storia dell¡¯auto
Dacia, che storia. Dall¡¯autarchica Nova a Duster e Sandero
Dacia non ¨¨ il primo marchio in Europa che dopo essere stato acquistato da un grande gruppo straniero ha trovato la chiave giusta per crescere. I casi di Seat e Skoda - che sono diventati grandi dopo l¡¯arrivo di Volkswagen - sono emblematici. Ma il brand romeno ¨¨ una case history, nel senso che pochissimi avrebbero scommesso che in una ventina di anni sarebbe riuscita a vendere cos¨¬ tanto sul mercato europeo. Nei primi dieci mesi del 2020, la quota di Dacia ¨¨ del 3,9 per cento. Per fare dei raffronti ¨¨ superiore a quella di Hyundai e Kia, vicina a quella di Opel (imparagonabile per peso storico) e ampiamente davanti a Seat, che ha il 3 per cento. In Italia, la quota ¨¨ praticamente uguale e permette a Dacia di essere all¡¯ultimo posto della top ten tra le marche. Impensabile quando debutt¨° nel 2006, con il nome Dacia by Renault: il simbolo del fenomeno ¨¨ rappresentato dalla Duster. Nel nostro Paese, da gennaio a ottobre, ha registrato quasi 30 mila immatricolazioni: pochissime meno della compagna Sandero, nona nella classifica assoluta dei modelli. E nel 2019, Duster ¨¨ stato superato solo dalla Fiat 500X nelle vendite di crossover, con una differenza profonda: nel 2019, ne erano state immatricolate 39 mila unit¨¤ contro le 24 mila del 2018. Ed ¨¨ stata la straniera pi¨´ venduta in assoluto, superando di circa 2 mila esemplari l¡¯intramontabile Renault Clio.
L¡¯era CEASUSESCU
¡ª ?Vale la pena ricordare il punto di partenza. Dacia venne fondata nel 1966 in seguito a un vero e proprio concorso che il governo di Nicolae Ceasusescu istitu¨¬ per produrre una vettura su licenza straniera cos¨¬ da ¡°fornire al popolo romeno auto moderne e robuste per tutta la famiglia¡±. Tra Alfa Romeo, Peugeot, Austin e Renault prevalse quest¡¯ultima. Nello stesso anno venne fondata a Mioveni, vicino a Pite?ti, la Uzina de Autoturisme Mioveni (Fabbrica di automobili Mioveni), autorizzata a produrre auto sotto licenza della R¨¦gie, ma con marchio Dacia. Tutti i componenti arrivavano dalla Francia, solo l¡¯assemblaggio avviene in Romania. Il primo modello fu la Dacia 1100, derivata dalla Renault 8, berlina a motore e trazione posteriore. Il primo esemplare ovviamente viene donato al ¡®Conducator¡¯. La svolta avviene con le vetture successive dalla 1300 alla 1310, restyling della prima, presentato al salone di Bucarest nel 1979. La base ¨¨ la Renault 12, quattro porte a trazione anteriore. Grande e spaziosa, conquista gli appassionati dell¡¯Est europeo. Le varianti Station Wagon e Coup¨¦ completeranno l¡¯offerta: nel corso degli Anni 70 e 80 saranno prodotti complessivamente 2 milioni di esemplari.
ARRIVA RENAULT
¡ª ?Nel 1988 inizia il lento ma inesorabile declino della casa romena: non a caso, la cruenta rivoluzione avviene l¡¯anno seguente. Viene prodotto un modello non derivante dalla Renault ma ispirata: la citycar Lastun. Lunga meno di tre metri e dotata di un bicilindrico da 23 Cv, ¨¨ un disastro. Poi ¨¨ la volta della berlina Liberta ma soprattutto della Nova, prima vettura disegnata e progettata interamente da ingegneri romeni: una compatta a cinque porte (datata 1995), in sostanza il coraggioso canto del cigno per il brand originario. Nel 1999 il brand viene acquistato da Renault che l¡¯anno seguente lancia la SuperNova, un profondo restyling della vettura precedente, con materiali di maggiore qualit¨¤ e il motore della Clio seconda generazione.
ECCO LA LOGAN
¡ª ?La vera svolta avviene nel 2004, con la produzione della Logan, una tre volumi dichiaratamente low-cost: costa 5.000 euro in patria e 7.000 nel resto d¡¯Europa. Per la prima volta una Dacia si fa largo nel mercato. Anche in Italia, dove ad andare forte ¨¨ soprattutto la versione station wagon, battezzata Mcv, presentata al salone di Parigi del 2006. Uscir¨¤ anche un pick-up. Spaziosissima, spartana, alta da terra quanto basta per affrontare senza patema anche le strade dissestate dell¡¯Est, la Logan ancora adesso ha un design estremamente semplice, ma proprio per questo di grande visibilit¨¤, la Dacia diventa in Francia addirittura un fenomeno di costume, acquistata da un¡¯insospettabile clientela-bene, che non ha nulla da dimostrare e sceglie con snobismo un¡¯auto estranea alla bagarre della tendenza.
RECORD DI VENDITE
¡ª ?Alla fine di questo decennio, Dacia pianta una doppietta di successo: nel 2009 la Sandero - berlina da segmento B ricavata sul pianale del Logan - e nel 2010 la Duster che segna il debutto tra le crossover e che verr¨¤ prodotta anche in special edition, finendo persino per gareggiare nei rally o alla ¡®Dakar¡¯ . E anche pensando allo sviluppo dei nuovi modelli che l¡¯anno seguente il gruppo Renault apre una seconda fabbrica a Somaca, in Marocco: il pi¨´ grande sito produttivo automobilistico a sud del Mediterraneo e primo del gruppo francese, progettato per avere la massima ecosostenibilit¨¤. E l¡¯anno dopo bissa con un sito nella vicina Tangeri. Infine si sono aggiunte alla gamma, la Lodgy, monovolume familiare a 5 e 7 posti, la multispazio Dokker e la ¡®furgonetta¡¯ Dokker Van. I numeri confermano la bont¨¤ della strategia generale: 1,8 milioni di unit¨¤ per Logan, 2,1 milioni per Sandero (compresa la Stepway), 1,6 milioni per la Duster. In totale, negli ultimi 15 anni, Dacia ha venduto in Europa 6,4 milioni di veicoli, creando una leadership per ora inattaccabile nella fascia low-cost.
SMART BUYING
¡ª ?Nel 2021 arriver¨¤ in rinforzo la prima elettrica ¡®economica¡¯, anticipata dal concept Dacia Spring, Suv ¡®urbano¡¯ a cinque porte e un¡¯autonomia dichiarata di quasi 200 km. Oggi Dacia vende in 44 Paesi compresi molti del Sudamerica, Golfo Persico, Medio Oriente e Maghreb. La sua originaria filosofia ¡®low-cost¡¯ ha lasciato il posto a un approccio ¡®smart buying¡¯, mantenendo per¨° il carattere di brand autentico e concreto. Buona qualit¨¤, prezzo competitivo, design originale e grande abitabilit¨¤ sono perfettamente mixati come appunto nel caso della Duster, giunta alla seconda generazione che ha segnato il debutto della trazione integrale in alternativa a quella anteriore. Una vettura sempre pi¨´ versatile, ben equipaggiata e davvero spaziosa. Con un listino che parte da 12.600 euro (per una Suv¡) e ben 34 versioni tra benzina, diesel e Gpl: per la cronaca, la Duster Gpl ¨¨ l¡¯auto pi¨´ amata dagli italiani con questa alimentazione. Se poi vogliamo trovare un feeling naturale di Dacia con il nostro Paese ¨¨ facile: il brand prende il nome dall'omonima provincia dell'Impero Romano, che occupava pi¨´ o meno la superficie dell¡¯attuale Romania.
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