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Stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2035: l'Europa ora rallenta
La lunga notte dell'auto si ¨¨ conclusa con un comunicato ufficiale, distribuito alla stampa alle ore 2,50 di un 29 giugno che rester¨¤ a suo modo storico. Il Consiglio dei ministri dell'Ambiente dei Paesi Ue ha raggiunto l'accordo sul piano Fit for 55?per il clima, un complesso di otto diverse iniziative che mirano a ridurre entro il 2030 le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990, per poi a raggiungere la neutralit¨¤ carbonica entro il 2050. L'intesa che riguarda pi¨´ direttamente i trasporti comporta la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le auto e del 50% per i veicoli commerciali medi e leggeri entro il 2030, con lo stop definitivo alla vendita di nuove vetture e furgoni a benzina e diesel entro il 2035. Oltre i proclami, il programma votato per¨° disegna margini di trattativa molto pi¨´ aperti che in passato, come lo stesso comunicato ufficiale lascia trasparire in modo cauto, ma altrettanto evidente. Nella sostanza, la scelta netta verso la motorizzazione elettrica cade, su pressione di molti Paesi membri, e lo stesso percorso obbligato previsto dal piano Fit for 55 passer¨¤ per una fase di revisione futura sulle condizioni eventuali di realizzabilit¨¤. Su richiesta di paesi tra cui Germania e Italia, ¨¨ stato convenuto di considerare un futuro via libera per l'uso di tecnologie alternative come carburanti sintetici o ibridi plug-in se capaci di raggiungere la completa eliminazione delle emissioni di gas serra. Soprattutto, nel 2026 la Commissione valuter¨¤ i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessit¨¤ di riesaminare tali obiettivi, anche rispetto alla loro sostenibilit¨¤ sociale, al costo per gli automobilisti e per il mondo delle imprese. Rispetto a quanto previsto alla presentazione del piano, si tratta di una vera virata di 180 gradi, potenzialmente capace di cambiare del tutto lo scenario che apre a finali diversi da quello disegnato lo scorso 8 giugno quando il Parlamento europeo ha votato il pacchetto proposto dalla Commissione Ue. In teoria si tratta di una exit strategy dalla accelerazione imposta verso la motorizzazione elettrica, secondo alcuni. I ministri europei dell'Ambiente riuniti a Lussemburgo hanno anche approvato una proroga di cinque anni dell'esenzione dagli obblighi di Co2 concessa ai produttori cosiddetti 'di nicchia', ovvero quelli che producono meno di 10.000 veicoli all'anno, fino alla fine del 2035. La clausola, talvolta chiamata 'emendamento Motor Valley', andr¨¤ a beneficio in particolare dei marchi del lusso.
Posizioni calde
¡ª ?Il piano Fit for 55, presentato il 14 luglio 2021 dalla Commissione europea e, come detto, votato per la prima volta l'8 giugno scorso dal Parlamento, passava al vaglio del Consiglio per avviarsi ora ad una negoziazione non facile con i membri del Parlamento europeo. Prima della maratona negoziale di ieri, del resto, la stessa impostazione del programma ¨¨ stata oggetto di dichiarazioni molto nette e non del tutto favorevoli. Il governo italiano, per altro ricordando il principio della neutralit¨¤ tecnologica che la stessa Unione Europea altrove sancisce con forza, ha sempre segnalato la necessit¨¤ di non utilizzare solo la motorizzazione elettrica come mezzo per il raggiungimento dell'obbiettivo a zero emissioni. L'Italia ¨¨ stata affiancata in questa richiesta nelle ultime settimane anche da Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia, accumunate queste ultime dalla proposta di una proroga al 2040 per lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel. Ancora pi¨´ complessa la posizione della Germania, nel cui esecutivo convivono orientamenti semplicemente opposti. Alla responsabile per l'Ambiente, Steffi Lemke, allineata fin dall'inizio con il piano Fit for 55, ha risposto con durezza nelle ultime ore il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, chiedendo che i motori con combustibili privi di CO2 siano ammessi come tecnologia in tutti i veicoli dopo il 2035, aprendo cio¨¨ di fatto una profonda crepa nella visione monolitica e pro elettrica portata avanti dalla Commissione con il piano Fit for 55. Nel governo tedesco, come in quello italiano del resto, si parla apertamente di carburanti sintetici, climaticamente neutri, come via di uscita potenziale al vincolo dello stop ai motori a combustione dal 2035. La guerra in Ucraina ha poi messo sotto i riflettori l'evidenza di una auto elettrica che non si muove affatto in un ecosistema dove l'energia ¨¨ prodotta da fonti rinnovabili, realizzando realmente l'obiettivo delle zero emissioni. Nel mese di maggio 2022, In Italia la richiesta di energia elettrica ¨¨ stata soddisfatta per il 46% della produzione da fonti energetiche non rinnovabili, per il 37% da fonti energetiche rinnovabili e la restante quota dal saldo estero. Nei cinque mesi dell'anno, la richiesta di energia elettrica ¨¨ stata soddisfatta al 55% dalla produzione da fonti energetiche non rinnovabili, per il 32% da fonti energetiche rinnovabili e la restante quota dal saldo estero, di cui ricordiamo non possiamo certificare la fonte di produzione. L'Italia, nel panorama europeo, risulta perfino tra le migliori come apporto di fonti energetiche rinnovabili.
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