1939 sidecar percorre chiassosamente una strada dissestata. ? del 1961 il film di Luciano Salce, in testa agli incassi di quell¡¯anno, che inaugura la stagione delle interpretazioni memorabili dell¡¯attore cremonese. Il fascista Tognazzi-Arcovazzi incaricato di scortare dall¡¯Abruzzo a Roma un filosofo oppositore del regime con il miraggio di una promozione a Federale, fa la cronaca in diretta della sua impresa motociclistica commentando i disagi del percorso, ma con una guida un po¡¯ ¡°sbruffona¡±, in velocit¨¤, senza tenere le mani sul manubrio, in piedi. Perfettamente allineato al suo personaggio, non dimenticando che Mussolini amava definirsi ¡°il primo motociclista d¡¯Italia¡±.
LA GUZZI S
¡ª ?La Guzzi S prodotta dal 1939 fu costruita sino al 1945. Robusta ed affidabile, venne utilizzata dal Regio Esercito durante la II guerra mondiale su tutti i fronti delle forze italiane. Spinta da un monocilindrico 4 tempi di circa 500 cc raffreddato ad aria, sviluppava quasi 14 Cv con una velocit¨¤ massima di 90 km/h. Aveva il cambio a quattro rapporti, ed era allestita in tre versioni: monoposto, biposto e sidecar, come quella del federale, con allestimento di Tittarelli. Ne vennero prodotte complessivamente quasi 6500 unit¨¤, di cui oltre 650 sidecar.
LA KUBELWAGEN AFFONDATA
¡ª ?Il tragitto dall¡¯Abruzzo a Roma ¨¨ costellato di imprevisti e sorprese: sempre da Il federale arriva una teutonica Kubelwagen - la versione militare del Maggiolino e il corrispettivo per l¡¯Asse della Jeep alleata - rubata dal protagonista Ugo Tognazzi-Primo Arcovazzi ai tedeschi, che ¨¨ passata alla storia per un goffo affondamento. Nel corso del viaggio con l¡¯attempato professore di filosofia Erminio Bonaf¨¨, interpretato dall¡¯attore francese Georges Wilson, Tognazzi magnifica l¡¯efficienza del mezzo teutonico asserendo che ¨¨ anfibio, e nel tentativo di guadare un fiumiciattolo abbassa l¡¯elica posteriore, mettendola in moto con piglio sicuro. Il mezzo entra in acqua e dopo due metri affonda lentamente.
KUBELWAGEN E SCHWIMMWAGEN
¡ª ?L¡¯auto usata per le riprese era una vera Kubelwagen, di quelle prodotte dal 1940 al 1944 in 55 mila unit¨¤, ma tutt¡¯altro che anfibia: nel film era stata infatti ¡°camuffata¡±, con l¡¯aggiunta dell¡¯elica posteriore e vari dettagli ispirati alla Schwimmwagen. Ma quest¡¯ ultima, prodotta nel 1944 in oltre 14.500 esemplari, a parte essere stagna ed avere grandi ruote artigliate, rispetto alla Kubelwagen era una vera 4¡Á4. La sua mobilit¨¤ acquatica era resa possibile da un¡¯elica, sistemata a poppa in posizione verticale in fase di riposo.
IN VOLVO CON EDWIGE FENECH
¡ª ?C¡¯¨¨ anche una Volvo nella carriera cinematografica di Ugo Tognazzi: una P1800 S station wagon del 1972, azzurro metallizzato. Degna di nota perch¨¦ nel 1976 si ¨¨ resa protagonista del film Cattivi pensieri, guidata dall¡¯Avvocato Mario Marani (Ugo Tognazzi) e da sua moglie Francesca (Edwige Fenech), in quello che ¨¨ ancora oggi un cult-movie degli Anni ¡¯70: un vero spaccato di vita borghese dell¡¯epoca con giallo annesso. L¡¯elegante coup¨¦ a tre volumi con grandi pinne posteriori era nata dalla matita di un carrozziere italiano, Pietro Frua di Torino. Il pianale era quello della ¡°120 Amazon¡± accorciato, con una meccanica a trazione posteriore, retrotreno ad assale rigido, quattro freni a disco, overdrive ed un propulsore con potenza di 96 Cv. Nel 1971 era arrivata la versione ¡°Shooting-brake¡±- quella che guida Ugo Tognazzi (Mario Marani nel film Cattivi pensieri) - sempre in collaborazione con la Frua e la Coggiola di Torino. I due carrozzieri avevano ideato un portellone posteriore in vetro che raccolse i consensi della stampa e dei clienti Volvo, mentre la meccanica adottava un nuovo motore ad iniezione elettronica al posto di quella meccanica, con una potenza di 126 Cv.
IL MAGGIOLONE CABRIO
¡ª ?In una intervista Ricky Tognazzi racconta di aver ereditato il vecchio maggiolone cabrio di suo padre Ugo: nero con gli interni bianchi, e un mangia cassette originale sistemato nel cassetto porta documenti . Ma dai racconti di amici e familiari, il grande mattatore non aveva una grande passione per le automobili, prediligendo invece il tennis e la cucina. Proverbiale la sua capacit¨¤ di stare ai fornelli. La moglie di Tognazzi era Franca Bettoja, sorella di un grande appassionato e collezionista Mercedes, Valerio Bettoja, per anni Presidente del Registro italiano Mercedes-Benz. Dovendo scegliere - sempre stando a quanto raccontato - Tognazzi prediligeva macchine anticonformiste e stravaganti, come una ridondante Buick americana o la Matra-Simca con tre posti anteriori, di cui scrive anche Paolo Villaggio in un suo celebre racconto, ¡°la leggenda del viaggio in autostrada¡±.
? RIPRODUZIONE RISERVATA