Anfia, Unrae e Federauto in rappresentanza di case costruttrici e concessionari chiedono di sostenere la svolta green gi¨¤ scattata in Italia: a febbraio le auto ibride vendute hanno superato quelle diesel
Finalmente un piano strategico che permetta il rilancio del settore automobilistico con nuovi strumenti di politica industriale, incentivi strutturali per il rinnovo del parco, diffusione delle infrastrutture di ricarica e una riforma fiscale. Queste le richieste avanzate dagli stati generali del settore in una conferenza stampa congiunta che ha visto la partecipazione dei presidenti delle tre Associazioni pi¨´ direttamente coinvolte, ovvero Paolo Scudieri di Anfia, Michele Crisci dell¡¯Unrae e Adolfo De Stefani Cosentino di Federauto, rispettivamente in rappresentanza delle case costruttrici italiane, di quelle estere che operano in Italia e della rete di vendita. Ampiamente condivisa la considerazione che il 2020 sia stato il ¡°cigno nero¡± dell'auto, con la perdita del 27,9% nelle vendite, ma sarebbe un errore non guardare al panorama italiano gi¨¤ cambiato. La transizione ecologica in Italia ¨¨ in corso, sottolineano gli intervenuti, con il risultato simbolo del febbraio 2021, quando per la prima volta nella storia le vetture ibride hanno superato quelle diesel nelle vendite.
? svolta green
¡ª ?Nel 2020 e con il sostegno degli incentivi, sono state rottamate 125.000 vetture inquinanti che hanno contribuito ad un risparmio di oltre 61.000 tonnellate di CO2 l'anno. Nonostante l¡¯avvio della transizione verso la sostenibilit¨¤, l¡¯Italia ha ancora il parco circolante autovetture tra i pi¨´ vecchi d¡¯Europa, con un¡¯et¨¤ media di 11,5 anni contro gli 8 anni nel Regno Unito e i 9 anni in Germania e Francia. All¡¯attuale ritmo di sostituzione, per rinnovare l¡¯intero parco italiano ci vorrebbero 27 anni.
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Una spinta in pi¨´
¡ª ?Ancora pi¨´ elevata l¡¯et¨¤ media dei veicoli industriali (13,6 anni), dei veicoli commerciali (12,5 anni) e degli autobus (12 anni). Gli incentivi per le autovetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km sono poi pericolosamente in via di esaurimento. "Il governo ¨¨ cambiato da poco, ma quello che l'auto rappresenta per il Paese rende necessaria una interlocuzione costante. Sarebbe curioso non ascoltare un comparto che pesa il 20% del Pil", ha sottolineato Michele Crisci, presidente dell'Unrae, secondo il quale "si potrebbe prevedere un piano di detrazioni fiscali per privati e aziende che vogliono investire nelle infrastrutture di ricarica, come avviene nell'edilizia con il bonus per riqualificare le facciate degli edifici".
Fare sistema
¡ª ?Nel mosaico della mobilit¨¤ che cambia, gli incentivi sono infatti solo uno dei tasselli pi¨´ importanti. "Il futuro ¨¨ ambizioso e impegnativo", ha affermato il presidente dell'Anfia, Paolo Scudieri. ¡°La mobility revolution implica, una transizione produttiva che richiede notevoli investimenti in nuove tecnologie: non solo nell'elettrico, ma anche nella connettivit¨¤, nella guida autonoma, nelle infrastrutture per l¡¯idrogeno, senza dimenticare le tecnologie vehicle-to-grid e le smart road. Queste proposte devono concorrere alla creazione di un piano che comprenda l¡¯istituzione di una task force pubblico-privata, in cui ministeri e associazioni competenti possano mettere a frutto una proficua sinergia¡±. Una condivisione di obiettivi che deve coinvolgere le istituzioni anche sul fronte fiscale. Per il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino "serve un deciso cambio di passo, con un intervento sulla percentuale di detraibilit¨¤ dell¡¯IVA per gli acquisti effettuati da aziende e professionisti sulla soglia di massima deducibilit¨¤ dei costi, anche in ottica green, che non ¨¨ pi¨´ rinviabile".
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