ICONE
Autogrill simbolo, il Villoresi Ovest riparte nel segno della sostenibilit¨¤
In un anno assolutamente dimenticabile, fa piacere vedere che unĄŻoperazione partita in febbraio sia arrivata a compimento. Ed ¨¨ stata una bella impresa: ricostruire in maniera fedele lĄŻAutogrill Villoresi Ovest, unĄŻicona dellĄŻarchitettura italiana, sulla A8 ossia la Milano-Laghi. Basti dire che nel 1960 - a due anni dallĄŻapertura - il magazine Life gli dedic¨° un servizio nel numero del 26 settembre con titolo Italian luxury for export and those at home, too esaltandone il concetto e la realizzazione. Quando si ¨¨ saputo che Autogrill aveva deciso di mettere mano allĄŻoriginalissima struttura di Angelo Bianchetti, molti si sono chiesti - legittimamente - cosa sarebbe successo. Ora la riapertura che ha fugato i dubbi: ¨¨ rimasta lĄŻalta cupola a tripode in stile retr¨° futurista con il marchio a 51 metri di altezza dalla strada, mentre lĄŻedificio sottostante - lĄŻastronave vetrata- ¨¨ stato ricostruito da Reale Restauri di Torino nel pieno rispetto del design originale. Con una rivisitazione estetica e il logico utilizzo di materiali in linea con i pi¨´ moderni standard edilizi. Per lĄŻoccasione, Autogrill ha lanciato il nuovo concept 1958, omaggio alla data di apertura del ristorante e pensato come un unicum nellĄŻambito dei brand del gruppo. Un locale in grado di raccogliere il meglio dellĄŻesperienza di ristorazione attualmente presente sulla rete in termini di qualit¨¤ del servizio (sono coinvolti chef di rilievo) e variet¨¤ dellĄŻofferta.
STILE UNICO
ĄŞ ?Ą°LĄŻarchitettura a tronco di cono, demolita e ricostruita, ¨¨ stata preservata nella forma ma usando montanti e traverse di nuova concezione, per ospitare vetri filtranti per i raggi UV e non pi¨´ divisi in tre parti. Cos¨Ź abbiamo recuperato lĄŻestetica pulita delle originiĄą ha raccontato al Corriere della Sera, Stefano Carmi che ¨¨ il direttore design e architettura di Autogrill. Il progetto ¨¨ stato curato dallo studio di architettura Andrea Langhi Design che ha puntato su materiali tipici del design italiano, come il legno di noce, il marmo e lĄŻottone. Lo stile ¨¨ classico (cĄŻ¨¨ ancora il lampadario a bracci in vetro diamantato) abbinato a materiali e impianti innovativi, rispettosi dellĄŻambiente. Al di l¨¤ dellĄŻutilizzo di ogni sistema per limitare i consumi di energia, ci sono speciali rivestimenti antibatterici e materiali strutturali, ottenuti dagli scarti del caff¨¨. Che per la cronaca ¨¨ una delle tre cose pi¨´ vendute negli Autogrill italiani insieme alle sigarette e al panino con il prosciutto crudo.
UNA COPPIA PERFETTA
ĄŞ ?Il Villoresi Ovest ¨¨ il simbolo della cosiddetta architettura dellĄŻAutogrill, un ambito della progettazione in cui negli anni della ricostruzione e del boom economico operarono vari progettisti, seguendo lĄŻintuizione di Mario Pavesi. Ispirato da unĄŻesperienza americana, lĄŻimprenditore di Cilavegna (lĄŻinventore dei Pavesini, per capirci), gi¨¤ nel 1947 aveva portato il suo marchio in un punto di ristoro della Milano-Torino. Per le sue ambizioni, lĄŻarchitetto milanese Angelo Bianchetti fu lĄŻuomo giusto al posto giusto nel momento giusto: tra i massimi esponenti della corrente Razionalista, si era distinto per aver progettato il Palazzo delle Nazioni alla Fiera di Milano, nel 1946, mostrando un design che piacque molto a Pavesi. Dopo il Villoresi Ovest, Bianchetti si dedic¨° massicciamente alla colonizzazione delle autostrade disegnando ben undici Autogrill a ponte, una settantina di aree di ristoro laterali in tutta Italia e quattro motel. La struttura del tipo Villoresi Ovest si ritrova con lo stesso concetto a Giovi Ovest (sulla A7) e, in dimensioni pi¨´ limitate, a Piani dĄŻInvrea (sulla A10).
A PONTE
ĄŞ ?Tra quelli a ponte, cĄŻ¨¨ lĄŻAutogrill di Fiorenzuola dĄŻArda, sulla A1, definito allĄŻepoca Ą°agile e ardito, sorto per soddisfare le esigenze sempre crescenti dellĄŻautomobilista modernoĄą, che fu inaugurato un anno dopo la struttura situata lungo lĄŻA8. ? passato alla storia come il primo punto di ristoro autostradale a ponte eretto in Europa, aspetto che permetteva agli sconcertati (poi entusiasti) viaggiatori di mangiare seduti ammirando le automobili dallĄŻalto. Grazie alla razionalizzazione del processo produttivo, venne realizzato in appena quattro mesi, valendo poi a Bianchetti la medaglia dĄŻoro del nono Premio nazionale della pubblicit¨¤. Va detto che negli Anni 60 non mancarono le imitazioni degli autogrill a ponte. Su tutte merita una menzione, per la qualit¨¤ dei risultati, la serie dei Mottagrill che fu inaugurata a Cantagallo (A1) nel 1960 e proseguita a Limena (A4) nel 1965-67. Nel disegno ci fu la collaborazione di Pier Luigi Nervi. Di sicuro, in tempi di grande ritorno del viaggio in auto, mettere mano agli Autogrill anche dal punto di vista architettonico potrebbe rivelarsi tema interessante. Del resto, esattamente di fronte al redivivo Villoresi Ovest, si innalza il ĄŽvulcanoĄŻ alto 30 metri di Villoresi Est che rappresenta un validissimo esempio di ecosostenibilit¨¤ a 360 gradi. E che non contrasta assolutamente con il tripode sullĄŻaltra carreggiata.
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