La decisione della Commissione Europea obbliga anche l'Italia a una nuova normativa, entro due anni, basata sulle emissioni
Una notizia importante per i guidatori italiani che (giustamente) si lamentano per il costo delle tariffe autostradali e si troveranno un parametro in pi¨´ nel calcolo: vantaggioso o svantaggioso a seconda della vettura di propriet¨¤. Entro il 2022 il pedaggio potrebbe costare di pi¨´, a seconda del livello di inquinamento del veicolo. Lo ha deciso la Commissione Europea, approvando una norma che era stata presentata gi¨¤ due anni fa. Gli Stati membri, ciascuno per proprio conto, decideranno quali dovranno essere i parametri con cui applicare la sovrattassa, in base alla quantit¨¤ delle emissioni di CO2 delle auto ma tenendo conto per¨° della regola generale stabilita dalla Ue. Questo meccanismo di variazione del prezzo era originariamente destinato ai mezzi pesanti - come evoluzione del sistema Eurovignette, che definisce un quadro per i pedaggi ed eventuali 'bollini' per il traffico dei mezzi pesanti - ma ora potr¨¤ essere esteso ai veicoli commerciali ed anche alle automobili se gli Stati lo desiderano.
SCONTI
¡ª ?Il testo approvato dalla Ue vuole essere soprattutto un elemento normativo da cui partire per consentire ad ogni Stato di legiferare per il proprio contesto particolare. Fissa anche dei limiti, per evitare la concorrenza sleale tra gli Stati. Ad esempio, per un abbonamento con bollino autostradale annuale per un veicolo con massimo 3 assi (quindi auto comprese) non potr¨¤ costare pi¨´ di 1.899 euro all'anno se rientra nella classe pi¨´ inquinante, contro 855 euro se ¨¨ pi¨´ virtuoso dal punto di vista delle emissioni. Il testo approvato autorizza (ma non obbliga) anche una riduzione del pedaggio per i veicoli meno inquinanti con uno sconto fino al 75%, o anche di pi¨´, per i veicoli 100% elettrici, che avranno diritto a un ''trattamento preferenziale''. Unica imposizione da parte della Ue sono i tempi: ciascuno Stato ha al massimo due anni far entrare in vigore la norma nel proprio ordinamento. Di sicuro, un problema per l¡¯Italia dove il parco circolante ¨¨ ancora tra i pi¨´ vecchi d'Europa, con una anzianit¨¤ media di circa 12 anni e circa 7 milioni di vetture con oltre 20 anni di vita.
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