IL CONVEGNO
L'auto elettrica e l'auto digitale vanno in direzioni opposte
L'auto elettrica va in una direzione, l'auto digitale va in senso opposto. ? lo scenario tracciato da Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, l'unione delle case estere in Italia. "Transizione energetica e transizione digitale si intrecciano - spiega Cardinali - e viaggiano di pari passo in direzioni opposte. Nella transizione energetica (conseguenza anche del dieselgate, ndr) la norma precede il cambiamento. La trasformazione digitale ¨¨ spontanea e la norma insegue il cambiamento". La riflessione dell'esponente dell'Unrae ¨¨ uno dei passaggi del convegno "L'Automotive interroga il digitale" organizzato da Niew, azienda modenese specializzata nell'aiutare le imprese nella trasformazione digitale, la cosiddetta industria 4.0, compresi i costruttori di automobili.
protezioni dei dati e fornitori
¡ª ?Sicuramente un tema su cui il legislatore fatica, quello europeo in particolare, ¨¨ la questione della protezione dei dati. "I problemi che derivano dai cambiamenti sono lontani dall'essere risolti, uno su tutti ¨¨ il data protection" aggiunge Cardinali. C'¨¨ poi il tema della riconversione dei fornitori, una parte della filiera dell'automotive che in Italia ¨¨ un'eccellenza, con la bilancia commerciale verso l'estero in positivo da anni. Ma se prendiamo ad esempio un costruttore di impianti di iniezione del gasolio ¨¨ ovvio che, quantomeno, le previsioni siano fosche. "In Italia la tradizione ¨¨ solidissima - prosegue il dirigente Unrae - C'¨¨ il tema della riconversione delle competenze dei singoli ma anche delle aziende". Non solo scenari negativi per¨°. Considerando un parco circolante di auto in Italia di 39,5 milioni di vetture e un ritmo di vendite di circa 1,5 milioni di pezzi l'anno, ci vorrebbero circa 26 anni per la sostituzione completa. Il che porta a un'altra riflessione: "Il fabbisogno di assistenza ai veicoli vecchi andr¨¤ aumentando".
il ruolo dei concessionari
¡ª ?Un tema che pongono gi¨¤ le macchine attuali con gli Adas o gli Ota, ossia gli aggiornamenti periodici, ¨¨ l'apprendimento. Si tratta di vetture diverse dal passato recente che vanno studiate dagli automobilisti, come quando, ad esempio, si acquista un dispositivo complesso come una macchina fotografica digitale di fascia medio-alta. In questo la rete di vendita auto pu¨° giocare un ruolo. Facendo un parallelo con un pilota di linea che ha bisogno di una preparazione solidissima, "stiamo dando oggetti molto sofisticati a soggetti non qualificati" che in qualche modo vanno istruiti sull'utilizzo di questi dispositivi. E proprio sulla possibile trasformazione dei concessionari si sofferma Gianni Catalfamo, amministratore delegato di One Wedge, start-up che promuove la mobilit¨¤ elettrica: "Nell'auto digitale la macchina pu¨° essere aggiornata". Un'ipotesi ¨¨ il pagamento di un canone annuale per ricevere gli update. Dal punto di vista dei costruttori ¨¨ fondamentale una scelta di campo. Avere un sistema operativo aperto, ovvero distribuito anche a terzi, o chiuso che sembra la strada intrapresa da Apple per l'attesa automobile della mela che, appunto, dovrebbe essere costruita con lo stesso principio dei suoi prodotti di elettronica di consumo: ovvero hardware e software fatti in casa. "Le aziende - prosegue Catalfamo - devono scegliere dove stare. Saper scrivere un sistema operativo ¨¨ questione di competenze". Le professionalit¨¤ in campo necessarie per la realizzazione dell'auto digitale devono dialogare e lavorare tra loro, spiega Marco Fainello, direttore esecutivo di AddFor e Cto di Danisi Engineering: "La visione di sistema ¨¨ interdisciplinare ma chi fa la regia?".
chi ¨¨ gi¨¤ digitalizzato
¡ª ?Il convegno organizzato da Niew ¨¨ stata l'occasione per ascoltare anche le esperienze vissute in altri settori produttivi che hanno gi¨¤ abbracciato pienamente la digitalizzazione grazie alle testimonianze di Ezio Mazza, amministratore delegato della Federazione italiana musicale italiana, Alberto Yates, country manager di Booking.com e Damiano Airoldi amministratore delegato di Magnetic Media e curatore del museo della tecnologia Apple. Tutti settori in cui si sono chiusi alcuni capitoli ma se ne sono aperti di nuovi.
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