Il rapporto del la struttura del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilit¨¤ Sostenibili dedicata alla transizione ecologica dei trasporti definisce la strategia per ridurre le emissioni climalteranti: elettrificazione per auto, furgoni e camion, ricorso ai biocarburanti e all¡¯idrogeno per navi e aerei
L¡¯impegno ¨¨ noto: ridurre le emissioni gas climalteranti, in particolar modo della Co2, per diminuire l¡¯impatto delle attivit¨¤ umane sul pianeta. Un impegno dal quale non pu¨° certo esimersi il settore della mobilit¨¤. Non parole vaghe ma una roadmap tracciata dall'ampio (e ambizioso) piano europeo Fit for 55 che arriver¨¤ al Parlamento europeo e a quelli dei Paesi membri della Ue, ai quali spetta delineare le strategie di implementazione con misure concrete. Vale la pena ricordare che il piano riguarda molti settori, nel caso della mobilit¨¤ si spazia dall'industria ai trasporti privati, pubblici e pesanti con misure piuttosto gravose. Tra le quali, quella di una riduzione delle emissioni di CO2 del 55% a partire dal 2030, seguita dal taglio definitivo del 100% a partire dal 2035. I ventisette Paesi dell¡¯Unione sono impegnati nell¡¯elaborazione delle rispettive strategie nazionali, una prima indicazione su quella italiana arriva dal rapporto "La decarbonizzazione dei trasporti" elaborato dalla Struttura Transizione Ecologica della Mobilit¨¤ e delle Infrastrutture (Stemi) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilit¨¤ Sostenibili (Mise).
ELETTRIFICAZIONE: VIA OBBLIGATA PER AUTO E FURGONI
¡ª ?Partiamo dai numeri contenuti nel rapporto: in Italia il settore trasporti su strada ¨¨ responsabile del 25,2% delle emissioni di gas a effetto serra e del 30,7% di quelle di CO2, volumi ai quali vanno sommati quelli generati dall¡¯aviazione e dal comparto marittimo, in entrambi i casi a carattere internazionale. Rimanendo nell¡¯ambito della mobilit¨¤ nel suo complesso, passeggeri e merci, quella su strada ¡°pesa¡± il 92,6% delle emissioni nazionali. Lo studio indica quindi in maniera molto netta la soluzione: solo i veicoli elettrici a batteria permettono gli obiettivi 2030. Un programma di sostituzione dei mezzi a combustione interna permetterebbe di tagliare del 50% le emissioni del trasporto leggero (vetture e furgoni). Una strategia che andrebbe rafforzata aumentando la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, ma che nel particolare contesto internazionale ha bisogno di linee di condotta da ripensare profondamente.
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MEZZI ELETTRICI ANCHE PER BUS E CAMION
¡ª ?Il rapporto elaborato dalla Stemi propone l¡¯adozione di veicoli a batteria anche nel trasporto pubblico, la migliore secondo gli estensori in termini infrastrutturali e di riduzione delle emissioni. Il problema si pone in ambito extraurbano, dove la limitata autonomia degli Ev pu¨° rappresentare un problema ovviabile con l¡¯adozione di mezzi ad idrogeno, funzionale soprattutto in quei distretti dove la produzione ¨¨ funzionale alla decarbonizzazione anche di altri settori industriali. Pi¨´ articolata la proposta in merito ai camion, per i quali lo studio identifica tre alternative: mezzi a batteria che, per¨°, hanno bisogno di infrastrutture di ricarica ad altissima potenza (1 MW) o di un meccanismo di cambio delle batterie; camion elettrici alimentati da una linea aerea installata sulle autostrade (come i filobus urbani) e, in alcuni casi, l¡¯idrogeno verde. Secondo le proiezioni del rapporto il risparmio di emissioni pu¨° arrivare al 70%.
BIOCARBURANTI ED IDROGENO PER TRENI, NAVI E AEREI
¡ª ?L¡¯adozione di motori elettrici non ¨¨ una strada sempre percorribile, in parte per ragioni legate alle autonomie in parte per le infrastrutture dui ricarica. Nel caso dei treni, laddove l'elettrificazione non sia possibile, il rapporto considera la sostituzione degli attuali treni con mezzi a batteria, ibridi o, in alcuni contesti, a idrogeno verde. Navi pi¨´ efficienti alimentate da carburanti decarbonizzati come metanolo e idrocarburi sintetici, biocombustibili, idrogeno e ammoniaca, interessanti sulle tratte lunghe ma ancora in fase sperimentale. Qui gli investimenti in ricerca e sviluppo appaiono fondamentali. Un¡¯esigenza molto sentita anche nel settore aereo, per il quale lo studio prevede piccoli aerei a propulsione elettrica per le tratte brevi, e biocombustibili sostenibili e idrocarburi sintetici (in fase di sviluppo) per quelle lunghe.
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