Tecnica
Auto diesel: FAP o DPF, funzionamento e manutenzione del filtro anti particolato
Il filtro antiparticolato ¨¨ un dispositivo adottato su tutte le vetture diesel Euro 4 e in poi, ma visti i limiti sempre pi¨´ stringenti in tema di particolato introdotti per le vetture Euro 5 ¨¨ diventato obbligatorio. Grazie a questo sistema ¨¨ infatti possibile ottenere una notevole riduzione di tutte le particelle di PM10 diminuendo di conseguenza le emissioni inquinanti nell¡¯atmosfera. Il suo funzionamento ¨¨ possibile grazie alla presenza di un filtrante in carburo di silicio dotato di canali oltre che di celle alveolari che hanno il compito prioritario di saper trattenere il particolato.
COME ? FATTO
¡ª ?Il filtro antiparticolato sia di tipo FAP che DPF ¨¨ simile a un catalizzatore: un monolite ceramico costituito da piccoli canalini attraversati dai gas di scarico. Qui, per¨°, diversamente dai catalizzatori i condotti sono chiusi a un¡¯estremit¨¤, cos¨¬ mentre i gas possono passare attraverso la porosit¨¤ delle pareti, il particolato viene trattenuto all¡¯interno, ripulendo lo scarico dalle polveri. Quando, a intervalli diversi secondo l¡¯auto e l¡¯utilizzo che se ne fa, ma quasi sempre in media attorno a 500 km, l¡¯accumulo delle particelle nel filtro raggiunge un livello prestabilito, s¡¯innesca un processo di pulizia automatica detto rigenerazione. I filtri antiparticolato sono dunque delle vere e proprie trappole di tipo meccanico dove le polveri vengono fermate, per tale ragione, i filtri necessitano di pulizia periodica. Come anticipato, tale processo avviene in media ogni 800/1000 km anche se non sono esclusi intervalli inferiori a 400 km per degli utilizzi particolarmente gravosi del veicolo.
FAP O DPF? Cosa cambia
¡ª ?La principale differenza tra FAP, il primo che ha debuttato sul mercato e utilizzato per lo pi¨´ dai modelli di vetture Citroen e Peugeot e successivamente su alcune vetture Fiat (come l¡¯Ulysse) e Lancia la Phedra, e l¡¯alternativa rappresentata dal DPF sta nell¡¯utilizzo o no di un additivo che ha il compito specifico di abbassare la temperatura di rigenerazione a circa 450¡ã C. Una diversa strategia che ha come conseguenza una diversificazione del filtro stesso. Mentre, infatti, il FAP, ¨¨ un sistema di tipo meccanico che riesce a bruciare il particolato grazie all¡¯additivo, nel caso del DPF si ha, in alternativa, una leggera ricopertura della struttura con metalli nobili, che ha il compito di aiutare l¡¯innalzamento delle temperature e di favorire di conseguenza anche il processo di rigenerazione.
COME FUNZIONA LA RIGENERAZIONE
¡ª ?In pratica, si tratta della combustione delle polveri stesse, che vengono trasformate in anidride carbonica e ossido di carbonio: per questo il filtro va portato a oltre 600¡ã C. Per farlo, inizialmente si ritarda l¡¯iniezione del gasolio, in modo da innalzare la temperatura dei gas di scarico, che a loro volta scaldano ulteriormente il catalizzatore ossidante. Per accelerare l¡¯operazione, vengono inseriti utilizzatori elettrici di alto assorbimento quali il lunotto termico, in modo da aumentare il lavoro dell¡¯alternatore e quindi del motore. Quando la temperatura del catalizzatore ¨¨ sufficiente a innescare la combustione del gasolio ¨¨ attivata la post iniezione in fase di scarico. Il combustibile cos¨¬ arriva al depuratore e brucia, scaldando ulteriormente il filtro antiparticolato fino a raggiungere la temperatura a cui s¡¯attiva la combustione delle polveri, che viene mantenuta per il tempo necessario a completare l¡¯operazione.
QUANTO TEMPO NECESSITA
¡ª ?Questo processo, che dovrebbe essere inavvertibile, in certe condizioni d¡¯impiego pu¨° incontrare delle difficolt¨¤ a compiersi. I percorsi molto brevi, infatti, non durano abbastanza a lungo per far completare l¡¯operazione, che secondo il modello e la tipologia d¡¯uso pu¨° richiedere anche pi¨´ di 20 minuti. Se si utilizza la vettura in autostrada, non ci saranno problemi: visto che la temperatura dei gas di scarico ¨¨ alta, basta poco per portare il filtro antiparticolato alla temperatura di rigenerazione. Al contrario, nella marcia in citt¨¤ il motore lavora spesso al minimo tanto che nel corso della rigenerazione lo Start&stop viene disattivato e quindi tutto l¡¯impianto di depurazione dei gas di scarico ¨¨ pi¨´ freddo: attorno all¡¯incirca i 150¡ã C.
attenzione alla spia dedicata
¡ª ?? necessario pi¨´ tempo per far raggiungere al filtro antiparticolato la temperatura a cui le polveri vengono bruciate. Se si continua a utilizzare la vettura su percorsi molto lenti e brevi, la rigenerazione si attiva ogni volta senza compiersi, e dopo un certo numero di fallimenti si accende una spia che segnala la necessit¨¤ di proseguire la marcia fino al totale completamento dell¡¯operazione. Soltanto allora la spia si spegne e ci si pu¨° fermare. Se s¡¯ignora questa avvertenza, si deve portare la vettura in officina dove viene attivata la rigenerazione cosiddetta forzata, una procedura che si comanda mediante il tester diagnostico.
LA MANUTENZIONE
¡ª ?Tenere in perfetta efficienza il filtro antiparticolato ¨¨ utile per evitare noie meccaniche e non affrontare spese pi¨´ importati sia per la pulizia che per la sostituzione. I costi, in ogni caso, non sono fissi e possono variano in base a fattori come la diversa tipologia dei due sistemi di filtro antiparticolato e la necessit¨¤ di ricaricare il serbatoio dell¡¯additivo o di sostituirlo. In media un kit del tipo ¡°fai da te¡± per la pulizia pu¨° arrivare a costare all¡¯incirca 500 euro mentre nel caso di una vera e propria sostituzione si possono spendere anche 5.000 euro per alcuni dei dispositivi sul mercato che risultano decisamente molto costosi.
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