La tempesta del Covid-19 porta le aziende a chiedere linee di credito e rivedere profondamente le stime per il 2020: senza incentivi, il sorriso torner¨¤ da gennaio prossimo
Sostenere l¡¯offerta prima della domanda, cio¨¨ concludere la fase finale del lockdown contando i danni ma senza una strategia di recupero dei clienti. Il primo bilancio dell¡¯auto dopo la pandemia ¨¨ per ora solo finanziario, con le aziende impegnate a puntellare i propri conti, eventualmente anche con l¡¯aiuto dei rispettivi governi, ma comunque senza l¡¯orizzonte di politiche a sostegno degli automobilisti. Un paradosso commerciale che prevede la sopravvivenza di chi vende, non mettendo a verbale che c¡¯¨¨ anche qualcuno che acquista. A disegnare l¡¯emergenza reale aveva gi¨¤ pensato Acea, l¡¯associazione che riunisce i costruttori in Europa e che ha notificato come il lockdown abbia significato la mancata produzione di 2,4 milioni di veicoli, con le vendite crollate del 95% in un settore che a livello continentale interessa 142 stabilimenti e occupa 3,5 milioni di dipendenti, 13,8 milioni considerando l¡¯intero indotto. Uno tsunami che ha colpito duro anche le casse degli Stati membri, considerando come l¡¯ecosistema automotive valga ogni anno 428 miliardi di tasse, se e quando si trovano i clienti. Del promettente piano di incentivi a livello comunitario, ipotizzato nelle scorse settimane dal vice-presidente della Commissione europea Frans Timmermans, si sono perse le tracce, mentre nel Decreto Rilancio previsto dal governo italiano nella bozza si sono visti rafforzare come sappiamo esclusivamente gli ecobonus destinati alle auto a trazione elettrica o ibrida plug-in, destinate a intercettare attualmente una domanda piuttosto ristretta. A livello italiano ed europeo, ¨¨ un fatto che le scelte di ampio respiro siano piuttosto di natura finanziaria. Si aprono linee di credito, ma non si riaccendono i fondamentali del mercato.
Intervento statale
¡ª ?Come noto, Fca ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 1,694 miliardi di euro, ricavi netti sono scesi del 16% a 20,567 miliardi di euro, e consegne globali complessive sono scese del 21% a 818 mila unit¨¤. Nei giorni scorsi ¨¨ arrivata la conferma dell¡¯avvio di una procedura per l¡¯ottenimento di un prestito fino a 6,3 miliardi di euro in base alle disposizioni del decreto Liquidit¨¤, con garanzia diretta da parte dello Stato italiano. Fca non ¨¨ l¡¯unica a scegliere questa strada, come conferma l¡¯agenzia Reuters. Il governo francese starebbe infatti gi¨¤ lavorando alla concessione di un prestito per 5 miliardi di euro a Renault, che per altro gi¨¤ controlla a 15%. Una operazione che si ¨¨ resa necessaria dopo il crollo delle vendite del 19,2%, che ha portato il gruppo francese a bruciare liquidit¨¤ per 5,5 miliardi di euro nei primi tre mesi dell¡¯anno.
Tempo da cassaforte
¡ª ?Appare pi¨´ facile di altre la situazione di Psa, con i ricavi in calo del 15,6% nel primo trimestre 2020 che hanno comunque convinto il gruppo a sottoscrivere una nuova linea di credito da 3 miliardi di euro con una serie di istituti bancari, e che si aggiunge ad ulteriori 3 miliardi di credito finora non utilizzati, con uno scudo che dunque arriva a 6 miliardi. Altrettanto significativa la scelta del gruppo Daimler, societ¨¤ madre di Mercedes-Benz, che nel primo trimestre ha visto un crollo degli utili del 78%, a 617 milioni. A Stoccarda hanno ottenuto una linea di credito da 12 miliardi di euro con quattro istituti bancari, tra cui Banco Santander, che comunque si aggiunge al credito di 11 miliardi di euro gi¨¤ precedentemente aperto. In apparente controtendenza sembra Bmw, con un primo trimestre 2020 addirittura in utile per 574 milioni nonostante il calo delle consegne e dunque dei profitti, ma comunque intenzionata a ridurre gli investimenti da 5,7 a meno di 4 miliardi di euro. La generale mancanza di certezze interessa anche il gruppo Volkswagen, che nel primo trimestre dell¡¯anno ha messo in conto una contrazione del fatturato dell¡¯8%, passando dai 60 miliardi di euro di 12 mesi fa a 55 miliardi, e un utile operativo di 900 milioni di euro. Cio¨¨ che conta a Wolfsburg ¨¨ per¨° aver ritirato le previsioni per l¡¯intero 2020, che ipotizzavano una crescita dei ricavi del 4% e un margine operativo tra il 6,5 e il 7,5%. I troppi dubbi consigliano di ridisegnare gli scenari anche a Toyota, che nel primo trimestre ha segnato un calo dell¡¯utile netto dell¡¯86%, ma soprattutto prevede soltanto per l¡¯inizio del 2021 un ritorno alla piena normalit¨¤. Cio¨¨ quel normale mondo commerciale dove ¨¨ la domanda che detta i tempi dell¡¯offerta.
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