Va all'asta la 246 Gts di Peter Grant, il manager dei Led Zeppelin. Comprata nuova quando la rock band britannica era all'apice del successo, la vettura con guida a destra in livrea Rosso Bordeaux sar¨¤ disponibile sulla piattaforma di aste online Car & Classic dal 22 al 29 febbraio
Motori e musica si incontrano nella prossima asta on line di Car & Classic, che avr¨¤ come protagonista la Ferrari Dino 246 Gts di Peter Grant, esuberante manager e mente imprenditoriale dei Led Zeppelin, che dalla band britannica ¨¨ sempre stato considerato il quinto componente del gruppo, "the fifth Zeppelin". Un uomo passato alla storia, grazie anche a celebri documentari come come Mr Rock'n Roll , per il suo grande carisma e la sua figura imponente. Grant ordin¨° nel 1972 alla Maranello Concessionaires la versione aperta della Gran Turismo della casa del Cavallino: una Dino 246 Gts Rosso Bordeaux non metallizzato e con gli interni marroni. Erano gli anni in cui i Led Zeppelin giravano il mondo in una serie di date che avrebbe dato vita al film concerto The Song Remains the Same. Molteplici sono i documenti originali che ne attestano la storia ¨C compresa la fattura di vendita a Peter Grant - cos¨¬ come le pubblicazioni in cui l'auto ¨¨ citata, fra cui il celebre volume sul modello Ferrari Dino di Anthony Curtis. Il prezzo di stima ¨¨ fra le 275.000-350.000 sterline, quindi tra i 321.000 e i 409.000 euro circa, e gli interessati possono lanciare le proprie offerte pre-asta nella pagina dedicata di Car & Classic.
UNA DELLE DINO CON GUIDA A DESTRA
¡ª ?La Dino 246 Gts di Peter Grant che va all'asta, telaio numero #06040, ¨¨ una delle 235 con guida a destra esportate nel Regno Unito tra il 1972 e il 1973. Al manager dei Led Zeppelin subentr¨°, un anno dopo, un secondo proprietario di Londra, e successivamente altri due in Scozia. Nel febbraio del 1988 l'auto fu acquistata dalla Modena Engineering Ltd per il compleanno della moglie del titolare, dopo una riverniciatura e una revisione meccanica nel Surrey. E anche con l'aggiunta di nuovi pellami neri per l'interno e tappeti rossi, i quali sono stati poi ripristinati dal custode attuale in quanto ritenuti parte della storia dell'auto. Dopo alcuni lievi danni agli interni a causa di un incendio divampato in un garage all'inizio del 1990, la Dino ¨¨ stata ceduta nel Buckinghamshire nello stesso anno. In quel periodo, diversi importanti specialisti Ferrari hanno lavorato all'esemplare, tra i quali Gto Engineering. Dopo altri due passaggi di mano, la Dino ¨¨ arrivata al 2024 in un ottimo stato di manutenzione.
d'altri tempi
¡ª ?Grazie alle sue linee morbide e filanti e alle dimensioni compatte, la Dino ¨¨ diventata negli anni una delle auto pi¨´ ricercate dai collezionisti. All'epoca questo modello rispecchiava in un certo senso lo spirito della musica dei Led Zeppelin, simbolo del rock anni Settanta con il suo sound innovativo e la sua carica trasgressiva. Presentata al salone di Ginevra del 1972, ne vennero prodotti in due anni 1.274 esemplari. La vettura era nata dalla matita di Aldo Brovarone per Pininfarina, con carrozzeria firmata da Scaglietti ed era equipaggiata con il motore Dino V6 di 2.400 cc, che prendeva il nome dal figlio di Enzo Ferrari, Alfredino, scomparso a 24 anni. La Gts, terzo ed ultimo capitolo del modello, nasceva dalla Coup¨¦ Dino 246 GT, con accorgimenti quali la scocca rinforzata e un roll bar aggiunto nell'abitacolo per aumentarne la stabilit¨¤. Come il resto della produzione, iniziata nel 1968 con la Dino 206 GT, anche la Spider venne marcata direttamente con il suo nome, senza il brand del Cavallo Rampante. Con i suoi 195 Cv, la Dino 246 toccava una velocit¨¤ massima di 235 km/h, ed era innovativa anche per la posizione centrale posteriore trasversale del propulsore, alimentato da tre carburatori doppio corpo.
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