Bloomberg fa i conti in tasca ad un settore che dal 2009 attrae entusiasmo e finanziamenti, ma non pare in grado di mantenere le promesse sull'automazione complete di livello 4 e 5: le aziende perdono valore o chiudono
Un numero enorme che racconta una situazione paradossale. Sarebbero stati spesi dal 2009 fino ad oggi oltre 75 miliardi di dollari nello sviluppo di sistemi di guida autonoma. Questa la cifra a cui ¨¨ arrivata l'agenzia Bloomberg, sommando esclusivamente gli investimenti su tecnologie e soluzioni che non hanno ancora trovato una applicazione concreta. Nei 75 miliardi, quindi, non rientrerebbe alcuna tra le somme spese finora per dotare le vetture in vendita di sistemi di guida assistita fino al livello 3. Sul banco degli imputati vanno invece le automazioni complete di livello 4 e 5, cio¨¨ rispettivamente con la presenza a bordo o meno di volante e pedali per un eventuale intervento umano. La conclusione di Bloomberg ¨¨ chiara: a questa cifra colossale non hanno fatto riscontro finora guadagni e introiti neanche lontanamente paragonabili. La chiusura della Argo Ai su cui avevano investito Volkswagen e Ford parla da sola
titolo in rosso
¡ª ?La guida totalmente autonoma ha fatto negli ultimi anni da collettore per le scommesse finanziarie che piacciono alla politica e all'industria e che hanno rilanciato l'auto con un appeal tecnologico capace di competere con un universo di app e smartphone. Ha soprattutto fatto promesse che, almeno nei tempi, non sta riuscendo a mantenere, come ha sottolineato con tutta evidenza Jim Farley, amministratore delegato di Ford: "Nel 2017, quando Ford ha investito in Argo Ai, l¡¯azienda prevedeva di essere in grado di portare la tecnologia Adas di livello 4 sul mercato e in larga scala entro il 2021, ma le cose sono cambiate". Le azioni di aziende come Aurora Innovation, TuSimple e Embark Technology hanno perso negli ultimi 12 mesi l'80% del valore. Caso emblematico, Mobileye posseduta da Intel, che ha visto crollare la sua valutazione da 50 a 16 miliardi di dollari in meno di 10 mesi. Oltre che per i produttori di componentistica e software, il momento di riflessione interessa anche coloro che hanno gi¨¤ avviato servizi sperimentali di trasporto in modalit¨¤ autonoma aperti al pubblico. Cruise, di propriet¨¤ di General Motors, lo scorso anno ha toccato una valutazione di 30 miliardi, anche in questo caso per¨° scesa drasticamente a 19 miliardi nel volgere di una stagione. Mancano i profitti, l'economia reale impone degli utili, premessa necessaria alla richiesta sul mercato di ulteriori fondi o capitali.
80 minuti
¡ª ?In un settore cos¨¬ complesso la risposta sta ancora una volta in una cifra semplice, ottanta. Sono ottanta i minuti al giorno di media rilevata che si passano a bordo di una vettura, almeno secondo il ben noto rapporto firmato Strategy Analytics nel 2016 che ha letteralmente inventato il termine Passenger Economy, cio¨¨ il mondo di nuovi consumi digitali alla portata di ex guidatori diventati passeggeri di veicoli a guida autonoma. Un giro di affari allora previsto per 800 miliardi di dollari entro il 2035, fatto di contenuti digitali visualizzati via streaming, app e servizi utili per gestire affari e hobby in mobilit¨¤. Il presupposto era naturalmente l'avvio rapido di una circolazione diffusa di mezzi con queste caratteristiche, eventualit¨¤ che nel frattempo non si ¨¨ verificata. C'¨¨ stata certamente ambizione per l'agenzia governativa statunitense?National Highway Traffic Safety Administration?che nel 2020 ha pubblicato un documento a tratti surreale intitolato?Ensuring American Leadership in Automated Vehicle Technologies?(assicurare il primato americano nelle tecnologie sui veicoli automatizzati). A met¨¤ ottobre 2022 la stessa agenzia ha negato a Tesla le autorizzazioni necessarie per installare sulle proprie vetture destinate alla vendita un elementare sistema?Full Self-Driving, capace cio¨¨ di effettuare il parcheggio e il cambio di corsia in maniera autonoma. La nascita di una intelligenza artificiale, del resto, ¨¨ ancora ben oltre gli slogan. Insegnare ad un computer a guidare va poi oltre la brutale operazione di aggiungere alla memoria del calcolatore una infinita serie di risposte programmate a situazioni tipizzate. Serve una forma di apprendimento pi¨´ evoluta che trasformi le esperienze disponibili in comportamenti nuovi adatti a casi imprevisti. Serve quello che in termini informatici si chiama gestione dell'errore e dell'eccezione. La forzatura sui tempi ¨¨ tale che i test sono stati avviati senza neppure aspettare che maturasse a livello mondiale la reale diffusione della tecnologia 5G, con connessioni mobili che permettono alla vettura di interrogare mappe, dati e soluzioni gi¨¤ adottate ricevendo risposte a latenza nulla. In tempo reale. Secondo analisi aggiornate, il settore oggi vale 27 miliardi di dollari e non mancano gli sforzi. Waymo, la divisione di Google che presidia il settore, si doter¨¤ di alcune migliaia di Suv elettrici Jaguar I-Pace da destinare al servizio al pubblico. Le flotte di robotaxi per gli spostamenti urbani a corto raggio e a guida autonoma sono l'unica voce ancora accesa. Al costo, finora, di 75 miliardi di dollari.
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