Previsto l'annuncio entro poche settimane di agevolazioni all'acquisto per modelli pi¨´ ecologici: l'Italia sta a guardare
Nell'Unione Europea pi¨´ Paesi Efta e Regno Unito, nel mese di aprile, l'Italia incassa il calo di vendite di auto pi¨´ pesante di tutti, -97,6%. A scuola insegnano che un sistema economico ¨¨ l'equilibrio tra i diversi mercati, tra il peso commerciale che hanno, tra le rispettive possibilit¨¤ di crescita. ? piuttosto evidente che, al di sotto di una soglia minima di vendite, le filiali nazionali delle case automobilistiche estere fanno fatica a giustificare la loro presenza in Italia, a garantire un servizio di assistenza capillare, perfino a mantenere in vita una rete di concessionari che dovrebbe coprire il territorio in modo omogeneo. Sotto un determinato limite, l'Italia diventa una provincia remota dell'impero automobilistico, l'anello debolissimo in una squadra europea a suo modo bilanciata. Senza incentivi per l'acquisto di auto, finiamo fuori rosa, per usare un paragone calcistico.
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Patria e clienti
¡ª ?Il decreto Liquidit¨¤ attraverso il quale Fca sta negoziando un prestito fino a 6,3 miliardi di euro, con garanzia diretta da parte dello Stato italiano, ¨¨ una soluzione finanziaria che in linea di principio pu¨° interessare anche tante piccole e medie imprese nel settore automobilistico. Tuttavia chiedere credito agevolato ¨¨ un modo per rimanere nelle condizioni di poter vendere, a patto poi di riuscirci, perch¨¦ il cliente finale non ¨¨ per nulla incentivato. Manca un pezzo, e in Francia invece no. L¨¬ in aprile le vendite sono calate dell'88,8%, ma la reazione del governo transalpino ¨¨ stata decisa. Ha concesso garanzie statali a Renault per un prestito da 5 miliardi di euro, aprendo anche ad altri, ma chiedendo come condizione del sostegno economico pubblico l'impegno dei costruttori transalpini a riportare il pi¨´ possibile i loro stabilimenti in Francia:¡° Vogliamo costruire un'industria automobilistica nazionale pi¨´ forte¡± ha ribadito il ministro delle Finanze Bruno Le Maire. Ma ¨¨ stata la frase successiva a completare il mosaico: ¡°Siamo pronti a migliorare gli incentivi per le nuove auto¡±, andando subito al bersaglio grosso di incentivare l'acquisto di vetture dal maggiore carattere ecologico, con l'annuncio ufficiale del programma di agevolazioni previsto entro fine maggio.
Germania chiama Italia
¡ª ?"La produzione dell'industria automobilistica pu¨° riprendersi solo se la vendita dei veicoli ¨¨ garantita". Leggere poi le dichiarazioni di Raalf Brandstaetter, responsabile del marchio Volkswagen, riporta felicemente alla forza di ragionamenti semplici, che purtroppo non sono in nostri. Il governo federale tedesco sta ufficialmente ancora decidendo, ma il programma di incentivi destinato ad essere presentato a giugno ¨¨ stato gi¨¤ largamente condiviso con le case automobilistiche , con il sindacato dei metalmeccanici, con le associazioni dei consumatori e perfino con quelle ambientaliste. La Germania ha incassato ad aprile un calo di vendite storico del 61,1% , ma esiste gi¨¤ una grande coalizione condivisa attorno ad un piano di agevolazioni all'acquisto di auto a basse emissioni, per rinnovare il parco auto circolante e raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 stabiliti dalle normativi europee. Un mercato vero, destinato a ripartire, e per il quale l'associazione tedesca dei costruttori Vda non perde occasione di ricordare come sar¨¤ fondamentale l'arrivo di componenti e materiali dalle industrie che sono in Italia. Paese sempre pi¨´ di fornitori, sempre meno di clienti.
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